L’invecchiamento e le malattie neurodegenerative, come la SLA, hanno una base molecolare comune. A individuarla è uno studio italiano co-coordinato dalle università di Cagliari e Sapienza di Roma e pubblicato su Cell Death and Discovery
«Il ruolo della dieta nello sviluppo delle disfunzioni correlate all’insorgenza delle malattie infiammatorie croniche, tra cui quelle neuro-infiammatorie, sta diventando, grazie ai numerosi studi clinici condotti negli ultimi anni, sempre più chiaro» sottolinea Annalisa Noce, Professore Associato di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Roma, Tor Vergata
Secondo uno studio realizzato dai neurologi della Società italiana di Neurologia e diretto dal professor Giovanni Defazio dell’Università di Cagliari, un consumo moderato di caffè è in grado di ritardare l’esordio della malattia e di indurre una più lenta evoluzione
Parla il Direttore sanitario del Milan la correlazione tra calciatori e malattie neurodegenerative sarebbe dovuta allo stress: «Nel momento in cui lo stress tende a diventare sempre più acuto inizia un decadimento delle funzioni fisiologiche nelle 24, 36 e 48 ore successive tanto che il soggetto diventa sempre più vulnerabile»
Si è chiusa l’VIII edizione della Convention dedicata alla medicina del sonno. Di Michele (pneumologa): «L’insonnia è il problema maggiormente diffuso. Tra le parasonnìe le più conosciute sono il sonnambulismo o il parlare durante il sonno. I comportamenti della fase Rem possono anticipare anche di dieci anni la diagnosi di malattie neurodegenerative»
Ancora un fallimento nella ricerca dei farmaci per il trattamento dell’Alzheimer. Di pochi giorni fa, infatti, è la notizia della sconfitta del programma del candidato BI 409306 di Boehringer Ingelheim. Ed ora, la MSD, azienda farmaceutica leader nel settore della salute consociata italiana di Merck & Co., ha annunciato di voler interrompere lo studio APECS di Fase 3 su verubecestat, […]
Curare il cervello migliora la vita: tra i marker predittivi del possibile sviluppo di patologie neuro-degenerative rientra la Sindrome delle Apnee Notturne, che si osserva in oltre il 50% dei pazienti con ictus cerebrale