L’ombra di ingiustizie su mutui, risparmi e investimenti. Il deputato del Movimento 5 Stelle: «Colpire gli speculatori, restituire i soldi ai cittadini»
Tra crack, “Salvabanche” e irregolarità, al fianco dei consumatori che si sentono truffati e traditi dalle proprie banche, l’onorevole del Movimento 5 Stelle Luigi Gallo, intervistato da Sanità Informazione, non ha dubbi sulla strada da intraprendere per una possibile e indispensabile risoluzione dei contenziosi.
«È necessario colpire giuridicamente gli speculatori dell’alta finanza, non i risparmiatori che vogliono solo mettere i propri soldi al sicuro. Oltretutto, i nostri partiti di centro destra e centro sinistra, sostengono di voler difendere i cittadini, e poi in Europa votano misure, come il bail in, che li penalizzano. In questi anni non si è mai voluto accendere un faro sui conflitti d’interesse in campo tra fondazioni bancarie e vigilanza, e noi chiediamo che questo venga fatto. Ma soprattutto, chiediamo che i soldi vengano presi dal fondo interbancario, dai dividendi di Bankitalia, perché sono loro che devono pagare i cittadini».
Adesso c’è forte attenzione mediatica su queste vicende. Ma i risparmiatori hanno tante altre preoccupazioni, come segnala il sito www.stopingiustiziebancarie.it: l’anatocismo bancario, i tassi usurari, i mutui irregolari. Anche questi sono problemi che meritano risalto e vanno affrontati?
«Sì, assolutamente. Noi abbiamo anche proposto una commissione d’inchiesta sulle truffe bancarie e finanziare; perché questo non è un caso isolato. Il sistema puntualmente e periodicamente si trova ad affrontare questi bubboni che scoppiano in mano ai risparmiatori, e a pagare sono sempre loro. Mentre gli speculatori veri, l’1% della popolazione mondiale, se ne approfittano».
A volte sembra una lotta impari, ma c’è un modo per tutelarsi? I cittadini possono in qualche modo riavere i soldi che hanno perso?
«Va modificata la legge: il fondo interbancario va usato sistematicamente per ripagare i risparmiatori truffati, perché in questo modo le banche staranno più attente. La stessa vigilanza di Banca d’Italia, sapendo di dover poi pagare in prima persona, presterebbe maggiore attenzione a ciò che accade. Senza una responsabilità diretta di amministratori e banche, questo non avverrà mai».
Ci sarà adesso una risposta politica, oppure sarà necessario rivolgersi ai tribunali tramite i ricorsi?
«I tribunali devono fare la loro strada, ma la risposta politica deve essere forte. Il governo Renzi ha annunciato una riforma del sistema bancario e adesso sta già facendo passi da gambero: ad esempio, dalla proposta di commissione d’inchiesta, si passa all’indagine d’inchiesta, per fare in modo che i parlamentari non abbiano poteri ispettivi. Credo che banche e politica si stiano di nuovo coalizzando contro i cittadini. Questo sistema va smantellato, perché la maggioranza è costituita dai cittadini truffati, mentre la minoranza è quella che si arricchisce alle loro spalle».