Una sezione interamente dedicata alla politica sanitaria italiana: le notizie che arrivano dalla Camera e dal Senato, le interviste ai parlamentari che si occupano di sanità, le schede sulle proposte di legge che introducono novità nel settore, gli aggiornamenti sull’iter legislativo dei testi, i dibattiti tra esponenti di diversi partiti e le reazioni dei rappresentanti di medici e professionisti sanitari.
L’Ordine del giorno, a prima firma Maria Teresa Bellucci (FdI): «Si salvaguardino solamente professionisti meritevoli che hanno titolo per proseguire nell’esercizio della professione e si impedisca agli abusivi di trarre ingiusti, inconcepibili e immotivati vantaggi». Il plauso di Nursing Up: «Si aggiusti il tiro sugli elenchi speciali delle professioni sanitarie»
La questione approda in Parlamento: M5S chiede ritiro della pubblicità. Filippo Anelli scrive a Vigilanza Rai: «Stato tuteli SSN». Magi (OMCeO) Roma: «Messaggio che scredita sanità». E intanto partono le denunce…
Il presidente Aifi: «Senza un passo indietro si rischia una sanatoria globale, una grande confusione per il cittadino ed una scarsissima tutela della sua salute»
«L’attività medica libero professionale è assolutamente marginale, basta colpevolizzare i camici bianchi», afferma La Torre che apre a meccanismi di controllo: «Regolamentiamo le parcelle e riorganizziamo le strutture». Il deputato Misiti (M5S): «Problema è legato a esami strumentali, non al gesto chirurgico. Serve digitalizzazione delle liste»
Il provvedimento inserito in legge di Bilancio prevede che chi ha lavorato 36 mesi negli ultimi 10 anni possa continuare ad esercitare anche senza i titoli per iscriversi al maxi Ordine delle professioni sanitarie. «Ben venga elenco speciale – spiega Beux – ma per l’iscrizione bisogna introdurre elementi qualitativi come percorso formativo, titolo di studio, inquadramento professionale e retribuzione»
Il Ministro della Salute, catanese, si trova nel capoluogo etneo per le feste: «La macchina dei soccorsi ha funzionato benissimo. Ringrazio, ancora una volta, tutti gli operatori sanitari, i medici e i soccorritori che in questi giorni stanno assicurando il pieno funzionamento dei servizi e l’ascolto per chiunque abbia bisogno di supporto psicologico»
Commissariata dal luglio 2008, la sanità del Lazio tornerà ad una “gestione ordinaria” dal 31 dicembre 2018. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: «Ecco le tre strategie per evitare di commettere gli stessi errori: trasparenza, centralizzazione degli acquisti e prevenzione degli illeciti»
È battaglia sulla norma che consente di accedere a queste professioni per chi ha lavorato per un periodo minimo di 36 mesi, anche non continuativi, negli ultimi 10 anni. M5S difende provvedimento, opposizioni e associazioni di categoria non ci stanno
Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, che lascia dopo quattro anni e mezzo, sottolinea: «Percorso impegnativo ed entusiasmante. Abbiamo stabilizzato 473 unità di personale e destinato 16 milioni di euro a logistica e tecnologie». Nel suo futuro la presidenza della Federazione mondiale delle Società di Sanità pubblica. Da ultimo l’incarico nel Comitato scientifico della Fondazione “Italia in Salute” di Federico Gelli
Dopo le dimissioni di Walter Ricciardi, altri tre figure apicali lasciano l’Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di Giuseppe Remuzzi (componente del Cda), Armando Santoro e Francesco Vitale (membri del Comitato scientifico). A scatenare la polemica, le dichiarazioni di Remuzzi sulle motivazioni alla base delle dimissioni, riportate dall’Ansa, secondo le quali l’indipendenza scientifica dell’ente non […]