Salute 31 Ottobre 2023 12:00

Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”

Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health

Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”

Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. La situazione peggiora ulteriormente nelle facoltà scientifiche (cosiddette STEM – Science, Technology, Engineering, Mathematics). Infatti, se per le discipline umanistiche le donne occupano più del 30% delle posizioni più alte della carriera accademica, il dato scende al 22% per le scienze naturali e al 17,9% per l’ingegneria e la tecnologia. Anche l’Italia si mostra essere ancora indietro sulla parità di genere nel mondo della ricerca, collocandosi terzultima in Europa, con solo il 17% di donne occupanti i ruoli più alti nella ricerca. Sono alcuni dei dati che emergono da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet Regional Health – Europe, a firma di esperte dell’Università Cattolica.

Pesa il pregiudizio , il divario salariale e le difficoltà delle donne nel raggiungimento di ruoli di leadership

Le barriere incontrate dalle donne nel mondo della ricerca sono svariate, secondo le autrici dell’analisi, a cominciare dal pesante pregiudizio che persiste nei confronti della donna che si dedica alla scienza. Tuttavia, esistono anche difficoltà legate al mancato riconoscimento del lavoro femminile, come testimoniano il persistente divario salariale tra uomini e donne, soprattutto nel contesto privato, la presenza di solo il 29,8% di nomi femminili tra gli autori di articoli scientifici e la mancanza di programmi di mentorship dedicati alle donne, che le supportino sia sul piano personale che nel raggiungimento e nel mantenimento di obiettivi ambiziosi, come ricoprire ruoli di leadership. Resta infine l’ostacolo più difficile da abbattere, che risiede nello scontro tra gli importanti oneri lavorativi del ricercatore e le responsabilità familiari, come accade pure in altre professioni e che impatta in maniera sproporzionata sulle donne, soprattutto dopo la maternità.

Le barriere che impediscono alle donne di fare carriera nel mondo accademico causano anche perdita di talenti

“Questo comporta una perdita di talenti nel mondo accademico, ma anche una perdita del punto di vista femminile che potrebbe aggiungere idee, innovazione e creatività preziose nei team di ricerca”, sottolinea Stefania Boccia, ordinario di Igiene generale e applicata alla Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, Campus di Roma e vice-direttrice scientifica della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS. “Inoltre, la scarsità di modelli e mentori femminili di successo in posizioni di rilievo ha un impatto negativo anche sulla fiducia e sull’ambizione delle donne nel perseguire una carriera accademica”, aggiunge

Alla Cattolica in corso un processo di ottimizzazione di azioni in ambito di Pari Opportunità

Con l’obiettivo di creare un ambiente accademico equo e inclusivo, il programma Horizon Europe dell’Unione Europea ha stabilito un piano di gender equality, in cui l’uguaglianza di genere rappresenti un pilastro fondamentale nel mondo della ricerca. In linea con questa iniziativa, anche molte università europee si stanno allineando con la realizzazione di piani di ateneo. “In particolare – sottolinea Raffaella Iafrate, ordinario di Psicologia Sociale alla Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica, campus di Milano, e pro-rettrice delegata del Rettore alle Pari Opportunità – in Università Cattolica è stato avviato un processo di razionalizzazione e ottimizzazione delle azioni in ambito Pari Opportunità, attraverso la creazione di una Task Force di tutte le componenti accademiche, amministrative e studentesche, che a diverso titolo sono coinvolte sul tema delle Pari Opportunità. Sono attivi, infatti, il il GEP Team e la GEP Unit, il tavolo 7 del Piano strategico d’Ateneo dedicato alle PO e il Comitato Pari Opportunità (CPO)”.

Un piano di gender equality per il mondo della ricerca

Il Gender Equality Plan (GEP) è un documento finalizzato alla realizzazione di azioni e progetti che favoriscano la riduzione delle asimmetrie di genere su 5 aree di intervento: 1) conciliazione lavoro-famiglia; 2) equità di genere nelle posizioni di leadership e decisionali; 3) equità di genere nel reclutamento e nella progressione di carriera; 4) integrazione della dimensione di genere nelle tematiche di ricerca e insegnamento e 5) prevenzione delle discriminazioni di genere. Il tavolo 7 del Piano strategico d’Ateneo prevede una serie di azioni volte riconoscimento della pari dignità della persona in termini di genere, equità generazionale, parità in condizioni di diverse abilità, sostegno alla famiglia e alla genitorialità, diffusione di una cultura della parità nel riconoscimento delle differenze. Il Comitato Pari Opportunità, oltre a collaborare ai progetti del Piano strategico e del GEP, promuove eventi culturali, supervisiona la stesura delle linee guida per la tutela del Diritto allo studio e per il sostegno alla genitorialità, favorisce i contatti interuniversitari e con associazioni che si occupano di PO, e partecipa a eventi e realtà nazionali e internazionali che favoriscano la sensibilizzazione e la formazione sul tema.

 

Articoli correlati
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
L’esposizione ai PFAS aumenta il rischio cancro nelle donne
Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all'utero, alla pelle e al seno. A lanciare l'allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology
Pnrr: con PRP@CERIC nuova infrastruttura di ricerca per studiare agenti patogeni
Un'infrastruttura di ricerca altamente specializzata, unica in Europa, che integra strumentazioni e competenze in biologia, biochimica, fisica, bio-elettronica, bio-informatica e scienza dei dati per studiare agenti patogeni di origine umana, animale e vegetale e intervenire rapidamente per contrastare la diffusione di possibili nuovi focolai di malattie. Questo è l'obiettivo del progetto PRP@CERIC, finanziato con 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
Creato ceppo Covid letale all’80% nei topi, la condanna della scienza
Un gruppo di ricercatori americani ha creato un nuovo ceppo Covid mortale all'80% nei topi. La comunità scientifica sostiene che si sta «giocando con il fuoco»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...