La Società Italiana di Cardiologia interventistica (GISE) prende parte al consorzio europeo RESIL-Card che punta a rendere il sistema di assistenza e cure cardiovascolari più resilienti nelle crisi
L’impiego selettivo della Tac coronarica integrata con la FFRct (fractional flow reserve CTderived) riduce il rischio di morte e di infarto del 65%, evitando esami invasivi non necessari. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso da due analisi dello studio clinico internazionale PRECISE, pubblicato sulla rivista Jama Cardiology
Le persone che tendono ad andare a letto più tardi, i cosiddetti nottambuli o “gufi”, hanno un rischio quasi due volte maggiore di soffrire di calcificazione delle arterie, una complicazione che aumenta le probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Questi sono i risultati di uno studio dell’Università di Göteborg, in Svezia, pubblicato sulla rivista Sleep Medicine
In occasione dell’84esimo congresso nazionale della Società italiana di cardiologia, sono molte le novità presentate dagli specialisti relative al controllo del colesterolo “cattivo”: dall’uso precoce dei superfarmaci allo sviluppo di una nuova terapia a mRNA
Secondo un nuovo studio dell’Università di Padova, i PFAS farebbero aumentare i livelli di colesterolo, e di conseguenza il rischio di infarto. I risultati, pubblicati sulla rivista Toxicology Reports, dimostra che nella popolazione residente in zone contaminate da PFAS la percentuale dei soggetti con elevati livelli di colesterolo nel sangue è più del doppio rispetto alla popolazione generale di controllo
In occasione della Giornata Mondiale del Cuore 2023, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia richiamano l’attenzione sull’importanza di tenere la pressione nella norma fin da giovani per ridurre il rischio cardiovascolare negli anni a venire. Troppi i giovani ipertesi nel nostro paese: il 14% degli under 35 ha già la pressione sopra a 120/80 mmHg, fino al 4% dei bimbi da 6 a 11 anni ha valori alterati ma molti non ne sono consapevoli
Il Politecnico di Milano ha messo a punto un modello matematico e computazionale del cuore umano, ideato per lo studio di patologie coronariche. Questo è l’elemento centrale della ricerca pubblicata sulla rivista Nature Scientific Reports
In caso di attacco cardiaco gli anziani dovrebbero ricevere lo stesso trattamento dei giovani. Lo dimostra uno studio coordinato da scienziati italiani e pubblicato sul The New England Journal of Medicine
Due ampi studi presentati al congresso della Società europea di Cardiologia hanno dimostrato che il consumo di alimenti ultra-processati può aumentare il rischio di sviluppare problemi cardiaci
Per il nostro cuore non c’è giorno della settimana peggiore del lunedì. E’ proprio in questo giorno, infatti, che avvengono con più frequenza gli infarti gravi e fatali. Una ricerca irlandese, presentata alla conferenza annuale della British Cardiovascular Society, ha infatti determinato che a inizio settimana il rischio di subire un attacco cardiaco letale è superiore del 13% rispetto al previsto. Il cardiologo Esposito: «A giocare un ruolo determinante è il ritmo circadiano»
Le donne hanno il doppio delle probabilità di morire dopo un infarto rispetto agli uomini. E’ lo sconcertante risultato di una ricerca condotta da e appena presentata all’Heart Failure 2023, il congresso scientifico della Società europea di cardiologia (Esc)
Gli italiani mangiano ancora troppo rispetto a quanto raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, la quale indica come dose massima 5 grammi al giorno. E’ quanto riportato dal ministero della Salute, in occasione della Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo alimentare di sale (15-21 maggio)
Può sembrare lo «sgarro» più innocuo che ci si può concedere, magari durante una vacanza, ma la siesta può essere aggiunta all’elenco delle abitudini più malsane. A meno che non si faccia un pisolino di meno di 30 minuti. Una ricerca del Brigham and Women’s della Harvard Medical School, pubblicata sulla rivista Obesity, mostra che fare pisolini più lunghi aumentano le probabilità di essere in sovrappeso, soffrire di pressione alta e diabete
Un solo grammo per diminuire il rischio di infarto e ictus. I consigli degli esperti per ridurre il consumo giornaliero di sale
Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nel mondo occidentale. In Europa sono oltre 4 milioni le persone che ogni anno perdono la vita a causa di esse. Tra queste l’infarto rappresenta oggi la principale causa di morte anche in Italia. L’infarto del miocardio si verifica quando si ha un’occlusione parziale o totale […]
Indolfi (Sic) sul rischio cardiovascolare: «Grave gap nella formazione specialistica dei cardiologi, impatto su nuove generazioni»
Uno studio cinese ha concluso che alcune versioni di paracetamolo solubile contengono un elevato consumo di sale nascosto che possono far male al cuore, aumentando il rischio infarto, ictus e insufficienza cardiaca
Uno studio ha dimostrato che le persone con pressione alta che assumono paracetamolo per lunghi periodi di tempo potrebbero essere più a rischio di infarti e ictus.
«L’ipercolesterolemia è stata promossa da fattore di rischio a causa dell’aterosclerosi – spiega la dottoressa Donata Mor – gli studi dimostrano che alla riduzione del colesterolo si genera una riduzione delle malattie cardiovascolari»
Campo (Università Ferrara): «Implicazioni drammatiche in termini di mortalità e di recidive cardiovascolari. E spesso è colpa dei medici»
Il monito del presidente della Società Italiana di Cardiologia: «Con sintomi gravi – dolore toracico, sudorazione o difficoltà respiratorie – non bisogna esitare, si deve chiamare subito il 118. Negli ospedali ci sono percorsi dedicati ai cardiopatici, differenziati da quelli per i pazienti affetti da Covid-19»
Due analisi combinate di quattro studi di fase III, che hanno arruolato oltre 3.600 pazienti, hanno mostrato che l’acido bempedoico riduce significativamente la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) e il colesterolo LDL, e i dati dello studio di fase II mostrano una riduzione del 40% di C-LDL nei pazienti con diabete di tipo 2 che sono ad alto rischio di eventi cardiovascolari. I risultati delle analisi sono stati presentati in streaming durante il Congresso annuale dell’American College of Cardiology che si è svolto congiuntamente al Congresso Internazionale di Cardiologia
Un paziente su cinque, dopo 3-4 anni da un infarto, può subire o una ri-ospedalizzazione, o un nuovo evento infartuale, o un ictus, oppure un evento fatale. Nei Paesi occidentali c’è una frequenza degli eventi avversi molto elevata, anche nei pazienti che aderiscono correttamente alle terapie raccomandate. Questo sta a significare che, in generale, i […]
Il direttore dell’U.O.C di Cardiologia del San Filippo Neri ricorda l’importanza di adottare stili di vita corretti, evitare comportamenti a rischio e aderire alle terapie. Il professor Fedele (Umberto I) svela: «Una percentuale rilevante di pazienti non smette di fumare neanche dopo l’infarto»
«Dolori al petto o al braccio, tremori, fame d’aria. Sintomi che ci terrorizzano al punto tale da spingerci a chiedere aiuto ai medici del pronto soccorso. Ed invece sono chiari segnali di un attacco di panico, troppo spesso confusi con quelli di un infarto». È Mariolina Palumbo, psicologa e psicoterapeuta, direttrice del pronto soccorso psicologico […]
La Società Italiana di Cardiologia conferma: relazione pericolosa tra bassa temperatura e sforzo fisico, che fa salire al 34% il pericolo di infarto in pazienti ad alto rischio cardiovascolare. Indolfi (Sic): «questo vale per i soggetti che non sono in salute e che presentano fattori di rischio cardiovascolare»
L’incidenza delle malattie cardiovascolari a livello mondiale in termini di mortalità è del 36% nonostante una riduzione del 25% negli ultimi 20 anni. Numeri ancora allarmanti che richiedono innovazione nel modo di fare formazione, con un approccio a 360°, multidisciplinare e interattivo. Con questa premessa si apre la prima edizione di Change in Cardiology, il […]
«Combattere sedentarietà e puntare sull’esercizio fisico: si tratta di una rivoluzione culturale in cui la profilassi deve diventare una ‘medicina’ e non una scelta personale». Così Giuseppe Mercuro, Presidente della Società Italia di Cardiologia
In Italia un minore su 10 è fumatore abituale, quasi la metà ha fumato, ha provato a fumare o fuma ogni tanto. I dati presentati all’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco
Prevenire l’ipertensione arteriosa, definita anche “killer silenzioso”: questo l’obiettivo del Progetto Zero, nato dalla proficua collaborazione dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (A.L.I.Ce. Italia Onlus) con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). A.L.I.Ce. Italia Onlus ribadisce l’appello diffuso in occasione di “Aprile mese della prevenzione”, ricordando quanto sia importante il […]