Lavoro e Professioni 24 Maggio 2021 10:29

Covid-19, gli infermieri per i vaccini a domicilio ai fragili. Il protocollo Ministero-Regioni-Fnopi

In campo infermieri e infermieri pediatrici. Oltre al compenso aggiuntivo, previsti 6,16 euro a inoculazione. Mangiacavalli (Fnopi): «Un ulteriore tassello che dimostra il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica». Contrari Fials e Nursing Up

Ministero della Salute, Regioni e a Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) hanno sottoscritto l’intesa per il reclutamento degli infermieri nella campagna di vaccinazione anti Covid-19.
Il Protocollo si basa sulla possibilità di deroga all’esclusiva per gli infermieri dipendenti prevista nel decreto Sostegni. Ampliando la platea agli over 18, il documento stabilisce che l’effettuazione a domicilio dei vaccini potrà essere effettuata anche dai soli infermieri e infermieri pediatrici, a patto che svolgano in autonomia un adeguato “Triage prevaccinale” per verificare la presenza di controindicazioni e/o di precauzioni da rispettare prima di somministrare il siero.

Le Asl territoriali consegneranno vaccini, farmaci e presidi sanitari agli infermieri disponibili

Il servizio sarà organizzato dai Distretti delle Asl competenti sul territorio. Forniranno ai 270.000 infermieri e infermieri pediatrici disponibili dosi vaccinali anti Sars-CoV-2, farmaci, dispositivi e presidi sanitari necessari non solo alla vaccinazione ma anche agli eventuali eventi avversi collegati.

«L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus – si legge nel protocollo – rende indispensabile e urgente la necessità di rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del SSN». La somministrazione a domicilio dei vaccini anti Sars-CoV-2 è necessaria per i soggetti che hanno difficoltà a muoversi per raggiungere i siti vaccinali con l’obiettivo di incrementare la copertura vaccinale della popolazione.

Il compenso per gli infermieri vaccinatori: 6,16 euro a inoculazione

Agli infermieri e infermieri pediatrici che aderiranno alla campagna al di fuori dell’orario di servizio saranno corrisposti 6,16 euro a inoculazione, lo stesso compenso già stabilito per le altre professioni «grazie al superamento dell’esclusiva e al protocollo anche a domicilio».

Fedriga (Conferenza Regioni): «L’intesa ridurrà i tempi di attesa e rafforzerà i servizi a domicilio per i fragili»

«La sottoscrizione dell’accordo con gli ordini delle professioni infermieristiche rappresenta un altro decisivo passo in avanti che consentirà di accelerare sulle vaccinazioni». È quanto dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga. «L’intesa raggiunta – evidenzia – ridurrà non solo i tempi di attesa, ma permetterà anche di rafforzare i servizi a domicilio a vantaggio dei soggetti più fragili a cui è preclusa la possibilità di raggiungere i siti vaccinali».

Mangiacavalli (Fnopi): «Infermieri disponibili a dare uno sprint decisivo alla campagna vaccinale. I fragili vanno tutelati»

«Ringraziamo per la piena valorizzazione dei nostri professionisti – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – il ministro Speranza e il presidente Fedriga che hanno accolto la disponibilità, l’impegno e la professionalità degli infermieri per dare uno sprint decisivo alla campagna vaccinale».

«Questo ulteriore tassello costruito dalla Federazione – sottolinea la Mangiacavalli – testimonia ancora una volta il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica organizzata secondo i canoni di risposta vera ai bisogni dei cittadini che non sono solo sanitari, ma anche sociali. I fragili vanno tutelati – conclude – ed è il sistema e l’assistenza a dover andare verso di loro, non il contrario. E questo è da sempre l’obiettivo e l’azione degli infermieri».

De Palma (Nursing Up): «Documento irricevibile, compenso sconveniente»

L’accordo, però, non soddisfa il sindacato degli infermieri italiani. Per il Presidente Nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, ci sono «più ombre che luci». Pur apprezzando la riconosciuta autonomia dell’infermiere in ambito vaccinale, il protocollo prevede la frequentazione di un corso on line. «Siamo indignati che gli infermieri, con tanto di laurea triennale alle spalle, e con tanto di tirocinio, siano considerati alla stregua di farmacisti ed altri sanitari che non hanno mai preso in mano una siringa!».

Il documento, inoltre, specifica che gli infermieri e gli infermieri pediatrici possono vaccinare senza la supervisione del medico nei loro interventi a domicilio, ma l’anamnesi, e, di conseguenza, l’idoneità vaccinale, spettano sempre al medico. «Questo non è previsto nell’accordo tra Federfarma e Regioni – ricorda De Palma – secondo il quale i farmacisti sono totalmente autonomi, sia nell’anamnesi che nel conferire l’idoneità vaccinale. Ma all’infermiere tutto questo viene di fatto ancora impedito? Alla FNOPI, chiediamo ora di conoscere – continua – quali sono le motivazioni in base alle quali gli infermieri non possono procedere ad attuare protocolli preordinati in tema di anamnesi e idoneità vaccinale, mentre i farmacisti, abilitati a somministrare i vaccini “ope legis”, possono fare anche tutto questo»

Infine, la questione legata al compenso. Per ogni somministrazione a domicilio è previsto un compenso all’infermiere di 6,16 euro. «Gli infermieri ne percepiscono ben 25 – sottolinea De Palma – «un farmacista percepisce questo stesso compenso vaccinando direttamente a casa propria con la concreta possibilità di effettuare centinaia di somministrazioni. A noi infermieri, invece, ci sarà chiesto di spostarci anche nel raggio di numerosi chilometri per raggiungere il domicilio di un potenziale vaccinando, a spese nostre» conclude.

Fials a Speranza: «Ritiri subito protocollo. Lede diritto costituzionale degli infermieri e dignità professionale»

Fortemente contrario al protocollo anche Giuseppe Carbone, segretario generale Fials. Il sindacato ha scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, per chiarire la sua posizione in merito. «Riteniamo che non sia eticamente corretto riconoscere l’attività libero professionale per gli infermieri per poi mettere tutto a tacere e in un dimenticatoio, disconoscendo le competenze e l’autonomia professionale degli infermieri come delle altre professioni sanitarie. A tutti questi professionisti sanitari – spiega la Fials – va da subito riconosciuto un allineamento giuridico, normativo ed economico alla dirigenza sanitaria con l’estensione dell’attività libero professionale intramoenia e l’indennità di esclusività del rapporto di lavoro o diversamente, a richiesta del professionista, l’attività libero professionale extramoenia».

«Si tratta di un protocollo di accordo in aperta violazione della legge 3/18 – sottolinea la Fials – che esclude tassativamente qualsiasi ruolo negoziale in materia sindacale e di rapporto di lavoro agli Ordini delle professioni sanitarie. Quindi, giuridicamente nullo. Governo e Regioni avrebbero dovuto, invece, convocare i sindacati firmatari del Contratto del comparto sanità ribadisce la missiva Fials – e con essi concordare un accordo per regolamentare la vaccinazione da parte degli infermieri. Così da evitare – prosegue la Fials – un corso da parte dell’ISS per insegnare agli infermieri come vaccinare, atto che è una competenza core dell’infermiere. Evitando a professionisti laureati la subalternità al medico e la retribuzione per atto vaccinale – conclude – quanto mai lesiva della dignità professionale».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Test per Infermieristica 2024-2025, circa una domanda per posto. Fnopi, percorso e professione da riformare
Mentre i posti a bando crescono, seppur lievemente (377 in più rispetto al 2023/24), calano le domande (21.250 tra atenei pubblici e privati, ovvero 2.377 in meno rispetto allo scorso anno, -10% circa)
Caldo, una mappa degli interventi per proteggere i fragili a domicilio
Una mappa di alcuni degli interventi in corso da Nord a Sud per proteggere i pazienti fragili dall’emergenza caldo. Il presidente Fiaso, Migliore: «Grande attenzione alla comunicazione per evitare afflusso eccessivo nei pronto soccorso nei prossimi giorni»
Italia sempre più vulnerabile, 11 milioni di over 50 con fragilità
In Italia, ai primi posti al mondo per longevità, la fragilità cresce più velocemente dell’aspettativa di vita: tra il 2011 e il 2021, gli italiani sopra i cinquant’anni con fragilità lieve, moderata o severa sono passati dal 26% al 40% (oltre 11 milioni di persone), con un trend di crescita costante. È quanto emerge dall’Indagine di Italia Longeva «Trend di fragilità e Long-term care in Italia», presentata oggi al ministero della Salute
Sanità italiana divisa a metà: 29 milioni di italiani in difficoltà con le cure
La sanità italiana sempre più divisa in due con ben 29 milioni di italiani che potrebbero avere serie difficoltà. Le performance sanitarie per il 2023 vedono infatti otto tra Regioni e Province autonome promosse, sette rimandate e sei bocciate. Sono i risultato del rapporto «Le performance regionali» del Crea Sanità, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, presentato oggi a Roma
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Uno sguardo alle patologie rare: storie di EPN

L’EPN è una malattia rara ancora poco conosciuta. Serve più formazione in questo campo. Ne parliamo con Antonella Sau, Ospedale Spirito Santo di Pescara, Giorgia Battipaglia, Azien...
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"