Salute 13 Aprile 2018 10:00

Mese del Cuore, check-up gratuiti in 7 città italiane. Francesco Landi (Gemelli): «La prevenzione significa salute»

L’edizione 2018 della campagna di sensibilizzazione sui principali fattori di rischio cardiovascolare ha già aperto i battenti e proseguirà fino al mese di giugno

di Isabella Faggiano
Mese del Cuore, check-up gratuiti in 7 città italiane. Francesco Landi (Gemelli): «La prevenzione significa salute»

«Pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, indice di massa corporea, stile di vita, abitudini alimentari, parametri di performance funzionale. Sono questi i sette fattori che analizzeremo per misurare il rischio cardiovascolare di ogni singolo paziente». A descrivere nel dettaglio le attività di screening previste per il Mese del Cuore è Francesco Landi, geriatra del Policlinico A. Gemelli e docente di Medicina Interna e Geriatria presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica.

L’edizione 2018 della campagna di sensibilizzazione sui principali fattori di rischio cardiovascolare ha già aperto i battenti e proseguirà fino al mese di giugno. In occasione della sua quarta edizione, per la prima volta, il Mese del Cuore viaggerà dal nord al sud della penisola. L’iniziativa di prevenzione promossa da Danacol in collaborazione con il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma, farà tappa in 7 città italiane: approderà a Milano, Roma, Napoli e Messina, poi, raggiungerà Ancona, Ferrara e Firenze.

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«Un viaggio – ha spiegato Francesco Landi  – ideato per diffondere, attraverso il check-up gratuito, l’importanza della prevenzione. Valuteremo i sette fattori di rischio cardiovascolare, che riguardano la salute del cuore, ma anche la salute in generale. Dall’abitudine al fumo, all’esercizio fisico, fino alla corretta alimentazione che prevede il consumo di 3-5 porzioni tra frutta e verdura al giorno. Faremo misurazioni dirette, come peso ed altezza per calcolare l’indice di massa corporea, rilevando eventuali situazioni di sovrappeso o obesità. Ancora, pressione arteriosa, colesterolo e glicemia. Aggiungeremo anche delle valutazioni che riguardano la perfomance fisica, come la forza muscolare, sia degli arti inferiori che superiori».

Al termine della visita specialistica ogni partecipante riceverà una scheda in cui saranno riportati i risultati delle valutazioni eseguite, corredati da consigli e raccomandazioni per un corretto stile di vita.

Partecipare è semplicissimo, basta una telefonata. «Per tutta la durata del progetto – ha spiegato Salvatore Castiglione, direttore Comunicazione di Danone Italia – le persone che desiderano prenotare il proprio appuntamento potranno telefonare al numero verde (800-08.77.80, attivo dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16). Le visite si effettueranno tutte le settimane, nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato. Sedi e orari per ogni città sono indicati nel sito danacol.it».

E chi desidera partecipare farà meglio ad aderire in fretta: «Lo scorso anno – ha sottolineato Castiglione –  nei primi tre giorni sono state raccolte oltre 1.500 prenotazioni».

«I risultati raggiunti, negli anni, grazie al progetto Mese del Cuore – ha aggiunto il direttore Comunicazione di Danone Italia – sono davvero straordinari. Sono state realizzate 8mila valutazioni da parte degli specialisti e 26mila autovalutazioni. Queste ultime possono essere effettuate da chiunque lo voglia visitando il sito viaggioalcuoredelproblema.it. Si tratta di dati importanti che ci permettono di fotografare la realtà italiana, facendo una stima del grado di consapevolezza, diffuso trai i  cittadini, su queste tematiche».

Mese del Cuore, infatti, non significa solo prevenzione, ma anche ricerca.  Il Professor Landi, con il suo team, ha pubblicato due studi sull’argomento. I risultati non sono incoraggianti e mettono in evidenza l’importanza delle iniziative di sensibilizzazione: gli italiani riconoscono l’importanza della prevenzione, ma sottovalutano il valore dei controlli periodici.

«È grazie alla prevenzione – ha commentato Francesco Landi – che la Sanità pubblica resterà sostenibile anche tra venti anni.  Fare un adeguato check-up tra i 40 e i 50 anni  – ha concluso il Professore – ci permetterà di prevenire non solo le malattie ma anche la disabilità».

 

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