Voci della Sanità 20 Febbraio 2017 18:00

Informatizzazione e certificazioni, gli OMCeO di Roma e Piacenza a confronto: «Troppo tempo e lavoro distolti per compiti impropri»

«Abbiamo evidenziato come oltre il 20% del tempo a disposizione dei clinici, specialisti ambulatoriali e medici di medicina generale, si perde battendo sui tasti di un computer e interfacciandosi con collegamenti di rete. E questo nelle migliori delle ipotesi», ha commentato Cristina Patrizi, consigliere dell’OMCeO di Roma e organizzatrice del Focus sul tema dell’informatizzazione in […]

«Abbiamo evidenziato come oltre il 20% del tempo a disposizione dei clinici, specialisti ambulatoriali e medici di medicina generale, si perde battendo sui tasti di un computer e interfacciandosi con collegamenti di rete. E questo nelle migliori delle ipotesi», ha commentato Cristina Patrizi, consigliere dell’OMCeO di Roma e organizzatrice del Focus sul tema dell’informatizzazione in sanità e sulla complessità dei sistemi di trasmissione delle ricette e prescrizioni, nonché sul delicato tema della certificazione delle malattie brevi. Da questo focus è emerse una forte preoccupazione per un sistema che fa gravare sul medico incombenze improprie.

Altra preoccupazione dei medici è venuta nel corso di una tavola rotonda che ha fatto il punto sulla certificazione di malattia. I presidenti dell’Ordine di Roma, Giuseppe Lavra, e dell’Ordine di Piacenza, Augusto Pagani, hanno ribadito la necessità di intervenire sull’attuale normativa e prevedere l’autogiustificazione per quelle brevi, in quanto non rientranti per la quasi totalità nei criteri e nelle definizioni previste per le malattie che possono essere direttamente constatate e certificate dal medico curante. «Non è possibile sovraccaricare i clinici degli oneri, anche questi telematici e difformemente applicati nel nostro Paese, di una certificazione che nel 2015 ha determinato oltre 18 milioni di certificati trasmessi on line al sistema TS: atti medici – ha evidenziato Lavra – che si sarebbero potuti evitare o limitare dando al cittadino la possibilità di autogiustificare i primi giorni di malattia».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...