Quali sono le loro caratteristiche, in cosa differiscono e che risposte danno? La nota tecnica del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità risponde a queste domande
La Presidente della sezione Lombardia della Società Italiana di Pediatria (Sip), che dalla sua ha un’esperienza relativa ai tamponi naso-faringei ultra trentennale, garantisce: «Almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non è mai successo niente»
Ultimamente, sui social si sta diffondendo la notizia che il tampone nasale per Covid-19 sarebbe pericoloso per la salute, in quanto danneggerebbe la barriera ematoencefalica del cervello, portando a infezioni cerebrali. Esiste un fondamento scientifico per questa preoccupazione? Dottoremaeveroche, il sito ‘anti – fake news’ della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo) fa chiarezza […]
Dieci giorni di isolamento e solo un tampone di controllo per essere dichiarato guarito. È quanto è emerso dal vertice del Comitato Tecnico Scientifico. Oggi pomeriggio la cabina di regia tra Governo, Regioni, Anci e Upi
Il segretario di Fimmg Roma dal congresso della Federazione in corso in Sardegna: «Così liberiamo in mezz’ora il 97,4% delle persone che si sottopongono al tampone»
«Ad oggi non esistono test efficaci al 100% – ha spiegato a Sanità Informazione -. I test salivari hanno sensibilità ridotta rispetto al tampone, ma se funzionano al 90-95% possiamo ritenerci soddisfatti. Validi soprattutto in campagne di screening in aeroporto e nelle scuole»
Due studi dell’Istituto Villa Santa Maria di Como, pubblicati sul Journal of Infection, approfondiscono casi asintomatici fra bambini e adolescenti dimostrando che possono risultare positivi al tampone per lunghi periodi a causa della cariche virali alte
Venti giorni in ospedale e poi un lungo isolamento all’hotel Michelangelo di Milano, adibito alla quarantena dei malati Covid. «Periodo impegnativo, tanti effetti collaterali e un desiderio: riabbracciare gli amici e mangiare un gelato al parco»
In base ad osservazioni cliniche preliminari l’assunzione di una compressa che contiene l’associazione precostituita di due principi attivi sofosbuvir/velpatasvir bloccherebbe la replicazione del Sars-CV-2. Vediamo come con Antonio Izzi, infettivologo del Cotugno di Napoli, e Vincenzo Messina, infettivologo del S. Anna e San Sebastiano di Caserta
«Un infermiere del Policlinico Umberto I, operante presso il reparto di Malattie Tropicali, dopo aver informato il Medico Competente di aver accusato sintomi febbrili è stato invitato a restare a casa e ad effettuare il tampone naso-faringeo, che ha dato esito positivo». Così l’ospedale romano in un comunicato. LEGGI ANCHE: ‘COVID-19 IL VIRUS DELLA PAURA’, […]