Salute 5 Agosto 2020 11:50

«L’obesità si stabilisce dallo stato di salute, non dal peso». Le nuove linee guida dal Canada

Le diete da sole non funzionano. Ximena Ramos-Salas dell’Obesity Canada invita i medici a non ridurre l’obesità a una questione di peso, favorendo invece l’approccio olistico

«L’obesità si stabilisce dallo stato di salute, non dal peso». Le nuove linee guida dal Canada

La definizione di “obeso” non dovrebbe essere stabilita dal peso, ma dallo stato di salute. A inaugurare questo nuovo modo di pensare la malattia è una guida clinica canadese pubblicata sul Canadian Medical Association Journal. All’interno si trovano consigli innovativi rivolti ai medici che si trovano di fronte un paziente con eccesso ponderale. Prima di tutto: andare oltre la prescrizione di dieta ed esercizio fisico, focalizzandosi invece sulle cause profonde del peso in aumento. Indagando, quindi, le ragioni psicologiche e pensando l’obesità con un approccio olistico.

Queste nuove regole vorrebbero puntare a sconfiggere lo stigma che vede le persone obese colpevolizzate per la propria condizione dal proprio medico e dall’intera società. Una narrativa, ha spiegato alla Bbc Ximena Ramos-Salas, che è tra le autrici della guida, che «alimenta le accuse di comportamento irresponsabile e mancanza di forza di volontà», trasmettendo a chi soffre di obesità un senso di vergogna che crea ulteriori danni e, spesso, veri e propri momenti di discriminazione tra medico e paziente.

LE BIAS SULL’OBESITÀ E IL PESO

Ramos-Salas è anche la direttrice del dipartimento “Ricerca e policy” dell’Obesity Canada e ha voluto che questa guida arrivasse ai medici di famiglia, per aiutarli nella corretta diagnosi e trattamento dell’obesità. «Queste bias sul peso non si fermano solo a una falsa percezione dell’obesità – ha spiegato – ma producono anche un cambio di comportamento negli operatori sanitari».

In Canada il tasso di obesità è triplicato negli ultimi 30 anni: secondo le statistiche, un canadese su quattro è obeso. In Italia, secondo i dati riferiti dagli intervistati PASSI dell’Iss, quattro adulti su 10 sono in eccesso ponderale: tre in sovrappeso e uno obeso. Le linee guida in Canada sono le stesse dal 2006, riferisce lo studio.

Quelle ora diffuse dall’Obesity Canada non cambiano del tutto le regole. Indice di massa corporea e circonferenza della vita sono ancora elementi consigliati per calcolare l’obesità. Tuttavia, all’interno se ne fanno presenti chiaramente i limiti e si invitano i medici a concentrarsi su quanto e come il peso influisce sulla salute di una persona.

COSA CONSIGLIARE DAVVERO AL PAZIENTE OBESO?

Riduzioni di peso che vanno dal 3% al 5%, quindi piccole, possono comunque portare importanti miglioramenti nella salute di un paziente. Inoltre, il «peso migliore» può spesso non coincidere con il «peso ideale» imposto dalle regole troppo rigide. L’obesità è una malattia cronica e ha bisogno di gestione permanente.

«Per tanto tempo abbiamo associato l’obesità a uno stile di vita – continua l’esperta – invece queste persone hanno bisogno dello stesso sostegno di tutte le altre che convivono con una patologia cronica». I nuovi consigli spostano le prescrizioni dei medici oltre la dieta e l’esercizio fisico, verso la terapia psicologica, i farmaci e il bypass gastrico.

«Chiunque, indipendentemente dalle dimensioni del suo corpo, può trarre beneficio da uno stile di vita sano ed equilibrato, corredato da attività fisica», spiega ancora la dottoressa. Ma in condizione di obesità, il cervello compenserà gli effetti di questo nuovo comportamento sentendosi più affamato e costringendo il soggetto a mangiare di più.

Chi perde peso seguendo una dieta spesso lo riacquista: «Le diete da sole non funzionano», ribadisce Ramos-Salas. Il consiglio finale per i camici bianchi è quello di chiedere sempre il permesso al paziente prima di discutere del suo peso. Costruire quindi un rapporto di fiducia e discutere con loro dei problemi di salute senza spostare subito il discorso sul numero di calorie ingerite.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Diabete, Sid: “Aumenta obesità ed accelera declino cognitivo e invecchiamento”. Ecco perché
Gli esperti Sid: "Sovrappeso e obesità sono sempre più comuni tra gli individui con diabete di tipo 1. Ancora, l’eccesso di glucosio potrebbe accelerare il declino cognitivo e la perdita di funzionalità del compartimento staminale, tipica del diabete, è uno dei meccanismi alla base dell’invecchiamento"
Obesità e diabete: arriva in Italia tirzepatide
Via libera da AIFA a tirzepatide nel trattamento dell’obesità, del sovrappeso e del diabete di tipo 2. Il farmaco è il primo trattamento di una nuova classe terapeutica, che attiva sia i recettori ormonali del GIP, sia quelli del GLP-1. Tirzepatide è attualmente disponibile in classe CNN (classe C non negoziata)
In Italia l’obesità uccide 4 volte in più degli incidenti d’auto
Nel nostro paese l'obesità è in aumento esponenziale e sempre più "killer", con un numero di morti all'anno 4 volte superiore a quello degli incidenti d'auto, e una previsione, entro il 2035, di 1 adulto italiano su 3 obeso. E' l'allarme lanciato dalla Società italiana di nutrizione umana per sensibilizzare sull'importanza della sostenibilità alimentare e sull'adozione di scelte alimentari corrette, in grado di agire positivamente sia sull'uomo che sul pianeta
Obesità aumenta il rischio di un precursore del mieloma multiplo. Vitolo (Candiolo): “Fattore di rischio prevenibile”
Le persone obese hanno un rischio più alto di oltre il 70% più alto di sviluppare la gammopatia monoclonale di significato indeterminato, una condizione benigna del sangue che però può precedere il mieloma multiplo, un tumore delle plasmacellule. A scoprirlo è uno studio condotto dagli scienziati del Massachusetts General Hospital e pubblicato sulla rivista Blood Advances
Obesità: messa a punto pillola “vibrante” che induce lo stomaco a sentirsi pieno
Un gruppo internazionale di ricercatori ha messo a punto una pillola "vibrante" che, una volta ingerita, stimola le terminazioni nervose dello stomaco e comunica al cervello che è ora di smettere di mangiare
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Advocacy e Associazioni

Nasce l’Intergruppo Parlamentare “Innovazione Sanitaria e Tutela del Paziente”

L’Intergruppo punta in particolare a sviluppare strategie di programmazione sanitaria che integrino tecnologie avanzate, quali l’intelligenza artificiale e dispositivi medici innovativi, e...
Advocacy e Associazioni

HIV, è ancora emergenza: “Scarsa informazione, pochi test e tanto stigma”

Medici, Associazioni e Istituzioni, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’Aids, tornano a parlare di HIV per ridefinire l’agenda delle priorità. Presentato “HIV. Le ...