Sanità internazionale 22 Agosto 2017 09:40

Trapiantato il primo esofago artificiale negli Usa: è opera di due ricercatori italiani

Costruire un esofago in materiale sintetico; rivestirlo di cellule staminali del paziente; aspettare che intorno alla struttura ricresca il nuovo tessuto esofageo; rimuovere l’impalcatura artificiale che ha fatto da “binario” per la formazione del nuovo organo e salvare una vita. È quanto compiuto da due ricercatori italiani, Fabio Triolo (Direttore del Nucleo terapie cellulari dell’Università […]

Costruire un esofago in materiale sintetico; rivestirlo di cellule staminali del paziente; aspettare che intorno alla struttura ricresca il nuovo tessuto esofageo; rimuovere l’impalcatura artificiale che ha fatto da “binario” per la formazione del nuovo organo e salvare una vita. È quanto compiuto da due ricercatori italiani, Fabio Triolo (Direttore del Nucleo terapie cellulari dell’Università del Texas, a Houston) e Saverio La Francesca (Presidente di Biostage, l’azienda biotech che ha inventato la tecnologia), che seguendo questa procedura e mettendo in pratica anni di studi, ricerche e tentativi, hanno trapiantato il primo esofago artificiale su un paziente statunitense di 75 anni: malato di tumore ai polmoni, al cuore e all’esofago, ora, a detta dei medici, sta meglio. La zona esofagea colpita dal tumore è infatti stata rimossa e sostituita con quella artificiale. Come raccontato da Repubblica , dopo aver ottenuto l’approvazione dell’Fda (Food and drug administration) e visti gli ottimi risultati del primo intervento, i due ricercatori si dicono pronti a provare la nuova tecnologia anche su altri pazienti. Si stima che siano quasi mezzo milione l’anno i casi di tumore dell’esofago nel mondo, a cui si aggiungono altre malattie che compromettono la funzionalità dell’organo. I buoni risultati di questa nuova tecnica potrebbero quindi essere di fondamentale importanza per tante persone, che oggi vengono per lo più curate riutilizzando e reimpiantando una porzione di stomaco o di intestino nella zona esofagea; soluzioni che tuttavia possono portare a complicazioni importanti. Inoltre, la tecnica potrà essere utilizzata anche per salvare tanti bambini nati con malformazioni genetiche, per i quali le opzioni terapeutiche sono scarse. Tuttavia, sottolineano gli stessi ricercatori, è ancora necessario del tempo per perfezionare la tecnica, mentre la Biostage, l’azienda che ha creato l’organo artificiale, sta lavorando sulla possibilità di utilizzare una tecnica simile per il trapianto della trachea. Tuttavia siamo ancora molto lontani dal poter creare organi più complessi quali cuore, reni o polmoni.

Articoli correlati
Sclerosi multipla: trapianto di staminali cerebrali sicuro e duraturo
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da sclerosi multipla secondaria progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti. È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e ideato da Angelo Vescovi dell’Università di Milano – Bicocca. I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1 sono stati pubblicati in copertina sulla rivista Cell Stem Cell
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
Tumori: Rai e AIRC insieme per trasformare la ricerca in cura
"La ricerca cura". E' questo lo slogan della grande maratona di Rai e Fondazione Airc che, come ogni anno, uniscono le forze per trasformare la ricerca sul cancro in cura
Midollo osseo, la guerra non ferma i trapianti: 5 donazioni tra Italia, Israele e Ucraina
I conflitti in Medio Oriente e in Ucraina non fermano le donazioni e i trapianti di midollo osseo. Sono stati ben cinque i prelievi di cellule-salva vita coordinati dal nostro paese nonostante le difficoltà logistiche connesse alle crisi internazionali
di V.A.
Sclerosi multipla, la terapia con cellule staminali può rallentare la progressione della malattia recidivante
Un gruppo di ricercatori svedesi ha valutata la sicurezza e l’efficacia della terapia con cellule staminali quando utilizzata come trattamento di routine piuttosto che in condizioni di sperimentazione clinica. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...