Intimidazioni, minacce e aggressioni: sale la tensione. L’assessore alla Sanità del Lazio: «Chi finisce in terapia intensiva e ha rifiutato il vaccino si paghi il ricovero»
Il Presidente Massimo Tortorella: «Tutelare gli operatori sanitari sempre in prima linea». Telefono Rosso: la linea dedicata che risponde al numero 800.620.525
La testimonianza è tratta dal volume “Stop alla violenza a danno degli operatori della salute. Prevenire e gestire la violenza sul lavoro” scritto dalla dottoressa Marina Cannavò: «Ancora oggi è molto diffusa la tendenza maschilista a non considerare un medico donna altrettanto capace del suo collega uomo»
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Dal 24 settembre a proteggerli una legge contro le aggressioni. La giornata annuale contro la violenza sugli operatori sanitari continua a sensibilizzare. La Federazione dei medici: «Ora salto culturale che veda la sicurezza, a 360 gradi, come un diritto degli operatori sanitari e medico come alleato»
«Si vigili perché, dopo l’approvazione, venga applicata con il massimo della severità e in ogni occasione. Proteggere gli operatori della sanità è compito imprescindibile delle istituzioni di una Nazione civile» sottolinea Gianluca Giuliano, Segretario UGL Sanità
Vademecum dell’Ordine dei Medici di Milano: conoscere le situazioni a rischio, rivolgersi al numero verde dedicato e massima collaborazione con le forze dell’Ordine
Gentile Direttore, auguri al nuovo prefetto di Napoli, dr. Marco Valentini che incontrando i giornalisti durante la conferenza stampa di insediamento ha dichiarato che è al vaglio l’implementazione delle misure di sicurezza sul fenomeno delle aggressioni ai medici e agli altri operatori della sanità. L’indimenticabile Renato Carosone cantava “Vuó’ ‘o cuppetto o vuó’ ‘o spumone? Chello ca costa ‘e cchiù“. […]
Il sottosegretario, nel visitare la struttura napoletana, ha voluto anche portare la propria solidarietà all’infermiere oggetto di aggressione fisica lo scorso settembre
L’incontro al Ministero della Salute. Tra i temi anche quello dell’odontoiatria sociale con la previsione dell’immissione in servizio di medici in possesso della laurea specialistica. «I presìdi di continuità assistenziale non debbano essere chiusi ma potenziati e messi in sicurezza» sottolinea il segretario del Sindacato Medici Italiani