MMG, #6StatoDiscriminato 23 Aprile 2019 17:30

Formazione MMG, Torreggiani (Fimmg): «Medicina generale considerata di serie B. Serve adeguamento borse»

Il vicesegretario vicario Fimmg Alessandria chiede l’equiparazione dei corsi di formazione in Medicina generale alla specializzazione medica. E sui ricorsi per ottenere il rimborso di quanto non riconosciuto durante la formazione aggiunge: «Fatto positivo. Sono soldi che servono per avviare l’attività»

Equiparare i corsi di formazione in Medicina generale alla specializzazione medica, come accade in molti Paesi europei. Lo chiede la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) che insieme al network legale Consulcesi ha lanciato la campagna social #6StatoDiscriminato.

La disparità di trattamento tra chi frequenta corsi di Medicina Generale e chi opta per i corsi di specializzazione medica, infatti, è evidente: i primi guadagnano 11mila euro all’anno e sono considerati fonte di reddito; mentre la remunerazione degli specialisti varia tra i 25mila e i 27mila euro consistenti in borse di studio, quindi non tassate. Inoltre, i medici di Medicina Generale non godono delle tutele previste dai normali rapporti lavorativi come ad esempio la gravidanza, mentre agli specializzandi spettano i contributi previdenziali e la stipula di un’assicurazione. Per questo le migliaia di medici di Medicina Generale che dal ’93 subiscono un trattamento discriminatorio, possono adire le vie legali con Consulcesi che chiederà un risarcimento a titolo forfettario che può arrivare fino a 50mila euro per ogni anno di formazione post-laurea.

«Sono soldi che servono soprattutto all’inizio della carriera – spiega Federico Torreggiani, vicesegretario vicario di Fimmg Alessandria -, quando si ha bisogno di emolumenti per cominciare ad avviare la professione, soprattutto con la crisi che abbiamo in questi anni. Il medico in formazione comincia ad avere dei problemi all’inizio del suo percorso, anche se si porrà più tardi certi tipi di problematiche. Ma con il ricorso potrebbe perlomeno tentare di riuscire a portare a casa qualcosa. Credo sia una cosa positiva».

C’è chi parla di adeguamento delle borse per far fronte a questa discriminazione subita dai MMG e di equiparazione della formazione in Medicina generale alle scuole di specializzazione; una misura che non terrebbe comunque conto di chi in questi anni si è formato e non ha preso poi il denaro. «Non si sa neanche quando questo potrebbe accadere – commenta Torreggiani – perché purtroppo in Italia il mondo dell’università è sempre un gradino più su rispetto a tutto il resto. La Medicina generale è forse una delle poche che non viene gestita dal mondo universitario e di conseguenza viene considerata di serie B. Quella di Consulcesi potrebbe allora essere una di quelle azioni che serviranno anche in futuro alla Medicina generale per riuscire ad ottenere quella visibilità e quell’importanza che finora purtroppo non ha ancora avuto», conclude.

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