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Cuore 16 Febbraio 2021

Salute del cuore: difendilo da questi nemici

La cardiopatia è una patologia che interessa il cuore, sia dal punto di vista anatomico che funzionale. Esistono le cardiopatie congenite, presenti dalla nascita, e quelle che sopraggiungono nel corso della vita. Ogni anno, il 14 febbraio si celebra la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite per rimarcare un problema che, purtroppo, riguarda circa otto bambini […]

La cardiopatia è una patologia che interessa il cuore, sia dal punto di vista anatomico che funzionale. Esistono le cardiopatie congenite, presenti dalla nascita, e quelle che sopraggiungono nel corso della vita. Ogni anno, il 14 febbraio si celebra la Giornata mondiale delle cardiopatie congenite per rimarcare un problema che, purtroppo, riguarda circa otto bambini su mille nati ogni anno.

Cardiopatia congenita

Le cardiopatie congenite sono malformazioni semplici o complesse dell’apparato cardiovascolare (il cuore ed i grossi vasi). Possono essere semplici quando la malformazione riguarda un difetto dei setti (difetto interatriale, difetto interventricolare, dotto di Botallo) o una malformazione valvolare – e complesse quando si presentano più difetti.

Sintomi e fattori di rischio

I maggiori fattori di rischio per il cuore sono l’obesità, il diabete, l’ipertensione e il colesterolo alto, ma bisogna far attenzione anche ad abitudini e stili di vita errati come: fumo, eccesso di alcol e stress, sedentarietà e alimentazione scorretta. I sintomi però, non sono sempre evidenti e vanno dall’astenia al senso di affaticamento, dispnea – la cosiddetta “fame d’aria” – dolore toracico e palpitazioni.

La diagnosi si effettua con esami come l’elettrocardiogramma, l’elettrocardiogramma dinamico (monitoraggio di 24 o 48 ore) e l’ecocardiogramma.

Che cos’è la cardiopatia ischemica?

La cardiopatia ischemica si verifica ogni qualvolta c’è un carente apporto di sangue e di ossigeno al cuore. La causa più comune è l’aterosclerosi, la presenza di placche ad alto contenuto di colesterolo nelle arterie coronarie, in grado di impedire o diminuire il flusso di sangue. La cardiopatia ischemica può causare l’angina pectoris e l’infarto del miocardio.

Cardiopatia ipertensiva: quando la causa è la pressione alta

La cardiopatia ipertensiva colpisce il cuore causando una disfunzione che porta ad affaticamento del muscolo cardiaco. La causa principale è l’ipertensione arteriosa, soprattutto quando non è sotto controllo, che può portare a insufficienza cardiaca o scompenso cardiaco, ingrossamento del cuore, dolore toracico, aritmie.

Lo sport giusto per un cardiopatico

Cosa non può fare un cardiopatico?

Un cardiopatico deve seguire una dieta equilibrata e controllata e uno stile di vita sano perché questo può agire da fattore di prevenzione dell’infarto e delle malattie cardiovascolari. È fortemente consigliato quindi:

  • effettuare pasti regolari
  • consumare frutta, verdura, cereali integrali, legumi e pesce in gran quantità
  • ridurre zuccheri, grassi, dolci, carni rosse e i grassi e limitare gli alcolici
  • fare attività fisica sotto controllo del medico: lo sforzo intenso è potenzialmente pericoloso per i cardiopatici. Aumentando la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, si incrementa anche l’energia che il cuore deve produrre per funzionare a elevato regime. Questo accresce il rischio di aritmie e trombosi.

L’attività fisica migliore per la prevenzione cardiovascolare è l’esercizio dinamico, ritmico e a bassa-moderata resistenza, che non comporti produzione in eccesso di acido lattico da parte dei muscoli.
Sì, quindi, a movimenti a corpo libero, bicicletta e/o cyclette, passeggiate di buon passo all’aperto e/o tappeto ruotante e voga leggera perché l’attività con le braccia aumenta maggiormente la frequenza cardiaca.

 

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