Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Cuore 2 Novembre 2021

Come si manifesta un attacco di angina pectoris?

Come capire se si soffre di angina pectoris e cosa fare in caso di attacco? Quali sono gli esami per diagnosticarla e come prevenirla? Le risposte del cardiologo

Per angina pectoris si intende un dolore al petto che si presenta quando l’afflusso di sangue al cuore si riduce. La causa è il restringimento o l’indurimento delle arterie (le coronarie) che lo irrorano. È una condizione che aumenta con l’avanzare dell’età ed è più comune nelle donne rispetto agli uomini. Smettere di fumare e seguire una alimentazione varia e bilanciata permette di ridurre considerevolmente il rischio di svilupparla.

Abbiamo approfondito l’argomento con il dottor Luca Cacciotti, Responsabile UOS UTIC e Clinica Cardiologica dell’Ospedale MG Vannini di Roma.

Come si manifesta un attacco di angina pectoris? I sintomi

«L’angina pectoris si manifesta tipicamente con la comparsa di dolore toracico durante uno stress fisico o emotivo – spiega il cardiologo a Sanità Informazione – con la sua regressione al cessare della sollecitazione. Molto spesso il sintomo non si presenta più per alcune ore o giorni per poi riapparire in contesti simili, inaspettatamente». La manifestazione principale riferita dai pazienti è «il dolore al petto nelle prime ore della mattina e durante l’esposizione al freddo ma non durante la giornata, anche sottoponendosi a sforzi – specifica il dottor Cacciotti -. Tale situazione richiede una particolare attenzione, perché caratteristica». Si associano, in genere, sintomi correlati come il senso di oppressione o pesantezza. Il dolore al petto può anche essere accompagnato da:

  • Affanno
  • Nausea
  • stanchezza insolita
  • vertigini
  • irrequietezza

Quali sono i fattori scatenanti? Il ruolo dello stress

Esistono due tipi di angina: stabile e instabile. I disturbi sono simili, ma ci sono delle importanti differenze tra le due forme. L’attacco di angina stabile, spesso, si verifica quando il cuore è costretto ad un superlavoro, durante un’attività fisica intensa o in caso di ansia e tensione. «Gli sforzi fisici, quelli emotivi e l’esposizione al freddo sono sicuramente i fattori scatenanti» conferma il cardiologo. L’angina instabile, invece, è imprevedibile. «Il dolore al petto, a volte, può presentarsi indipendentemente dal movimento o dallo stress e rivelarsi anche a riposo. Dura qualche minuto per poi regredire e anche in questo caso il sintomo merita una particolare attenzione» precisa l’esperto.

Tutto ciò che causa il restringimento delle arterie è un fattore di rischio per l’angina, come:

  • ipertensione arteriosa
  • diabete
  • familiarità per malattie cardiovascolari in giovane età
  • alimentazione ricca di grassi saturi, sale e zuccheri
  • scarso esercizio fisico
  • fumo e alcol
  • età

Con il passare degli anni aumenta il rischio di sviluppare l’angina. Le pareti delle arterie, infatti, possono essere ostruite da depositi di grasso, un processo chiamato arteriosclerosi. A riposo, il cuore ha bisogno di una quantità contenuta di sangue. Sotto sforzo o in caso di stress emotivo, invece, deve lavorare di più e la richiesta di sangue aumenta. Se le coronarie sono ristrette, la quantità di sangue necessaria per far fronte allo sforzo non riesce a raggiungere il cuore e possono comparire i sintomi dell’angina.

Come si diagnostica l’angina pectoris?

Come si diagnostica l’angina pectoris?

Se si sospetta l’angina, è bene rivolgersi tempestivamente ad uno specialista per gli esami del caso. «Quando il sintomo è caratteristico – evidenzia il cardiologo – una buona anamnesi porta il medico a consigliare esami di livello superiore o addirittura il ricovero».

Gli approfondimenti che può richiedere il cardiologo sono: elettrocardiogramma, ecocardiogramma, coronografia, TC cuore e risonanza magnetica.

«Molto spesso però – continua lo specialista – il sospetto non è così marcato e si consigliano esami come il test da sforzo per cercare di stimolare il cuore e di provocare, sotto controllo medico, una discrepanza tra le richieste e l’apporto di ossigeno ai tessuti cardiaci». L’ECG da sforzo, infatti, permette di monitorare la frequenza cardiaca mentre il paziente cammina su una pedana scorrevole o pedala su una cyclette, per stabilire la variazione in risposta all’attività fisica.

Come prevenire gli attacchi di angina? Dieta sana, esercizio fisico e niente fumo

Per evitare di sperimentare episodi di angina pectoris, è opportuno:

  • seguire una alimentazione sana e bilanciata, ricca di frutta e verdura, fibre, legumi, cereali e povera di sale, grassi e zuccheri
  • smettere di fumare (aumenta il rischio di infarto e ictus perché fa restringere le arterie e salire la pressione)
  • ridurre il consumo di bevande alcoliche (bere spesso alcol contribuisce all’aumento di peso che innalza la pressione arteriosa)
  • mantenere un peso corretto (sovrappeso o obesità obbligano il cuore a lavorare di più)
  • svolgere attività fisica costante

«Un corretto stile di vita – sottolinea il dottor Cacciotti – contribuisce sicuramente a ridurre il rischio di una malattia coronarica. Nel caso, invece, sia nota la coronaropatia, oltre al corretto stile di vita, sarà necessaria l’assunzione di farmaci e l’esecuzione di controlli medici periodici. Molto spesso – conclude – il timore nell’assumere farmaci determina un notevole aumento del rischio di eventi cardiovascolari».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...