«Circa otto eventi cardiovascolari su dieci sono prevenibili – spiega il cardiologo Davide Lazzeroni a Sanità Informazione – ma per farlo il tempo è fondamentale, bisogna agire subito sui pazienti a rischio»
L’esperto racconta a Sanità Informazione che sono molto comuni la non aderenza terapeutica o la sua bassa continuità nei pazienti a rischio
«Informazioni reali sugli obiettivi terapeutici, l’aderenza terapeutica e la scelta dei farmaci sono molto più utili degli esperimenti clinici»
«Nei pazienti pluripatologici a rischio alto e molto alto c’è scarsa aderenza terapeutica. Per questo, è fondamentale instaurare un rapporto con il medico per capire la gravità del concetto di rischio cardiovascolare». Così Roberto Scicali, specialista in medicina interna
Il Direttore della Cardiologia degli Ospedali dell’ovest vicentino spiega chi sono i pazienti a rischio alto e molto alto