Salute 24 Agosto 2022 12:18

Le varianti Covid più preoccupanti emergono da infezioni croniche

Uno studio condotto dall’Università di Emory e dall’Università di Oxford sostiene che le varianti più preoccupanti emergano dalle persone con infezioni croniche Covid-19

Le varianti Covid più preoccupanti emergono da infezioni croniche

Le varianti di Sars-CoV-2 che destano maggiore preoccupazioni stanno emergendo da pazienti che presentano un’infezione Covid «cronica», cioè che dura per lungo tempo. Questa è l’ipotesi sostenuta da un gruppo di ricercatori della Emory University (Usa) e dell’Università di Oxford, in uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Virology. Secondo gli studiosi, quindi, le varianti più preoccupanti, cioè in grado di scatenare nuove ondate di contagi, si originerebbero in persone immunocompromesse o che hanno un sistema immunitario incapace di eliminare il virus.

In molti casi gli «infetti cronici» sono asintomatici

«Invece di evolvere dalle catene di trasmissione in centinaia di milioni di persone, i nostri risultati mostrano che queste varianti derivano da rari casi in cui qualcuno potrebbe avere avuto un’infezione attiva per mesi», afferma Daniel Weissman, tra gli autori dello studio e professore di biologia e fisica alla Emory. «Un messaggio chiave che deriva da questa scoperta è che è importante trovare queste persone che sono cronicamente infette e fornire loro supporto per riprendersi», aggiunge Mahan Ghafari, primo autore dello studio e ricercatore post-dottorato presso l’Università di Oxford. «In molti casi possono essere asintomatici e non rendersi nemmeno conto di essere infetti, sebbene stiano attivamente diffondendo il virus», aggiunge.

In passato le varianti «preoccupanti» sono emerse in persone positive per lungo tempo

La tesi dei ricercatori trova riscontro in quello che è successo già in passato. Alcune delle varianti più preoccupanti di Sars-CoV-2, infatti sono state rilevate in persone positive per lungo tempo. Nel nuovo studio gli scienziati hanno deciso di testare questa teoria concentrandosi sulle varianti alfa, beta e gamma. I ricercatori hanno costruito un modello teorico meccanicistico, utilizzando i dati esistenti e un software che hanno sviluppato a questo scopo. Ebbene, il modello ha escluso l’ipotesi secondo cui le varianti siano emerse dall’ampia trasmissione di infezioni acute e supporta invece la teoria secondo cui ciascuna variante si sia evoluta all’interno di un singolo individuo con un’infezione cronica.

Il modello potrà essere utilizzato per prevenire nuove varianti

Anche se lo studio si è concentrato sulle varianti «passate», il modello utilizzato potrebbe spiegare la successiva comparsa indipendente delle varianti delta e omicron. E in futuro potrebbe spiegare l’emersione di nuove versioni del virus. Ora i ricercatori hanno reso pubblici e disponibili il modello e il software. La speranza è quella che si possa limitare o addirittura evitare la diffusione di nuove varianti «preoccupanti».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
Covid: alta adesione degli over 60 ai vaccini ridurrebbe fino al 32% i ricoveri, le raccomandazioni nel Calendario per la Vita
Il board del Calendario per la Vita, costituito da diverse società scientifiche, ha redatto delle raccomandazioni per la campagna di vaccinazione anti-Covid per l’autunno-inverno 2023
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...