Ricerca e tumori 8 Novembre 2018 14:31

Immunoncologia, terapie insostenibili per SSN? Messina (Merck): «’Payment by results’ è soluzione, vi spiego che cos’è»

Classi di farmaci sofisticati che rappresentano una speranza per domani ma con un costo elevatissimo oggi. «Legare l’efficacia del prodotto al prezzo: intanto questa è la strada», così il presidente, ad di una delle aziende leader nel business biofarmaceutico

«Rendere disponibili sul mercato dei farmaci che vadano a soddisfare i bisogni non coperti dei pazienti». Questo l’obiettivo di Merck Italia secondo il presidente e amministratore delegato Antonio Messina. «Il nostro principale interesse? L’oncologia», prosegue Messina che ricopre anche il ruolo di vicepresidente Farmindustria.

«Merck ha fatto una scelta ben precisa, già tanti anni fa, ed è quella di seguire una linea programmatica incentrata sulla cura dei tumori. Basta pensare che il 70% della pipeline dell’azienda è focalizzata sull’oncologia e anche sull’immunoncologia». A differenza delle tradizionali terapie anti-cancro, che intervengono direttamente sul tumore, l’immunoncologia stimola il sistema immunitario rendendolo in grado di individuare ed attaccare in maniera mirata le cellule tumorali, innescando così un sistema di autodifesa dell’organismo.

Farmaci sofisticati alle cui spalle ci sono importanti investimenti che rendono queste terapie notevolmente costose e poco sostenibili per il sistema sanitario. «Noi siamo perfettamente consapevoli che le risorse siano sempre più scarse – spiega Messina -, per rendere queste terapie più fruibili si tratta di trovare quei meccanismi per garantire l’efficacia del prodotto e allo stesso tempo riuscire a sfruttarli. Su questo sapete che l’Italia è all’avanguardia, abbiamo un sacco di meccanismi per cui lo Stato paga effettivamente quello che è il risultato del prodotto stesso».

LEGGI ANCHE: REPORT IARC: AUMENTANO I CASI DI CANCRO NEL MONDO. SARANNO 18,1 MILIONI NEL 2018. PER GLI UOMINI IL PIU’ LETALE E’ AL POLMONE, PER LE DONNE AL SENO

«Per fare questo e ottenere il massimo beneficio per i pazienti, siamo aperti a collaborare con le istituzioni». A tal proposito ci sono una serie di soluzioni applicabili che cominciano a diventare parte del tessuto della governance del farmaco, prima fra tutti la strategia «Payment by results», spiega il dirigente dell’azienda leader nel business biofarmaceutico: «Questa una buona strada perché lega l’efficacia del prodotto al prezzo ed è una direzione che Merck sta intraprendendo. È pur vero che l’innovazione costa ed è compito di tutti noi cercare di tagliare dove ci sono risorse non utilizzare in maniera corretta per garantire il massimo dell’innovazione in termini di cure ai pazienti».

LEGGI LO SPECIALE RICERCA E TUMORI

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...