Salute 18 Marzo 2022 09:37

World Sleep Day. Mencacci (psichiatra): «A rischio il sonno del 45% della popolazione mondiale»

Prima la pandemia, ora la guerra, lo specialista: «Il nostro sistema nervoso è in un continuo stato di ipervigilanza». Il 18 marzo si celebra, in tutto il mondo, la Giornata del Sonno. Per l’occasione l’AIMS, ha dato il via ad una maratona del sonno online

Predisponente, precipitante e perpetuante. Gli specialisti in disturbi del sonno hanno riassunto in tre P (P come Pandemia), i fattori, tutti scaturiti dall’emergenza da Covid-19, che hanno peggiorato la qualità del riposo notturno della gran parte della popolazione mondiale. «In questi due anni di pandemia i disturbi del sonno hanno superato il 37,6% di diffusione e il 19% di chi ne soffre fa ricorso a rimedi o trattamenti per migliorare la qualità del proprio sonno», spiega Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di neuroscienze dell’Ospedale Fatebenefratelli Sacco di Milano e presidente della Società Italiana di Neurospicofarmacologia.

World Sleep Day

C’è chi si sveglia troppo presto, chi si addormenta decisamente tardi, chi ha un sonno a singhiozzo. Qualunque sia la tipologia del disturbo, «dormire male mette a rischio non solo il riposo notturno ma anche la vita diurna», assicura Mencacci. Ed è proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del sonno, sia per quantità che per qualità, che ogni anno il 18 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata del Sonno (World Sleep Day). A promuovere la Giornata, in contemporanea in ogni parte del mondo, è la World Sleep Society. Per l’occasione l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), con i principali esperti italiani di medicina del sonno, ha dato il via ad una vera e propria maratona del sonno online, dalle 8 del mattino alle 20.

Una persona su due soffrirà di disturbi del sonno

«Si stima che, in un futuro non troppo lontano, quasi una persona su due (circa il 45% della popolazione mondiale) dovrà fare i conti con un disturbo del sonno, problematiche che hanno conseguenze psicofisiche profonde, non soltanto di notte, ma anche di giorno», continua lo psichiatra. Non è un caso, infatti, se con i disturbi del sonno si parla della cosiddetta “sindrome delle 24 ore”: «Chi non riposa bene durante le ore notturne – spiega Mencacci – non solo non sarà in piena forma neanche di giorno, ma a lungo andare potrà sviluppare delle vere e proprie patologie. La deprivazione di sonno ha un impatto negativo sulle funzioni cognitive, sulla capacità di attenzione e concentrazione, sulle condizioni cardiache, immunologiche e metaboliche».

Le conseguenze della pandemia

Dalla pandemia da Covid-19 è scaturita anche una pandemia di carattere emozionale: «I disturbi psichici – dice lo specialista – sono raddoppiati. A pagare le conseguenze peggiori sono stati soprattutto gli adolescenti: uno su 4 presenta un quadro depressivo e uno su cinque soffre di disturbi d’ansia. E di pari passo a questo aumento dei disturbi psichici si sono incrementati pure quelli del sonno», commenta Mencacci. Ed è qui che entrano in gioco le tre P di pandemia. «Tra le principali cause dell’incremento dei disturbi del sonno c’è l’alterazione dei ritmi sonno-veglia durante i periodi di isolamento, per lockdown, quarantene o lunghi ricoveri in ospedale. Questo è il cosiddetto fattore predisponente», sottolinea Mencacci.

Se il mondo reale fa paura

Tra i più giovani a peggiorare la situazione è stato anche l’aumento dell’utilizzo di internet, con un incremento pure delle dipendenze da giochi, web e social network. Tutta la vita sociale, relazionale e affettiva è stata spostata per lungo tempo nel mondo virtuale. «Dalla paura di vivere nel mondo reale per il timore di contagiarsi è scaturito il secondo “fattore P”, quello precipitante. Fattore – aggiunge lo psichiatra – che si è poi trasformato nella terza P, il fattore perpetuante, ovvero uno stato di ipervigilanza del sistema nervoso in una condizione di stress continuo, come quello scaturito dalla pandemia». Paure e tensioni emotive che anziché scemare, mentre si va verso una possibile fine dello stato di emergenza, rischiano un ulteriore peggioramento a causa della guerra esplosa in Ucraina.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Il segreto di una vita felice? Dormire! Perdere anche un’ora di sonno butta giù l’umore
Fare le ore piccole potrebbe presto diventare un'opzione poco entusiasmante. Un gruppo di ricercatori della University of East Anglia ha scoperto che dormire meno del solito, anche solo di un'ora, fa sentire le persone meno positive e felici. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Psychological Bulletin
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Una notte “in bianco” può ridurre la depressione per diversi giorni
Uno studio dell'Università Northwestern negli Stati Uniti ha scoperto che la perdita di sonno acuta può avere un effetto anti-depressivo grazie alla sua capacità di riconfigurare il cervello
La carenza di sonno aumenta il rischio di sviluppare sintomi depressivi in futuro
Il sonno non ottimale e la depressione aumentano con l’età e con l’invecchiamento della popolazione mondiale cresce l’esigenza di comprendere meglio il meccanismo che collega la depressione alla mancanza di sonno
Sexsomnia e alimentazione notturna, mancano standard di trattamento
I disturbi dell’eccitazione possono essere molto pericolosi. Tuttavia non esistono linee guida per il trattamento dei pazienti. Mancano evidenze scientifiche. A puntare i riflettori su questa problematica è Jennifer Mundt della Northwestern University
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...