Salute 28 Agosto 2018 17:42

Vaccini, la petizione delle mamme di bimbi immunodepressi. La storia di Roberta: «Mia figlia merita una vita normale»

Una raccolta di 300mila firme per rinvigorire l’obbligo alla profilassi e abolire l’ipotesi di ‘flessibilità’ così come proposta dal governo. Questo l’obiettivo di tantissime mamme che insieme all’associazione ‘IoVaccino’ reclamano il diritto alla salute e allo studio per i figli

Vaccini, la petizione delle mamme di bimbi immunodepressi. La storia di Roberta: «Mia figlia merita una vita normale»

«In questi giorni la nostra petizione arriverà in Parlamento, la politica deve risponderci con chiarezza, finora c’è stato troppo silenzio». Un tono deciso e una voce squillante quella di Roberta Amatelli, mamma di Viola, 3 anni, che a soli 8 mesi ha subito un trapianto di fegato a causa di una malattia rara alle vie biliari. «Mia figlia è immunodepressa e a settembre dovrebbe iniziare l’asilo, ma se i suoi compagni non sono vaccinati non potrà frequentare».

LEGGI ANCHE: VACCINI, IL BALLO DELLE INCERTEZZE. COSA È CAMBIATO DAVVERO PER MEDICI, ASL, SCUOLE E FAMIGLIE?

Quella di Viola è solo una delle storie di tanti bambini che, con un sistema immunitario depotenziato per via di una storia clinica complessa, non possono sottoporsi ai vaccini e rischierebbero la vita se entrassero in contatto con virus invalidanti. «Per garantire il diritto alla vita, soprattutto ad una vita normale – prosegue a Sanità Informazione -, io insieme a tante mamme abbiamo lanciato una petizione con una raccolta firme che è già arrivata a 300mila sostenitori; non vogliamo ‘l’obbligo flessibile’ ipotizzato dal governo, vogliamo sicurezza per i nostri figli e la possibilità di garantire loro il diritto alla salute e allo studio».

La risposta del ministro Giulia Grillo alle perplessità sollevate dalle famiglie con bimbi immunodepressi è la formazione di ‘classi differenziate’ frequentate esclusivamente da bambini in regola con il calendario vaccinale. «Ma esistono spazi comuni nelle strutture scolastiche – fa notare Roberta Amatelli -, i bagni, i corridoi, le palestre, ma lo stesso ingresso della scuola rappresenta una di quelle aree dove inevitabilmente i bambini entrano in contatto fra loro. I virus non rimangono fuori dalla porta. Inoltre – aggiunge – non condivido la volontà di ‘ghettizzare’ dei piccoli che, se inseriti in spazi ah hoc per loro, verrebbero inevitabilmente additati come ‘diversi’».

«La mia battaglia non è solo per Viola – spiega Roberta – e non è solo per i minori immunodepressi, ma per tutti i bambini, perché la vaccinazione protegge anche i figli dei no-vax. Non trovo corretta la discriminazione tra bambini vaccinati e non, ma quello che ritengo assurdo è che purtroppo debbano pagare le conseguenze della non vaccinazione dei bambini che non hanno colpa delle scelte dei genitori, scelte che, a parer mio, sono scellerate perché tutti i medici consigliano caldamente la profilassi e noi dovremmo ascoltare il parere scientifico di chi sa quello che dice».

Di fronte a queste evidenze, continua la mamma di Viola, «le famiglie no-vax replicano chiedendo il motivo per cui negli altri Paesi l’obbligo non esiste. La spiegazione è semplice: in Italia siamo sotto la soglia di sicurezza che garantisce l’immunità di gregge, negli altri Paesi no. In Italia se non metti l’obbligo d’indossare la cintura di sicurezza in macchina, buona parte dei cittadini non la mette, questa è la realtà. Però è bene precisare che chi non indossa la cintura mette a rischio solo se stesso, mentre chi non vaccina il figlio mette a rischio non solo il minore stesso ma anche coloro che gli stanno intorno. Basta pensare che per andare in Messico dobbiamo dimostrare di aver fatto i vaccini (compreso il morbillo), perché la verità è che oggi siamo noi italiani potenzialmente pericolosi per gli altri Paesi. Ma come, il Messico dove la povertà è estrema e il tasso di criminalità è altissimo, ci impone di essere vaccinati? Insomma quello che noi definiamo ‘terzo mondo’ non è poi così lontano».

LEGGI ANCHE: VACCINI, PERCHÉ IN ITALIA SONO OBBLIGATORI E IN ALTRI PAESI NO? LO SPIEGA REZZA (ISS) SUL BRITISH MEDICAL JOURNAL

La tenacia di Roberta insieme al clamore suscitato della petizione da lei proposta le ha attirato l’ostilità di chi nutre dei dubbi sulla sicurezza della profilassi: «Molte famiglie no-vax – ci racconta – mi hanno contattato per convincermi a desistere. C’è chi mi ha fatto notare che mia figlia sarebbe comunque a rischio non solo a scuola ma anche al parco giochi, per strada e in qualunque altro luogo. C’è anche chi mi ha ‘consigliato’ di portare Viola a frequentare ‘la scuola in ospedale’, ma perché? Io non rispondo a queste provocazioni perché ritengo che mia figlia frequentando l’asilo non dia fastidio a nessuno, mentre un bambino non vaccinato è potenzialmente pericoloso per se stesso e anche per gli altri bambini».

«Io continuo a combattere – prosegue Roberta -, continuo a portare argomentazioni scientifiche che mi vengono fornite da quei medici che curano mia figlia. Purtroppo nonostante le evidenze, c’è ancora chi dice che i medici siano ‘complottisti’ e che i vaccini ‘fanno venire l’autismo’, allora io dico grazie a questi medici ‘corrotti’ che hanno dato una chance di vita a Viola che, prima del loro intervento, versava in uno stato di salute così grave da non far sperare per lei alcuna guarigione. Grazie anche a tutti coloro che ci sostengono, perché le risposte alla nostra battaglia, supportata da IoVaccino, non sono solo critiche ma anche incoraggianti da parte di chi ci dice ‘continuate, noi vi sosteniamo’, ed è così che faremo, continueremo a lottare».

La petizione sta per arrivare nelle mani della politica e delle istituzioni e «attendiamo una risposta – conclude Roberta -. Io sono ancora una di quelle che crede che lo Stato abbia voglia di sentire i cittadini, spero di riuscire a far sentire la voce dei nostri bambini e che queste voci ottengano risposte. Ci aspettiamo chiarezza, ci aspettiamo una garanzia di tutela per i nostri bimbi, non solo quelli più fragili, ma per tutti perché tutti hanno bisogno di essere protetti».

Articoli correlati
Vaccini, Oms e Unicef: “Oltre 120mila bambini a ‘dose zero” tra Europa e Asia Centrale”
La specialista regionale dell'UNICEF per le vaccinazioni in Europa e Asia Centrale: "Non c’è ragione per cui i bambini debbano correre il rischio di morire per malattie prevenibili con un vaccino. Dare priorità ai finanziamenti e investimenti sui programmi di immunizzazione e sistemi sanitari”
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Il Nobel per la Medicina ai «genitori» dei vaccini a mRNA contro il Covid e non solo
Drew Weissman, 64 anni, e Katalin Karikò, 68 anni, sono i due nuovi vincitori del Nobel per la Medicina 2023. I due scienziati hanno sviluppato la tecnologia che ha permesso, nel giro di pochissimi mesi, di sviluppare i vaccini anti-Covid a mRNA, che hanno salvato milioni di vite umane nel mondo
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
Covid: pericolo scampato? Non per i pazienti fragili: l’appello di AIP OdV
Le infezioni da Sars-CoV-2, così come le altre malattie virali, rimangono un elemento di allerta. In Italia, infatti, si contano ancora circa 30 morti al giorno per infezioni Sars-CoV-2, molti dei quali fanno parte dei cosiddetti «pazienti fragili» (sono 1 su 5 in Italia)
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

In Italia quasi 1,5 milioni di italiani con demenza. Nel mondo nessuna diagnosi per il 75%

In occasione del XIII Mese Mondiale di settembre Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International lanciano un appello per aumentare la consapevolezza sulla demenza e combattere l...
Sanità

Dall’Aifa due linee guida per semplificare l’organizzazione delle sperimentazioni cliniche e regolamentare gli studi osservazionali

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato i due documenti fornendo chiarimenti rispetto alla normativa europea e nazionale vigente e adattando anche il contesto italiano ai Regolamenti UE
Salute

Automedicazione: dall’Enterogermina al Daflon, ecco i prodotti più venduti in farmacia

I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+...