Formazione ECM 22 Maggio 2019 15:47

ECM, Sileri(M5S): «Fondamentale aiutare i medici ad aggiornarsi». Presto un intervento dal Ministero

«Il Ministro ha già anticipato che siamo al lavoro per risolvere questo problema», fa sapere il presidente della Commissione Sanità in Senato, Pierpaolo Sileri ricordando l’impegno assunto dal Ministro della Salute

Due medici su dieci non curano il proprio aggiornamento professionale. È il dato fornito dalla Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO) a poche settimane di distanza dal “caso Aosta”, la sentenza che per la prima volta ha sospeso un odontoiatra colpevole di non aver assolto l’obbligo di legge riguardo l’ECM, l’Educazione Continua in Medicina.

 

«Il Ministro ha già anticipato che siamo al lavoro per risolvere questo problema», fa sapere il presidente della Commissione Sanità in Senato, Pierpaolo Sileri ricordando l’impegno assunto dal Ministro della Salute. La Grillo, durante una conferenza stampa in Senato, interrogata da Sanità Informazione, ha assicurato una prossima iniziativa del Ministero per favorire l’aggiornamento professionale degli operatori della sanità. «Bisognerà innanzitutto aiutare i medici a prendere i crediti ECM, – continua il senatore del Movimento 5 Stelle – perché non credo che i medici non vogliano fare la formazione ma credo ci sia un disagio nel farlo, va migliorato il sistema. È chiaro che è fondamentale l’aggiornamento, è fondamentale aiutare i medici ad aggiornarsi e forse anche cambiare un po’ i criteri per l’aggiornamento».

Ogni giorno la ricerca, le nuove terapie, maggiori possibilità di diagnosi e la prevenzione implementano le possibilità di cura a disposizione della medicina. Con questa fuga in avanti, i medici che si sono laureati anche solo dieci anni fa si devono tenere ben aggiornati per non rischiare di restare indietro. L’aggiornamento però rischia di diventare un vestito stretto quando alle esigenze dei camici bianchi si contrappongono percorsi già indicati da ministero e società scientifiche. Sull’argomento sono intervenute le associazioni dei pazienti chiedendo che camici bianchi e operatori sanitari rispettino la legge sulla formazione. Stando ai dati forniti dalla Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (FNOMCeO), ci sarebbe infatti un 20% di camici bianchi non ancora in regola.

«Vogliamo che il medico segua un iter di formazione continua per tutta la sua carriera, come d’altra parte è previsto dalla legge», spiega Anna Lisa Mandorino, vicesegretario di Cittadinanzattiva. «Il mancato aggiornamento significa che abbiamo medici impreparati», aggiunge il segretario nazionale di Codici (Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori) Ivano Giacomelli. Che punta il dito contro «il sistema di aggiornamento previsto, spesso farraginoso, inutile, molto burocratico». «Anche lo stimolo alla formazione deve essere più efficiente – dice – le tematiche devono essere affrontate con una certa libertà di scelta, gli enti formatori dovrebbero proporre argomenti nuovi e non rimanere nella rigidità che il ministero e gli ordini professionali indicano». Del resto, sottolineano le società scientifiche, «avere un medico aggiornato è una garanzia per i pazienti».

 

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