Quanto sta accadendo da ormai molte settimane e la necessità di combattere e convivere con un nemico invisibile come il Coronavirus ci stanno facendo scoprire o riscoprire l’importanza del Servizio sanitario nazionale non solo come elemento di coesione sociale e di sviluppo ma anche di sicurezza. Oltre questo però stanno emergendo alcuni elementi, forse per alcuni scomode verità, utili non solo per gestire al meglio questa situazione ma per ripartire in modo completamente diverso quando la situazione di emergenza sanitaria sarà stata messa “in sicurezza”… continua a leggere
Ciancaleoni Bartoli (OMAR): «Necessario tornare, almeno parzialmente, alla centralizzazione del Ssn»
Di fronte alla pandemia, quello che abbiamo sempre chiamato Servizio Sanitario Nazionale ha mostrato di essere tutto men che nazionale. Abbiamo visto, invece, un puzzle mal incastrato e sotto finanziato di 20 sistemi regionali, che ci ha mostrato tutta la sua debolezza. Nelle crepe di questo puzzle sono cadute delle persone, che ci hanno rimesso la vita o la salute. Non parlo solo dei morti per Covid, ma anche di tutte quelle persone con una patologia pregressa – come ad esempio quasi 2 milioni di malati rari – che si sono viste costrette ad interrompere le abituali terapie, a saltare sedute di infusioni o trasfusioni, persone che hanno visto ritardare di mesi l’avvio di una sperimentazione clinica che per loro rappresentava l’unica speranza di sopravvivenza… continua a leggere
La chirurgia oncologica è uno degli ambiti che ha sofferto di più in questa emergenza, perché la maggior parte delle sale operatorie è stata adibita a terapia intensiva. Fatta esclusione per gli interventi assolutamente non differibili, molti sono stati bloccati o rinviati. Questa situazione può essere sostenibile per un paio di mesi, ma non di più. Un eventuale nuovo rinvio potrebbe essere pericoloso, in quanto si dovrà poi gestire non solo l’ordinario, ma anche l’arretrato… continua a leggere