17 Novembre 2022 13:55

Francesco Nardacchione

PRESIDENTE FEDERAZIONE CIMO-FESMED LAZIO

Si è insediato ieri, a Roma, il Consiglio regionale della Federazione CIMO-FESMED Lazio, un sindacato di medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale che riunisce le sigle ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED. Francesco Nardacchione è stato eletto Presidente, che viene affiancato dal Vicepresidente vicario Domenico Carnì e dal Vicepresidente Alessandro Caminiti. La segreteria regionale è inoltre […]

Si è insediato ieri, a Roma, il Consiglio regionale della Federazione CIMO-FESMED Lazio, un sindacato di medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale che riunisce le sigle ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED. Francesco Nardacchione è stato eletto Presidente, che viene affiancato dal Vicepresidente vicario Domenico Carnì e dal Vicepresidente Alessandro Caminiti. La segreteria regionale è inoltre composta da Vincenzo Bianco (Segretario), Alfonso Grottesi (Vicesegretario) e Paolo Palombo (Segretario amministrativo). Luciana Di Troia, Filippo Di Pasquale e Massimo Ducci sono stati eletti Revisori dei conti.

«Riunendo in un’unica Federazione il prezioso patrimonio di sigle storiche nel panorama sindacale della categoria, continueremo a tutelare la dirigenza medica – dichiara il Presidente regionale Francesco Nardacchione -. Il Servizio sanitario del Lazio soffre, come del resto tutto il Paese, di una grave carenza di personale che rende inaccettabili le condizioni di lavoro e contrae la quantità e la qualità dei servizi offerti ai cittadini. È necessario ricorrere ad interventi straordinari per rendere nuovamente attrattivo il Servizio sanitario regionale, frenando la fuga dei colleghi verso il privato o l’estero e incoraggiando i giovani medici a specializzarsi nelle branche considerate più a rischio (Medicina d’Urgenza, Chirurgia e Anestesia). In questo scenario – continua Nardacchione – è essenziale rinnovare i contratti di lavoro, poiché è intollerabile che in molte aziende del Lazio venga ancora applicato il CCNL 2006-2009, e utilizzare in modo corretto i fondi aziendali. Due temi su cui la Federazione CIMO-FESMED Lazio non intende arretrare di un millimetro: a rischio è la tenuta stessa degli ospedali della Regione», conclude.

 

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