Salute 29 Aprile 2022 10:32

Covid, ISS: «Sale l’incidenza, RT stabile. Tre regioni a rischio alto, undici moderato»

L’incidenza settimanale cresce a 699 ogni 100.000 abitanti. L’indice di trasmissibilità si mantiene stabile, in calo l’occupazione delle terapie intensive. I dati principali emersi dalla Cabina di Regia ISS-ministero della salute

Covid, ISS: «Sale l’incidenza, RT stabile. Tre regioni a rischio alto, undici moderato»

Dall’ultima rilevazione nazionale della Cabina di Regia per Covid-19 risulta che l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici nel periodo 6 – 19 aprile 2022 è stato pari a 0,93 (range 0,90 – 1,04), sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità RT basato sui casi con ricovero ospedaliero resta al di sotto della soglia epidemica: 0,93 al 19/4/2022 contro lo 0,91 del 12/4/2022.

Indice Rt stabile a 0,93. Sale incidenza da 675 a 699 casi per 100mila abitanti

Dal monitoraggio settimanale ISS-ministero della salute emerge l’aumento dell’incidenza dei casi Covid a livello nazionale: 699 ogni 100.000 abitanti contro i 675 della settimana scorsa.

Occupazione terapie intensive scende al 3,8%

Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 3,8% contro il 4,2%. Al 28 aprile anche i ricoveri in aree mediche scendono al 15,6% contro il 15,8% del 21 aprile.

ISS: tre regioni a rischio alto e undici moderato

Il report classifica tre regioni come «a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza». Undici sono classificate a rischio moderato. Le restanti regioni e province autonome sono classificate «a rischio basso». Diciannove regioni e province autonome riportano almeno una singola allerta di resilienza e quattro riportano molteplici allerte di resilienza.

Stabili i casi rilevati con tracciamento e attraverso comparsa di sintomi

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile: 13% contro 12% la scorsa settimana. Anche quella emersa con la comparsa dei sintomi rimane stabile (40% contro 41%) «così come la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47% contro 47%)» conclude il report.

 

 

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