Lavoro 2 Novembre 2020 14:00

Seconda ondata Covid-19, i medici che chiedono il lockdown immediato

Gli appelli alle istituzioni degli Ordini di Milano, Torino e Oristano affinché si predisponga velocemente un efficace lockdown per contenere l’epidemia

«Di una cosa siamo certi: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile. È necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace». Non usa mezzi termini il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi, in relazione alla gravissima situazione sanitaria della Lombardia dove le strutture sanitarie ed il personale medico sono messe in fortissimo stress per cercare di far fronte all’emergenza.

OMCEO MILANO, ROSSI: «SITUAZIONE MOLTO SERIA, SENZA INTERVENTI DRASTICI NON PUÒ CHE PEGGIORARE»

«Non esistono piccoli rimedi a grandi problemi, così come non si può giocare a scaricare su altri ruoli e responsabilità: la situazione è molto seria e senza interventi drastici non può che peggiorare. Soprattutto se inoltre non ci si attrezza seriamente per tutelare quei medici che, ancora adesso, sono impegnati in prima linea, ma senza le necessarie attrezzature e materiali di protezione per svolgere in sicurezza il proprio lavoro» conclude il presidente Rossi, sottolineando la ferma ed unanime decisione di tutto il nuovo Consiglio milanese dell’Ordine nell’avanzare una richiesta di provvedimenti restrittivi immediati.

GIUSTETTO (OMCEO TORINO): «SITUAZIONE GRAVE, IN GIOCO TENUTA DEL SISTEMA SANITARIO»

Anche l’Ordine dei Medici di Torino ritiene sia «assolutamente necessaria l’istituzione immediata di un nuovo lockdown, a causa dell’aggravarsi dell’emergenza sanitaria in corso e a fronte delle numerosissime richieste e segnalazioni arrivate nelle ultime ore da medici ospedalieri e da medici di medicina generale».

Il Presidente dell’Ordine Guido Giustetto, pur dichiarandosi consapevole delle conseguenze economiche, sociali e psicologiche per tutti di un nuovo lockdown, lo ritiene, arrivati a questo punto, necessario: «Si tratta di un provvedimento che causa enormi disagi e che, pertanto, rappresenta davvero una soluzione estrema, per cui chiediamo al Governo di mettere in atto tutte le forme di aiuto e sostegno possibili. Tuttavia – aggiunge – la situazione è ora talmente grave che è in gioco la stessa tenuta del sistema sanitario, che altrimenti non sarà più in grado di provvedere alla salute dei cittadini».

«Se l’aumento dei contagi e dei ricoveri dovesse continuare secondo il trend attuale – fa sapere l’Ordine – si stima che gli ospedali piemontesi potranno reggere ancora per pochi giorni, poi inizieranno a mancare posti letto a disposizione e personale sanitario sufficiente».

Nessun supporto da parte della medicina territoriale: «Già ora i medici di famiglia denunciano l’impossibilità di far fronte alle richieste dei pazienti, mentre il sistema di tracciamento dei casi appare ormai completamente saltato».

«Il rischio – conclude – è che il sistema sanitario non soltanto non sia più in grado di occuparsi dei pazienti Covid, ma nemmeno di prestare le cure ai cittadini colpiti da altre patologie riuscendo, con grande sforzo, a garantire solamente le terapie salva-vita. Occorre dunque scongiurare assolutamente questo scenario, adottando subito un provvedimento drastico, in grado di limitare in modo efficace la crescita dei contagi».

OMCEO ORISTANO: «LOCKDOWN INDISPENSABILE PER EVITARE COLLASSO DISASTROSO»

Chiedono a gran voce una soluzione estrema anche i medici oristanesi con i rappresentanti sindacali territoriali Anaao-Aroi Emac, Cimo, Fimmg e Snr. «Constatata la situazione di gravità che colpisce la nostra provincia – si legge in una nota – con un’ondata di contagi di Covid-19 in continua crescita e davanti a una emergenza estremamente preoccupante, ribadiamo la necessità di adottare interventi immediati e decisivi».

Medici e sindacati lamentano la mancanza di «professionisti specializzati e dispositivi di sicurezza e protezione, personale infermieristico e strutture ricettive. Le soluzioni finora messe in atto – continuano – non sono sufficienti a contenere i bisogni di isolamento e garantire le cure degli utenti contagiati».

«È necessario che si arrivi ad una scelta mirata di chiusura e isolamento, un lockdown che costerà indubbiamente dei sacrifici e disagi ma riteniamo, alla luce dei contagi giornalieri, che sia la soluzione estrema, indispensabile per evitare un collasso disastroso che metterebbe in pericolo la salute di tutti con il crollo dell’intera sanità pubblica della nostra isola» concludono.

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
#RegalaUnRicordo, a Milano la speciale raccolta di AIMA e Subaru per donare un ricordo a chi non ne ha più
Il progetto si tradurrà in una donazione finanziata da Subaru all’organizzazione nonprofit che da oltre 35 anni si occupa di assistere e supportare sul campo i malati di Alzheimer e le loro famiglie
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...