Salute 20 Settembre 2018 13:20

Insonnia: cromoterapia efficace? Cosa dice la scienza. Ma la luce influenza la melatonina

Numerosi studi negli ultimi anni hanno dimostrato l’efficacia di un tipo di occhiali che, bloccando le frequenze della luce blu, permettono di mantenere nella norma i livelli di melatonina e migliorare la qualità del sonno

Cambiare il colore delle pareti della camera da letto non aiuta a dormire meglio. Nonostante in rete si trovino molti articoli sull’efficacia della cromoterapia per combattere l’insonnia, come evidenziato dal portale anti-bufale della FNOMCeO “Dottore ma è vero che non ci sono prove scientifiche che ne dimostrino la reale utilità.

È noto che una relazione tra sonno e luce esiste: la secrezione di melatonina, un ormone fondamentale nella regolazione del sonno, dipende infatti dalla quantità e qualità di luce che colpisce una particolare classe di recettori presenti negli occhi. Inoltre uno studio pubblicato sulla rivista Science in Traslational Medicine nel 2010 ha dimostrato che la produzione di melatonina è influenzata anche dal colore della luce: ad esempio, la luce blu riduce la secrezione dell’ormone, e per questo motivo si sconsiglia di guardare per molto tempo gli schermi di telefoni o computer prima di andare a dormire.

È su questo tema che si concentrano molti studi legati alla relazione tra sonno e colore: è stata infatti studiata l’efficacia di un tipo di lenti in grado di bloccare le frequenze della luce blu. Due studi del 2006 hanno dimostrato che questi occhiali consentono di mantenere nella norma i livelli di melatonina nonostante l’esposizione alla luce blu. Un altro studio si è focalizzato proprio sugli effetti delle lenti sul sonno, ed ha dimostrato un miglioramento della qualità del sonno e dell’umore. Tuttavia, sono stati gli stessi autori della ricerca a sottolineare che il campione testato fosse troppo piccolo per poter trarre conclusioni affidabili dallo studio.

Un’altra ricerca ha valutato l’efficacia dell’utilizzo delle lenti di sera in 14 pazienti affetti da insonnia associata a deficit di attenzione e iperattività, facendo emergere, anche in questo caso, un miglioramento della qualità del sonno e dei livelli di ansia. Infine, uno studio del 2015 ha indagato l’efficacia delle lenti su un campione di ragazzi adolescenti che spesso trascorrono del tempo davanti ad uno schermo prima di andare a dormire: i risultati hanno messo in evidenza livelli maggiori di melatonina e minori di allerta e vigilanza.

Articoli correlati
Una notte “in bianco” può ridurre la depressione per diversi giorni
Uno studio dell'Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
Il Covid ci ha «rubato» il sonno. La neuroscienziata: «Possibile legame con neuroinfiammazione»
Giornata mondiale del sonno: tra la moltitudine di cose che la pandemia ci ha portato via, c'è anche il buon riposo. È la «coronosomnia» come conferma a Sanità Informazione Arianna Di Stadio, docente all'Università di Catania e ricercatrice onoraria presso il Laboratorio di Neuroinfiammazione UCL Queen Square Neurology di Londra
Insonnia estiva: cause e rimedi di un disturbo che il Covid ha peggiorato
Sono oltre 18 milioni gli italiani che lamentano disturbi del sonno, in particolare durante l’estate
Il sonno e la sua evoluzione. Quando parliamo di insonnia?
La quantità di tempo che trascorriamo svegli e addormentati rispetto ai nostri antenati vedi le grandi scimmie e i lemuri potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella nostra evoluzione. Nelle notti secche, i cacciatori-raccoglitori San (o Boscimani ) della Namibia dormono spesso sotto le stelle. Non hanno luci elettriche o nuove uscite di Netflix a tenerli svegli. Eppure, quando si svegliano al mattino, non hanno dormito più ore di un tipico abitante di città del Nord America o dell'Europa che è rimasto sveglio a guardare il proprio smartphone
di Stefano Piazza
Insonnia: un sabotatore del benessere
di Stefania Tempesta, psicologa Odp Lazio
di Stefania Tempesta, psicologa Odp Lazio
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...