Sanità internazionale 19 Ottobre 2021 10:39

Regno Unito, si alzano di nuovo i contagi ma decessi al minimo

Il “libera tutti”, le vaccinazioni dei più giovani ritardate e tutte le scelte che hanno portato in UK l’ennesima ondata di contagi da Covid, sebbene la protezione del vaccino tenga molto bassi i decessi

Regno Unito, si alzano di nuovo i contagi ma decessi al minimo

Non c’è pace per il Regno Unito, mentre l’ennesima ondata di contagi Covid-19 si abbatte sul Paese con 45mila casi in un giorno. Un trend che non spaventa soltanto gli autoctoni, ma tutta l’Europa che guarda agli inglesi per i mesi a venire e le misure necessarie.

Qual è la ragione di un ritorno a numeri che sembravano scongiurati? Alcuni esperti riconducono questo salto alla decisione inglese, finora non condivisa da altri stati, di concedere il “libera tutti”. Nessuna restrizione in atto, niente Green pass e senza mascherine anche al chiuso. Discussa anche prima di essere applicata e ritardata due volte prima dell’applicazione, questa misura ha fatto sì che il virus tornasse a circolare più rapidamente di quanto ci si aspettasse.

Vaccini e giovani

Le vaccinazioni poi, che in UK sono iniziate molto presto rispetto agli altri paesi d’Europa, hanno seguito un iter più movimentato del previsto. Inizialmente la somministrazione di massa con AstraZeneca, il vaccino realizzato con Oxford, ha permesso di vaccinare tanti con una sola dose rimandando di tre mesi la seconda somministrazione. Vista la protezione necessaria per combattere Sars-CoV-2 però, questa decisione non ha pagato quanto avrebbe dovuto e la variante Delta ha trovato terreno per proliferare tra persone “protette a metà”.

Ora però che i cicli sono completi, il Regno Unito vive un importante aumento di ricoveri tra i più giovani (+34% rispetto a gennaio), sebbene i decessi restino bassi. Anche questa tendenza è spiegabile con la decisione inglese di aprire le vaccinazioni per i più giovani (12-19) molto in là rispetto al resto del mondo: solo da un mese è possibile prenotare.

Esperti invitano all’attenzione

Alcuni esperti italiani, tra cui il professor Massimo Andreoni, hanno ribadito che in questo senso l’Italia è stata lungimirante ma anche che è importante conservare questi progressi ottenuti. «Un pensiero di preoccupazione c’è – ha detto ad AdnKronos Salute – è il segnale che se si molla il virus è pronto a ripartire e, se arriva una variante brutta, anche noi siamo a rischio». La richiesta del professore è stata quella di riconsiderare una quarantena di una settimana per chi arriva dall’UK, proprio per evitare qualsiasi possibilità.

L’aspetto positivo resta il numero basso di decessi, nonostante i tanti contagi. Segnale che il vaccino sta realizzando il proprio scopo e proteggendo dagli esiti più infausti di Covid-19. Ora si attende una decisione unanime sulle terze dosi e sul boost all’immunità vaccinale, che in UK a breve compirà un anno nei primissimi vaccinati.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Obbligo mascherina in ospedale via tra due settimane? Scienziati divisi, nuovo studio inglese: «Benefici modesti»
In vista della scadenza dell'obbligo di indossare la mascherina negli ospedali e nelle strutture sanitarie italiane, fissata per il 30 aprile, la scienza ragiona su vantaggi e benefici. Dal Regno Unito arriva una nuova ricerca: «Nessuna differenza significativa» sui tassi di trasmissione di Covid-19 negli ospedali
Iss: repentino aumento dei contagi, ora 5 Regioni a «rischio alto»
Alla vigilia della scadenza dell'obbligo delle mascherine anche sui trasporti, i nuovi dati del monitoraggio settimanale indicano un aumento repentino dei contagi
Due sintomi «rivelatori» del Covid, l’avvertimento dello scienziato britannico
Tim Spector, fondatore dell'app Covid Zoe, ha avvertito che la stanchezza al mattino, anche dopo una buona notte di sonno, e il mal di gola possono essere considerati segni «rivelatori» dell'infezione Covid-19
Quasi 80mila contagi Covid sul lavoro, più colpiti operatori sanitari e sociali
Con 80.994 contagi sul lavoro denunciati dall'Inail, i primi sei mesi di quest'anno pesano al momento per il 29,1% sul totale delle infezioni di origine professionale segnalate all’istituto dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 30 giugno. I più colpiti sul lavoro sono i professionisti del settore della sanità e dell'assistenza sociale. Questo è quanto emerge dal 28esimo report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell'Inail
Covid, raggiunto il plateau il 14 luglio con 98mila casi. Inizia la discesa?
Nell'ultima settimana si è registrato un lieve calo di nuovi positivi rispetto a quella precedente ma i ricoveri ordinari continuano a salire. Record nel Lazio per le somministrazioni della quarta dose del vaccino agli over 60. D'Amato: «Sono circa 12 mila al giorno, il 20% in più del target nazionale»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Lavoro

Nasce “Elenco Professionisti”, il network digitale di Consulcesi Club dedicato agli specialisti della Sanità

L’obiettivo è aiutare il professionista a migliorare la sua visibilità all’interno della comunità medico-scientifica e facilitare i contatti tra operatori. Simona Gori...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...