Salute 30 Marzo 2020 15:10

Covid-19 in giovani sani, perché alcuni sono asintomatici e altri in terapia intensiva? La risposta (forse) nei geni

Dalle mutazioni del recettore ACE2 alle differenze nel sistema dell’antigene leucocitario umano, le ipotesi in campo

Covid-19 in giovani sani, perché alcuni sono asintomatici e altri in terapia intensiva? La risposta (forse) nei geni

Covid-19 è una malattia estremamente selettiva. Non nel contagio: è ormai chiaro a tutti che anche persone giovani e sane possono essere vittima del Coronavirus. È altresì evidente che l’eventualità di sviluppare complicazioni ed il tasso di mortalità siano più alti negli anziani e in chi soffre di patologie preesistenti. Tuttavia, l’evoluzione della malattia può essere molto diversa nei giovani e nelle persone altrimenti sane. Un dato, questo, su cui gli studiosi iniziano ad interrogarsi: perché in alcune persone contagiate il virus non si manifesta affatto o al più causa una ‘banale’ influenza, e in altre invece la malattia si sviluppa sino a rendere necessario il ricovero in terapia intensiva e a portare, in alcuni casi, alla morte?

La risposta risiede probabilmente nei geni. Ed è quindi il DNA di migliaia di persone che ricercatori da tutto il mondo stanno raccogliendo e analizzando. Come evidenziato da Science, i risultati di questi studi serviranno ad identificare chi è più a rischio di sviluppare una malattia seria e chi al contrario è maggiormente protetto, ma potrebbero emergere dati interessanti anche per la ricerca di nuovi trattamenti.

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, L’IMMUNOLOGO: «DAGLI ORMONI AI GENI, ECCO PERCHÉ LE DONNE RESISTONO DI PIÙ

Ma quali sono i sospetti degli studiosi? Quali potrebbero essere le cause di sviluppi tanto diversi della malattia in persone giovani e sane? Per alcuni, come l’immunologo Philip Murphy del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, potrebbero essere le mutazioni del recettore ACE2, utilizzato dal coronavirus per entrare nelle cellule, a rendere l’ingresso del virus più o meno semplice.

Tra le altre ipotesi in campo, ci sono anche differenze nel sistema dell’antigene leucocitario umano, che influenza la risposta del sistema immunitario a virus e batteri. Inoltre, altri centri di ricerca come l’università di Stanford intendono approfondire un’analisi condotta da un team cinese per la quale le persone con gruppo sanguigno 0 sembrerebbero protette dal virus.

Quel che è certo, è che per poter portare avanti questi studi è necessario un numero consistente di geni da analizzare. Da qui, la richiesta di Andrea Ganna dell’Istituto finlandese di medicina molecolare ai responsabili delle biobanche di tutto il mondo di contribuire alla “COVID-19 Host Genetics Initiative”. I primi risultati delle ricerche, secondo Ganna, saranno disponibili tra un paio di mesi.

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Creato ceppo Covid letale all’80% nei topi, la condanna della scienza
Un gruppo di ricercatori americani ha creato un nuovo ceppo Covid mortale all'80% nei topi. La comunità scientifica sostiene che si sta «giocando con il fuoco»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...