Salute 20 Luglio 2023 15:03

Mal di schiena, ecco perché non viene (quasi) mai da solo. Come evitare che diventi invalidante

Mal di schiena oggetto di due recenti studi dell’Università delle Hawaii pubblicati sull’International Journal of Environmental Research and Public Health. La parola allo specialista Pianese: «Dalla depressione al diabete, ecco quali sono le patologie correlate e come intervenire»

Mal di schiena, ecco perché non viene (quasi) mai da solo. Come evitare che diventi invalidante

Un disturbo costante, invalidante ed in costante aumento tra la popolazione: parliamo del mal di schiena, oggetto di due recenti studi dell’Università delle Hawaii pubblicati sull’International Journal of Environmental Research and Public Health. Questi due studi da un lato prevedono un aumento dell’incidenza del mal di schiena del 36% nei prossimi 30 anni, che passerà quindi dal colpire 840 milioni di persone nel mondo rispetto agli attuali 619 milioni; dall’altro mettono in correlazione il mal di schiena con sintomi depressivi e problematiche cardiovascolari, ipertensione e diabete. Abbiamo approfondito la questione insieme al dottor Luigi Pianese, Fisioterapista e Osteopata, specializzato nel trattamento del mal di schiena e del mal di testa del centro 3C+A.

Un disturbo in continuo aumento: perché?

«Le principali cause del mal di schiena – spiega – non sono da ricondurre ad eventi organici o traumatici, ma agli stili di vita: le persone fanno sempre meno attività fisica e hanno spesso un regime alimentare non corretto. Ovviamente è la dose che fa il veleno, e questi comportamenti reiterati nel tempo conducono a disturbi di questo genere. La sedentarietà è aumentata nei vari lockdown, ha colpito anche chi era abituato a fare attività fisica ed è aumentata in chi ne faceva già poca in precedenza. Passare dalla scrivania dell’ufficio (o di casa), all’automobile e dal divano di casa al letto, magari per guardare la tv o immergersi nello smartphone, è sicuramente una routine che favorisce l’insorgere di questo disturbo. L’alimentazione gioca pure un ruolo molto importante: una dieta scorretta altera la composizione dei tessuti muscolo-scheletrici da un lato, anche in presenza di un giusto peso-forma, e non aiutano a compensare il disturbo ma anzi lo amplificano. Al contempo, uno stile alimentare sbagliato aumenta il rischio di sovrappeso e obesità che, a parità di condizioni esterne, causano uno stress maggiore a carico della colonna vertebrale. Le cattive abitudini aumentano nell’inconsapevolezza e rendono più complesso l’intervento terapeutico».

Le comorbidità associate al mal di schiena

«Il mal di schiena cronico – prosegue Pianese – spesso ha delle comorbidità associate, quali diabete, ipertensione e disturbi cardiovascolari. Probabilmente il nesso è dato dalla frequente concomitanza tra queste patologie e il sovrappeso o l’obesità che, come abbiamo visto, spesso fungono da trigger per il mal di schiena. Ma gli studi mettono in relazione al mal di schiena anche disturbi depressivi. In questo caso l’associazione può nascere dal fatto che qualsiasi disturbo o patologia invalidante e protratta nel tempo, che sembra irrisolvibile, può generare, in chi ne soffre, sintomi psicologici di tipo depressivo. Ma il nesso può essere ritrovato anche all’inverso: una persona depressa è più facilmente una persona sedentaria, e per la quale spesso anche solo uscire di casa è difficile. E ritorniamo al punto della sedentarietà come fattore di rischio per il mal di schiena».

La correlazione tra mal di testa e mal di schiena

«Questi due disturbi – precisa Pianese – sono molto spesso correlati anche in persone sane. Ci sono infatti delle malattie o disfunzioni della colonna vertebrale che spesso non vengono diagnosticate e quindi non gestite adeguatamente. In generale i disturbi che nascono nella parte bassa della colonna generano il mal di schiena, mentre i disturbi che nascono nella parte alta della colonna (e nei quali un ruolo importante è giocato dalla postura tipica da “smartphone”) sul lungo periodo generano mal di testa. Ma, come una sorta di effetto domino, i disturbi che nascono nella parte bassa della schiena si possono facilmente ripercuotere sull’intera colonna fino ad arrivare alla testa, e viceversa. Motivo per cui è necessario eradicare la causa del malessere così che l’intera colonna vertebrale, dalla zona lombosacrale al collo/testa, possa risentirne positivamente».

Come prevenire (e curare) il mal di testa e il mal di schiena

«Per quanto riguarda la prevenzione – spiega ancora lo specialista – è fondamentale evitare di stare fermi tante ore di seguito, ad esempio in ufficio è sufficiente fare delle pause ogni mezz’ora anche di pochissimi minuti, per andare in bagno o a prendere un bicchier d’acqua. Una volta a casa, non preferire sedute in cui si “affonda”, come poltrone, divani, letti (questi ultimi sono fatti per distendersi e dormire), per troppe ore. Il mal di testa invece è, in linea di massima, un disturbo più complesso e lungo da risolvere rispetto al mal di schiena perché spesso risente anche di fattori ormonali. Sicuramente, per il mal di testa correlato al mal di schiena, è importante ridurre l’uso ludico e non necessario del telefonino, prediligere il pc per la messaggistica o per leggere le notizie, e soprattutto – conclude – rivolgersi ad un professionista specializzato per il trattamento di questo disturbo e la riabilitazione».

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