Salute 29 Luglio 2021 09:49

Malattie infiammatorie croniche intestinali e farmaci biologici: arriva la somministrazione sottocutanea

I vantaggi pratici e clinici, Vecchi (gastroenterologo): «Minor afflusso di pazienti in ospedale, livelli del farmaco nel sangue più stabili, reazioni avverse della formulazione endovenosa maggiormente evitabili»

di Isabella Faggiano

Iniezione sottocutanea e non più infusione endovenosa. È questa la novità che sta rivoluzionando la vita di molte persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Si tratta di una diversa somministrazione, più semplice e rapida, di quegli stessi farmaci biologici che, già da diversi anni, hanno migliorato la qualità di vita di tanti pazienti, riuscendo, molto spesso, a tenere sotto controllo anche i casi più gravi.

Perché scegliere la somministrazione sottocutanea

«Somministrare il farmaco per via sottocutanea offre numerosi vantaggi – spiega Maurizio Vecchi, professore ordinario di Gastroenterologia e direttore della scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente dell’Università degli Studi di Milano -. Per gli ammalati si riduce al minimo la necessità di andare in ospedale, poiché il farmaco può essere somministrato anche a domicilio. Per i medici cala il numero di pazienti da gestire all’interno delle strutture ospedaliere, un dato non trascurabile soprattutto in questo periodo in cui il SSN è già messo a dura prova dall’emergenza Covid». Ma non è tutto. «Dai dati ricavati dallo studio dei livelli di farmaco nel sangue dei pazienti trattati si evince che tali livelli rimangono più stabili nel tempo», aggiunge Vecchi. Le ricerche hanno dimostrato che, al termine della fase acuta di induzione del farmaco per via endovenosa, è possibile mantenere la remissione raggiunta anche per via sottocutanea, con risultati identici al mantenimento endovenoso.

Malattia di Crohn e colite ulcerosa

I pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali avranno, dunque, la possibilità di optare per l’una o l’altra tipologia di somministrazione. Una scelta che, in Italia, riguarda circa 250 mila persone. La malattia di Crohn e la colite ulcerosa colpiscono spesso i giovani, se non addirittura pazienti in età pediatrica. L’andamento cronico e recidivante della patologia impatta significativamente sulla vita scolastica, universitaria e lavorativa. Un impatto negativo che, fortunatamente, si è notevolmente ridotto grazie all’utilizzo dei farmaci biologici.

L’avvento dei farmaci biologici

«Fino a due decenni fa il cortisone era il farmaco più utilizzato per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Riuscire a limitare i sintomi, restituendo una migliore quotidianità ai nostri pazienti – racconta lo specialista – era per noi già il più atteso dei risultati. Oggi, grazie all’utilizzo dei farmaci biologici, non solo siamo in grado di tenere ugualmente sotto controllo i sintomi, ma anche il progredire della malattia, limitando le conseguenze che questa avrebbe sull’apparto gastrointestinale nel corso degli anni se non venisse somministrato alcun trattamento. In altre parole, i farmaci biologici sono in grado di cambiare la storia naturale della malattia, arrestandone la progressione e diminuendo anche l’eventuale ricorso alla sala operatoria».

Farmacoresistenza e chirurgia

Ovviamente, oggi come un tempo, esistono pazienti farmacoresistenti. «Ma questa percentuale è nettamente calata – assicura il gastroenterologo -. In ogni caso, il ricorso all’intervento chirurgico non deve essere visto come una sconfitta, un insuccesso della terapia medica. Attualmente abbiamo a disposizione tecniche molto avanzate, più efficaci e meno invasive. Anche la loro evoluzione – conclude – ha, infatti, contribuito a migliorare la qualità di vita dei pazienti, al pari dei farmaci biologici».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
«Convivere con la colite ulcerosa si può. Io ne sono la prova». La storia del campione di nuoto Simone Sabbioni
«Oltre alle medicine, la mia terapia più importante è stata lo sport». Il nuotatore è il volto della campagna di sensibilizzazione di IG-IBD per lanciare un messaggio di speranza ai 250mila italiani affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali
di Viviana Franzellitti e Giulia Cavalcanti
«Non siamo malati, siamo in cura». Il messaggio di speranza nello spot di Paolo Genovese sulle malattie croniche intestinali
Presentato nella Sala Isma del Senato della Repubblica il nuovo corto del regista Paolo Genovese per sensibilizzare la popolazione sulle malattie croniche intestinali, a cui hanno partecipato numerosi esperti. Sileri (Viceministro alla Salute): «Le priorità sono le stesse. Investire nella ricerca e nella formazione dei medici, lavorare sulla carenza degli specialisti e valorizzare il personale sanitario che ci protegge giorno e notte»
GastroReumatologia, al 5°Congresso SIGR presentato registro nazionale spondiloartriti enteropatiche
Tra le novità della 5° edizione del Congresso nazionale SIGR (Società italiana di GastroReumatologia) tenutosi dal 12 al 13 ottobre a Roma, c’è la presentazione dei dati raccolti dal progetto SIGR: Registro Nazionale Spondiloartriti Enteropatiche. «Le malattie gastro-reumatologiche colpiscono circa un milione di persone in Italia. Il Registro è un ambizioso e complesso progetto, validato […]
Contratto medici, Sileri (Commissione Sanità): «Turni massacranti e stipendi offensivi, stiamo lavorando a rinnovo»
Il Presidente della Commissione Sanità del Senato parla a margine del convegno sulle malattie croniche intestinali e dei problemi della cronicità: «È necessario far conoscere i problemi di questi pazienti e trovare soluzioni. A breve ISS redigerà Registro nazionale»
Malattie croniche intestinali, la testimonianza del campione di nuoto Sabbioni: «Non scoraggiatevi e affidatevi ai professionisti»
Simone Sabbioni, dorsista talentuoso della nazionale italiana di nuoto racconta a Sanità Informazione la sua esperienza: «Ho scoperto di soffrire di colite ulcerosa perché il mio corpo non rispondeva più agli stimoli. Affidarmi a medici preparati mi ha salvato»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.