Professioni Sanitarie 4 Marzo 2019 16:08

Ortottisti, le nuove sfide. Drago (Aiorao): «Vorremmo lavorare accanto ai MMG e negli ambulatori per abbattere le liste di attesa di oculistica»

Il presidente dell’Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in Oftalmologia: «Siamo gli unici professionisti sanitari a cui è riconosciuta la mansione di riabilitatore visivo. Grazie alla rivoluzione tecnologica non si lavora più solo negli ambulatori, ma anche nelle sale operatorie»

di Isabella Faggiano

Una professione con oltre mezzo secolo di storia, l’unica, tra quelle sanitarie, a cui è riconosciuta la competenza nell’ambito della riabilitazione visiva. Una professione, quella dell’ortottista, che ora si prepara a due importanti sfide: implementare la sua presenza sul territorio, accanto ai Medici di medicina generale e in tutti gli ambulatori di oculistica, ed estendere il corso di laurea da tre a cinque anni.

Ma prima di affrontare queste due grandi novità, che andranno a rivoluzionare sia il mondo della formazione che quello del lavoro, i 4.400 ortottisti italiani sono attualmente alle prese con la costituzione del nuovo albo professionale, introdotto dalla legge Lorenzin. «Circa il 56% dei professionisti – ha spiegato Dilva Drago, presidente dell’Aiorao, l’Associazione Italiana Ortottisti Assistenti in Oftalmologia – ha già provveduto ad inoltrare la sua richiesta di iscrizione. Gli ordini sono un’importantissima novità – ha continuato il presidente Aiorao – perché sanciscono una crescita legislativa della professione. Ma la nostra associazione, accreditata come società scientifica per le buone pratiche dalla legge Gelli, continuerà ad essere un punto di riferimento per tutti gli ortottisti, dalle tematiche della formazione, a quelle che riguardano il mondo del lavoro».

LEGGI ANCHE: PROFESSIONI SANITARIE, FESTA PER I 20 ANNI DELLA LEGGE 42. BEUX (TSRM e PSTRP): «PASSAGGIO FONDAMENTALE, HA ANTICPATO I TEMPI. ORA SFIDA E’ SINERGIA TRA COMPETENZE»

E mentre la legge 42 del ’99 (Disposizioni in materia di professioni sanitarie, ndr), ha da poco compiuto 20 anni, gli ortottisti festeggiano i loro primi 65 anni di attività: «La legge 42 del ’99 – ha continuato Dilva Drago – è stata una legge coraggiosa, perché è riuscita ad attualizzare le esigenze del Sistema Sanitario Nazionale, rispondendo ai bisogni di salute del cittadino. Quando è stata approvata, la professione di ortottista aveva già compiuto 45 anni e, in questo quasi mezzo secolo di storia, aveva già affrontato numerosi cambiamenti. All’inizio – ha raccontato il presidente Aiorao – le competenze richieste erano indirizzate alla valutazione dei difetti di refrazione, dei disturbi della motilità oculare o al trattamento della ambliopia, che allora era un vero e proprio problema sociale. Oggi il core competence dell’ortottista è soprattutto la riabilitazione: siamo gli unici professionisti sanitari riconosciuti come riabilitatori visivi».

Lavorare sulla riabilitazione significa rendere il paziente quanto più autonomo possibile, migliorando la sua qualità della vita. «La riabilitazione – ha spiegato l’ortottista – può avvenire con mezzi ottici, quindi con lenti particolari che aiutano il residuo visivo, e con esercizi pratici attraverso i quali si insegna al paziente come usare quella parte di retina sana, che gli permette di avere ancora un’autonomia visiva».

A completare il quadro delle competenze dell’ortottista è stata, poi, in anni più recenti, la rivoluzione tecnologica: «I processi di innovazione – ha detto Drago – hanno cambiato la diagnostica strumentale. Le nuove tecnologie hanno permesso all’ortottista di ampliare le sue mansioni, lavorando non più solo negli ambulatori, ma anche nelle sale operatorie».

E sempre per rimanere costantemente aggiornati, gli ortottisti hanno già le idee chiare sulle prossime sfide da affrontare. «Vorremmo una riorganizzazione del SSN – ha detto Dilva Drago – che permetta una maggiore presenza dell’ortottista a livello territoriale presso i MMG e in tutti gli ambulatori, per contribuire all’abbattimento delle liste di attesa in oculistica. Un’opportunità che migliorerebbe il servizio reso ai cittadini e che offrirebbe nuovi posti di lavoro nel settore pubblico. Ma, soprattutto, puntiamo a rivoluzionare la formazione: è necessario pensare ad una specialistica di tipo professionale, ad un corso di laurea quinquennale. Tre anni – ha concluso – sono ormai troppo pochi».

Articoli correlati
Giornata internazionale dell’Ortottica. FNO TSRM PSTRP: «Prevenzione visiva rappresenta la pietra angolare per molti disturbi della visione»
«Se si puntasse a una diagnosi precoce, si potrebbero ridurre i tempi per attivare i processi di cura e riabilitazione. Infatti con la prevenzione si intercetterebbero molti disturbi a carico della visione» spiega Lucia Intruglio, Presidente della Commissione di albo nazionale degli Ortottisti
Floretina Icoor 2022, le ultime tecnologie in campo ortottistico sbarcano a Roma
Il 9 dicembre, all’interno del Congresso FLORETINA ICOOR 2022 (10° International Congress on OCT and OCT angiography in Rome) che si terrà presso l’Hotel Hilton di Roma, avrà luogo il corso teorico pratico “Orthoptist Dry Lab Practical Section”. Nel corso del laboratorio, cinque pazienti con differenti patologie (AMD, RP, interfaccia vitreo retinica, retinopatia diabetica e […]
Ortottisti: ecco che ruolo avranno per la realizzazione del PNRR
Lucia Intruglio, presidente della Commissione d’Albo Nazionale degli Ortottisti: «Puntare sulla telemedicina per raggiungere anche le isole minori, dove la figura dell’ortottista è quasi del tutto assente. Sì ad una formazione quinquennale, ma accompagnata da un pari percorso contrattuale»
“Alla tua vista ci pensi?”. Il filmato degli Ortottisti per sensibilizzare la cittadinanza sui disturbi della visione
La Commissione di albo nazionale degli Ortottisti accende i riflettori sui disturbi della visione e lo ha fatto con la produzione di un filmato, che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà visive come sdoppiamento delle immagini, ombre nel campo visivo, affaticamento, fastidio, percezione offuscata e mal di testa nella lettura e tante […]
Ortottisti, i grandi assenti dei centri di riabilitazione accreditati. Montes (Cda): «Con questo vuoto si rischia l’utilizzo improprio di altre figure professionali»
«Una valutazione clinica completa ed efficace deve prevedere una dettagliata valutazione multidisciplinare, che comprenda tutti i professionisti sanitari dell’area della riabilitazione ognuno per le proprie competenze specifiche, compreso l’ortottista»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...