Con 37 mila nuove diagnosi l’anno il cancro alla prostata rappresenta il 19% di tutti i tumori diagnosticati nella popolazione maschile italiana. Sorveglianza attiva, chirurgia robotica e radioterapia di precisione, oltre a cure sempre più personalizzate, permettono di gestire la malattia. In futuro si punta sulle terapie ormonali
Il tumore del pancreas è tra le neoplasie più difficili da trattare e la chirurgia tradizionale presenta un alto rischio di complicanze. L’intervista al dottor Graziano Pernazza dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Roma, l’unico centro nel Lazio e uno dei pochi in Italia ad impiegare la chirurgia robotica nelle neoplasie pancreatiche
Il tumore della prostata è uno dei più frequenti negli uomini. La diagnosi non è così immediata, perché nelle fasi iniziali non dà alcun sintomo. Nell’intervista a Sanità Informazione, l’urologo precisa quali sono gli esami da sostenere e che significato ha un livello elevato di PSA
A 20 anni dai primi prototipi, la diffusione, in Italia, è a macchia di leopardo. Il Gemelli e il Sant’Orsola hanno ideato una piattaforma di chirurgica robotica condivisa per indagare gli aspetti organizzativi ed economici ed offrire formazione innovativa alle nuove generazioni
Piergiuseppe Perazzini, primo chirurgo ad aver portato la tecnica in Italia: «Era il 27 gennaio 2011 e il primo intervento venne fatto al ginocchio. In dieci anni abbiamo prodotto numeri, perfezionato tecnologie e permesso di raggiungere traguardi importanti. Il futuro? Adottare questa tecnica per tutte le articolazioni umane»
Il professor Ferrari, direttore del dipartimento di Urologia, elogia il robot Da Vinci ma avverte gli studenti: «Non dimenticate il fattore umano»
Il professor Paolo Pietro Bianchi direttore della Chirurgia 1: «Precisione e sicurezza con un sistema a doppia consolle, molto simile a quello delle scuole guida. Il chirurgo senior è in grado di bloccare o attivare gli strumenti che il chirurgo più giovane sta utilizzando in ogni momento dell’intervento»
Presentato oggi al Policlinico Umberto I di Roma il robot Da Vinci, strumento avanzato nell’ambito della chirurgia mininvasiva, già attivo da qualche mese con 120 interventi di chirurgia urologica già eseguiti, finanziato dalla Fondazione Roma
Il professore di Urologia della Sapienza commenta l’utilizzo della robotica nel suo settore: «L’urologo è quello che più di tutti utilizza il robot. Praticamente quasi tutte le procedure, non solo la prostatectomia radicale, ma anche interventi molto complessi tipo la rimozione della vescica o la ricostruzione anche dell’intestino totalmente intracorporea o ancora i grandi interventi di tumore del rene possono essere fatti con la robotica»
Senhance, il sistema di laparoscopia digitale nato e fabbricato in Italia, si è rivelato il dispositivo di punta nell’anno 2018 di TransEnterix, società statunitense, attiva nel campo dei dispositivi medici di ultima generazione. «Il 2018 – commenta Todd M. Pope, presidente e CEO di TransEnterix – è stato un anno significativo per TransEnterix. Abbiamo visto un incremento significativo nella commercializzazione di Senhance e progredito […]
In poco meno di due anni 200 chirurghi provenienti da tutto il mondo hanno visitato il centro della società americana Transenterix, l’unico in Europa, per approfondire la conoscenza dei vantaggi della laparoscopia digitale
Tra i numerosi appuntamenti del Festival, dal 7 al 13 settembre a Pisa, ampio spazio dedicato alla chirurgia robotica con convegni, esposizioni di sistemi, formazione di chirurghi e simulazioni
Un grande traguardo in Italia nel campo della medicina: è stato portato a termine con successo il primo trapianto di rene da donatore a cuore fermo mediante chirurgia robotica d’urgenza. L’intervento si è svolto presso l’ospedale fiorentino di Careggi ed è stato caratterizzato da due fasi operative. Protagonista dell’operazione la chirurgia robotica mininvasiva.