Salute 11 Ottobre 2019 09:00

Paziente anziano, Mantovani (Bicocca): «Nuovo paradigma sarà la gestione integrata»

Il Professore di Igiene e Salute Pubblica alla Biccoca di Milano crede nella possibilità di ridurre le ospedalizzazioni: «Abbiamo tecnologie informatiche, dispositivi e farmaci che sono più sicuri rispetto al passato, che sono più maneggevoli e permettono di gestire il paziente al di fuori dell’ospedale»

Paziente anziano, Mantovani (Bicocca): «Nuovo paradigma sarà la gestione integrata»

L’Italia non è un paese di giovani. I dati sull’invecchiamento della popolazione sono emblematici: l’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo il Giappone, per percentuale di anziani, con 13,8 milioni di persone over 65, ovvero il 22,8% della popolazione totale, e detiene il record europeo, con la Francia, per presenza di ultracentenari. Uno scenario che per forza di cose è destinato a ripercuotersi sul mondo sanitario, con un forte aumento di pazienti cronici e con multimorbilità. Se n’è parlato al convegno “Presa in carico assistenziale e terapeutica del paziente anziano”, promosso da Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere e Daiichi Sankyo Italia.

«La vera sfida dei prossimi anni sarà la gestione integrata e interdisciplinare delle malattie croniche dell’anziano» sottolinea Lorenzo Mantovani, Professore associato di Igiene e Salute Pubblica, Università Biccoca di Milano, secondo il quale una delle ricette è quella di limitare le ospedalizzazioni: «Si può fare perché abbiamo tecnologie informatiche, dispositivi e farmaci che sono più sicuri rispetto al passato, che sono più maneggevoli, che permettono di gestire il paziente al di fuori dell’ospedale».

LEGGI ANCHE: TERAPIE PIU’ SICURE, NUOVE TECNOLOGIE E SUPPORTO AI CAREGIVER PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DI VITA DEGLI ANZIANI

I dati sono noti, l’Italia è uno dei paesi più vecchi del mondo, quindi la grande sfida della sanità italiana è affrontare questo invecchiamento. Il nostro sistema sanitario è pronto per questa sfida?
«Se non è ancora pronto lo deve diventare molto rapidamente. Il mondo ci sta guardando. Ci sono due paesi che hanno avuto il baby boom dopo la Seconda guerra mondiale e che hanno il più alto numero di ultraottantenni. L’Italia è fra i cinque paesi con la più elevata aspettativa di vita alla nascita insieme a Svezia, Svizzera, Spagna e Giappone. Solo che Italia e Giappone hanno avuto la ripopolazione della nazione subito dopo la Seconda guerra mondiale, mentre Svizzera e Spagna non hanno fatto la Seconda guerra mondiale e la Svezia non ha avuto lo stesso numero di morti che abbiamo avuto noi. Quindi abbiamo una popolazione che non solo si attende di vivere a lungo ma con fasce di popolazione anziana molto più numerose proporzionalmente rispetto ad altri paesi. Il nostro sistema sanitario si sta cominciando ad adattare, sta cominciando a prendere atto del fatto che gli ultra 65anni, ma soprattutto gli ultranovantenni, non sono persone che hanno solamente una malattia cronica ma normalmente di malattie croniche ne hanno diverse. Il modo di gestire due, quattro, cinque malattie croniche in una stessa persona non è il modo di gestire una malattia cronica in una persona. Quindi il paradigma che abbiamo fin qui avuto che è quello dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali che va bene per morbilità singole, va bene per le acuzie, ma per il contesto della multimorbilità è destinato a fallire e a essere soppiantato da un nuovo paradigma che è quello della gestione integrata dei pazienti».

Un tema è quello di ridurre le ospedalizzazioni che poi incidono di più sul sistema sanitario. Ma si può ottenere una presa in carico adeguata riducendo le ospedalizzazioni?
«Si perché abbiamo tecnologie informatiche, dispositivi e farmaci che sono più sicuri rispetto al passato, che sono più maneggevoli, che permettono di gestire il paziente al di fuori dell’ospedale con la sua combinazione di malattie croniche e di fragilità in maniera molto migliore rispetto alle tecnologie che avevamo solamente 10 anni fa, sia farmaci, sia dispositivi, sia app».

Articoli correlati
Tre tazze di tè al giorno allungano la vita
L'elisir di lunga vita esiste e si cela dentro tre tazze di tè al giorno. A dimostrarlo è uno studio condotto dalla Sichuan University di Chengdu, in Cina, e pubblicato sulla rivista The Lancet Regional Health – Western Pacific. I ricercatori hanno esaminato i dati di quasi 14.000 volontari britannici e cinesi e hanno rilevato che tre tazze di tè al giorno potrebbero rallentare l’invecchiamento biologico, grazie all'azione di diversi potenti composti
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Sla: studio italiano scopre causa comune con invecchiamento, aperta strada a nuove terapie
L'invecchiamento e le malattie neurodegenerative, come la SLA, hanno una base molecolare comune. A individuarla è uno studio italiano co-coordinato dalle università di Cagliari e Sapienza di Roma e pubblicato su Cell Death and Discovery
di V.A.
In Giappone 1 persona su 10 ha più di 80 anni di età, Italia secondo paese più vecchio
Per la prima volta in assoluto, più di una persona su 10 in Giappone ha ormai 80 anni o più. I dati nazionali mostrano anche che il 29,1% dei 125 milioni di abitanti ha 65 anni o più: un record
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...