Salute 30 Ottobre 2020 13:06

Iss, in Italia l’epidemia è in scenario 3. Cosa significa e quando attendere l’ultimo livello?

Secondo un documento dell’Iss, sono quattro gli scenari possibili per l’epidemia in inverno. Il 3, in cui ci troviamo ora, significa iniziali segnali di sovraccarico per il sistema sanitario e chiusure locali da prevedere. Quando aspettarsi il 4?

Iss, in Italia l’epidemia è in scenario 3. Cosa significa e quando attendere l’ultimo livello?

Durante l’ultima conferenza congiunta tra Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sul monitoraggio del contagio, il direttore dell’Iss Silvio Brusaferro ha parlato di “scenario 3” in riferimento all’Italia. La definizione parte da un documento di classificazione preparato dall’istituto e diffuso agli inizi di ottobre, che delinea quattro fondamentali situazioni di diffusione del virus. Il numero 3 è considerato di gravità “medio-alta” e originariamente individuato per una fase invernale più avanzata. L’epidemia in questo sembra aver sorpreso molti: solo a inizio mese, infatti, l’Italia era appena entrata nello “scenario 2” e si pensava certamente di avere più tempo.

La classificazione pensata dall’Iss si basa prima di tutto sull’indice Rt, il tasso di riproduzione del virus. Ovvero quante persone è in grado di contagiare una persona infetta. Sappiamo che, per essere sotto controllo, bisogna che si mantenga sotto l’1 ma in Italia questa soglia è stata sorpassata da almeno tre settimane. Attualmente l’indice si aggira intorno all’1,5 in quasi tutte le Regioni, superandolo in alcune. Mentre la media nazionale resta di poco sotto.

COS’È LO SCENARIO 3?

Lo “scenario 3” delineato da Brusaferro prevede, secondo il documento, una «limitata capacità di limitare il potenziale di trasmissione di Sars-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie». La crescita dei casi è classificata come più rapida, ed è infatti da tre settimane che i numeri raddoppiano. Quella «crescita esponenziale» riportata anche da Oms ed Ecdc. In aggiunta una «mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione», testimoniata dal 33% dei nuovi contagiati privi di link epidemiologico secondo le stime. A significare che molti cluster sfuggono all’individuazione del contact tracing.

Infine «iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, in seguito all’aumento di casi a gravità clinica elevata». Anche in questo caso, sebbene il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia assicuri che 10mila nuovi posti in terapia intensiva sono attivabili da subito, gli ospedali italiani annunciano il sovraccarico. Molti sono tornati Covid Hospital, sospendendo per la seconda volta le attività regolari. Altri, come il Cotugno di Napoli, hanno annunciato il “tutto pieno” e dirottato i malati su altre province.

Nel documento Iss si specifica che, con l’andamento previsto per questo scenario, il sovraccarico dei servizi dovrebbe avvenire in 2-3 mesi di crescita costante. «Qualora l’epidemia – si aggiunge – dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili (es. gli anziani), il margine di tempo entro cui intervenire si potrebbe allungare anche di molto». Nonostante l’età media si stia rialzando, per il momento le categorie più fragili sembrerebbero in gran parte preservate dalla seconda ondata. È a questo – e non, come erroneamente si era attribuito, a un virus “più mansueto” – che si deve il numero per ora ancora controllato di decessi. A fronte di oltre 26mila contagi, ieri i morti sono stati 211.

LE AZIONI DEL GOVERNO

Le attività del governo, in collaborazione con il Comitato tecnico-scientifico, vanno ora nella direzione prevista dal documento. «È presumibile – si legge infatti – che molte Regioni/PA siano classificate a rischio alto, anche se sono possibili situazioni di rischio inferiore, almeno se si dovesse riuscire a limitare la trasmissibilità nelle aree con trasmissione sostenuta in un breve periodo, limitando quindi la trasmissione interregionale». Negli ultimi giorni le indiscrezioni vorrebbero Giuseppe Conte allo studio di nuove limitazioni per le attività commerciali e di un’ulteriore pressione per lo smart-working, ma rimanendo cauto sul lockdown. Sulle chiusure ora la scelta è affidata ai governatori regionali e ai sindaci: al centro della cronaca restano Milano e Napoli.

«Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie misure di contenimento più aggressive», conclude il documento. La prima settimana di novembre sarebbe la terza in crescita costante.

SCENARIO 4, COSA PREVEDE

Cosa succede se si arriva allo “scenario 4”? Se i valori di Rt regionali dovessero risultare in modo prevalente e significativo superiori a 1,5, si entrerebbe ufficialmente nello scenario più grave. Questa situazione è la più simile a quella dello scorso marzo. Sovraccarico dei servizi sanitari e assistenziali, fallimento del contact tracing e crescita elevata. Il punto di non ritorno in questo caso potrebbe essere raggiunto in un mese e mezzo massimo. Anche proteggere gli anziani si rivelerebbe impossibile, dati i valori di trasmissibilità.

Lo “scenario 4” sarebbe l’anticamera al lockdown generale come unico modo per rallentare la curva epidemiologica. Le scuole tornerebbero a chiudere definitivamente e la mobilità ad essere limitata. I luoghi più esposti potrebbero diventare zone rosse localizzate fino all’estensione provinciale e regionale delle chiusure. Ora l’obbiettivo delle restrizioni resta addolcire la curva e guadagnare tempo.

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato 

Articoli correlati
Anziani e salute, Iss: “Uno su quattro rinuncia alle cure”
L'Iss: "La rinuncia alle cure è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate o per bassa istruzione e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia"
di I.F.
Scuola, settembre, è tempo di tornare
I consigli degli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità sul riposo e sull’alimentazione dei bambini e degli adolescenti alle prese con la prima campanella
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid: Iss, via a indagine nazionale sull’impatto della pandemia nelle case di riposo
Il Reparto di Promozione e Valutazione di Prevenzione delle Malattie Croniche del CNaPPS, dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Garante Nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, si propone di condurre un’indagine nazionale sull’impatto della pandemia da Covid-19 nelle case di riposo
di Redazione
Iss: dipendenza da Internet, ecco a chi rivolgersi. Sono 102 i centri in Italia
In Italia ci sono 102 centri che si occupano di dipendenza da Internet, il 65% dei quali si trovano al Nord. Questo è quanto si evince dalla prima mappa geolocalizzata interattiva, aggiornata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Realizzata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, conta 3.667 utenti presi in carico soprattutto tra i 15 […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Amiloidosi cardiaca, l’ho scoperta così! (Live dalle ore 15.00)

L’amiloidosi cardiaca è una patologia rara e complessa, caratterizzata dall’accumulo di proteine amiloidi nel cuore, che conduce a una progressiva disfunzione cardiaca. In ques...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Advocacy e Associazioni

Nasce l’Intergruppo Parlamentare “Innovazione Sanitaria e Tutela del Paziente”

L’Intergruppo punta in particolare a sviluppare strategie di programmazione sanitaria che integrino tecnologie avanzate, quali l’intelligenza artificiale e dispositivi medici innovativi, e...
Advocacy e Associazioni

HIV, è ancora emergenza: “Scarsa informazione, pochi test e tanto stigma”

Medici, Associazioni e Istituzioni, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’Aids, tornano a parlare di HIV per ridefinire l’agenda delle priorità. Presentato “HIV. Le ...