Consulcesi: “Una situazione critica ormai da anni in Emilia-Romagna, cresce l’insofferenza e di conseguenza l’attivismo dei cittadini”
La qualità dell’aria in Europa è migliorata notevolmente negli ultimi due decenni. Tuttavia, la maggior parte della popolazione europea vive in aree che superano i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Sono le conclusioni si uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications
Per la prima volta uno studio scientifico dimostra il nesso tra una dieta ad alto impatto ambientale e l’eccesso di peso nei bambini, ovvero una giusta dieta sostenibile migliora sia il nostro ambiente sia la salute e la crescita dei bambini. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental Research
Alcuni studi hanno suggerito una probabile associazione tra inquinamento atmosferico e sviluppo di disturbi dello spettro autistico, ma servono ulteriori ricerche per trarre conclusioni definitive. A fare chiarezza sull’argomento è una scheda pubblicata su “Dottore, ma è vero che…”, la rubrica online della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo)
Per la prima volta uno studio italiano ha scoperto la presenza di micro- e nano-plastiche nelle placche aterosclerotiche, dimostrandone la pericolosità. I risultati, pubblicati sulla rivista The New England Medical of Journal, mostrano che le placche “inquinate” raddoppiano il rischio infarto e ictus
L’esposizione a breve termine ad alti livelli di inquinamento atmosferico uccide ogni anno 1 milione di persone nel mondo, di cui la metà nell’Asia orientale. A rivelarlo è uno studio della Monash University pubblicato su The Lancet Planetary Health
Lo psicologo: “Se tra la popolazione più adulta la preoccupazione per il clima tende a manifestarsi in una sorta di negazionismo, tra i giovani e giovanissimi cresce in modo preoccupante l’ansia e lo stress verso il futuro”
Gli scienziati cinesi hanno analizzato i dati di quasi 400mila persone, con un’età media di 56 anni, conservati nella Biobanca del Regno Unito concludendo che “le persone che vivono nelle zone più verdeggianti sono esposte a un rischio minore di osteoporosi perché gli alberi e le piante agiscono come filtri naturali, rimuovendo le sostanze inquinanti dall’aria”
La cappa di smog che aleggia sulle nostre città sta diventando più soffocante e letale nelle periferie, dove nei quartieri meno verdi e ad alta densità di traffico e di abitanti over 65, i tassi di decessi attribuibili a biossido di azoto e polveri sottili arrivano fino al 50-60% in più rispetto alla media delle aree centrali. Su questo tema si stanno confrontando epidemiologi, pneumologi, esperti di valutazione e gestione della qualità dell’aria, riuniti a Milano fino a oggi per la conferenza RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health 2024, co-organizzata dalla Fondazione Menarini
L’innalzamento delle temperature medie globali dovute ai cambiamenti climatici potrebbe aumentare la frequenza degli eventi metereologici estremi e, di conseguenza, della mortalità e dell’attività nei pronto soccorso. Queste sono le conclusioni di uno studio americano pubblicato sulla rivista Nature Medicine
I ricercatori: “I cambiamenti nelle quantità di ghiaccio marino possono interrompere la normale circolazione oceanica, influenzando il clima globale”
Uno studio condotto dalla Monash University su oltre due milioni di nascite a Sydney in un arco di 20 anni ha rilevato che le donne incinte esposte al caldo intenso, durante il primo trimestre di gravidanza, hanno un rischio più alto di partorire prima del tempo. La ricerca, pubblicata sulla rivista JAMA Pediatrics, rivela inoltre l’importanza dell’accessibilità a spazi verdi per contenere l’impatto del cambiamento climatico sulla salute
La Società italiana di pediatria (Sip), alla luce della letteratura scientifica ad oggi disponibile, fa chiarezza sugli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute dei bambini e su ciò che ciascuno di noi può fare individualmente per proteggerli e per contribuire a ridurre, quanto più possibile, l’inquinamento attraverso l’adozione di buone pratiche e corretti stili di vita
Se i 27 paesi dell’Unione Europea rispettassero le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanita (Oms) si potrebbero evitare ben 238mila morti all’anno per inquinamento atmosferico. Mentre se si riuscisse ad eliminare completamento l’inquinamento da particelle si potrebbero salvare oltre 400mila vite. Questo è quanto emerge da un’analisi condotta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente
Miani (Sima): “L’assenza di normative nazionali riguardo alle distanze minime tra allevamenti avicoli e case circostanti o centri abitati rimane un elemento critico a discapito del benessere e della salute dei cittadini”
L’esposizione cronica alle particelle inquinanti dell’aria, note come PM2.5, può aumentare il rischio di ricovero ospedaliero per gli anziani a causa di diverse malattie cardiovascolari. Questi sono i risultati di uno studio condotto dall’Harvard T.H. Chan School of Public Health e pubblicato sulla rivista British Medical Journal
Il riscaldamento degli edifici privati è tra le prime cause di smog. Per la Sima “Serve un cambiamento nelle abitudini quotidiane dei cittadini”
Durante la stagione invernale assistiamo sempre più di frequente a un continuo cambiamento delle temperature. Cosa significa per la diffusione dei virus influenzali e para influenzali? Dobbiamo aspettarci un andamento della stagione influenzale anomalo in futuro? Le considerazioni del Virologo Fabrizio Pregliasco
Milano, Roma, Torino e Napoli tra le prime nella lotta contro lo smog
C’è un legame chiaro tra l’inquinamento atmosferico e la mortalità per malattie cardiovascolari. A confermarlo ulteriormente è una recente ricerca che ha analizzato i dati di tutti i 183 stati membri dell’Organizzazione mondiale della sanità. I risultati sono stati pubblicati sulla sulla rivista Chronic Diseases and Translational Medicine
Giovine (geologo): “L’Italia è tra i Paesi europei con la maggiore concentrazione di gas Radon, con una media di 70 Becquerel contro i 49 stimati in Europa”. La correlazione tra l’esalazione di questo gas naturale e la possibilità di incorrere in un’insufficienza cerebrovascolare è stata dimostrata da uno studio appena pubblicato sulla rivista Neurology
Dopo Torino ci sono Novara, Asti, Alessandria e Cuneo per numero di richieste. In crescita anche i centri più piccoli. Tortorella (Consulcesi): “I dati parlano chiaro: di questo passo ancora troppo lontani dagli obiettivi europei”
Le malattie tropicali neglette sono patologie molto diverse tra loro e causate soprattutto da parassiti, ma anche da batteri, virus, funghi e da avvelenamento da morso di serpente. Ne sono un esempio: la malattia di Chagas, la lebbra, a leishmaniasi, la schistosomiasi, la Dengue e l’echinoccocosi cistica
La Grutta (Simri): “È necessario intervenire sulle condizioni che possono scatenare le crisi asmatiche, come l’esposizione agli allergeni di animali domestici, il fumo di tabacco, gli inquinanti atmosferici esterni ed interni, alcune condizioni climatiche, l’attività fisica intensa e le infezioni virali delle vie respiratorie”
Il documento si concentra principalmente sulle malattie cardio-respiratorie ed allergiche e sulle relazioni di queste patologie con i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico
Gli stati membri avranno tempo fino al 31 dicembre 2026 per mettersi in regola. Falciola (Sima): “Le nuove norme si applicheranno ai materiali che entrano in contatto con l’acqua potabile, dai sistemi di captazione fino ai rubinetti delle nostre case, allo scopo di impedire la crescita microbica e ridurre il rischio di sostanze nocive”
Malgrado le osservazioni critiche dell’opposizione, disco verde della commissione Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna al prossimo Piano dell’Aria (Pair 2030) proposto dalla giunta regionale per ridurre gli effetti dell’inquinamento
La professoressa Amit Roy, docente di economia e politiche pubbliche della New School For Social Research di New York, in uno studio appena pubblicato sulla rivista Plos Climate, ha esaminato gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulla salute in 191 Paesi dal 1940 al 2020
Il 2024 inizia con un boom di interesse verso l’azione collettiva di Consulcesi: +14% nell’ultimo mese. Tortorella: “Blocco auto e ‘stare a casa’ non sono soluzioni. Cittadini stanchi chiedono azioni più concrete”
Si chiama “Indagine di Oncoepidemiologia comparata” ed è un’analisi che raccoglie dati e informazioni utili sui potenziali fattori di rischio ambientali, responsabili della genesi del cancro nella popolazione canina ed umana, come l’esposizione a pesticidi, tossine, metalli pesanti, fumo di tabacco passivo