Salute 18 Dicembre 2020 09:43

Covid-19, Lazzari (CNOP): «Impatto psicologico costerà 16 miliardi, prima voce di costo in sanità per 10 anni»

La “psicopandemia” al Forum Risk Management, tra dati e proposte. Calandra (FNO TRSM): «Nella prima ondata eravamo adrenalici, ora siamo solo stremati»

Covid-19, Lazzari (CNOP): «Impatto psicologico costerà 16 miliardi, prima voce di costo in sanità per 10 anni»

Un impatto devastante e un prezzo da pagare altissimo, sia in senso sociale che economico. Gli effetti psicologici della pandemia sulla comunità sono, da qui ai prossimi dieci anni almeno, una bomba pronta a esplodere. Investire in programmi di sostegno e prevenzione, e raddrizzare una volta per tutte il tiro di un’assistenza sanitaria che relega nella “non essenzialità” la presa in carico psicologica sul territorio, si rivela oggi più che mai fondamentale. È stato questo l’imperativo categorico emerso a più voci durante la sessione del Forum Risk Management 2020 intitolata appunto “Psicopandemia: dati e proposte”.

Lazzari (CNOP): «Disturbi psichici prima voce di costo in sanità nei prossimi 10 anni»

«Le ripercussioni psicologiche della pandemia insistono in modi diversi in base al vissuto personale – osserva David Lazzari, Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi – ma sicuramente le fasce più a rischio sono i sopravvissuti cioè i reduci dalla terapia intensiva, i contagiati in isolamento domiciliare, i parenti dei morti che non hanno potuto mettere in atto quella serie di rituali necessari per elaborare il lutto (l’ultimo saluto, il rito funebre eccetera), gli operatori sanitari in costante rischio di burnout, e in generale tutti i soggetti psicologicamente vulnerabili».

«Inoltre – aggiunge Lazzari – la pandemia ha distolto le persone dalla cura di sé: la gente non fa più i controlli di salute di routine. Tutto questo avrà un prezzo. Un prezzo che uno studio statunitense ha quantificato con precisione. La prima voce di costo in sanità nei prossimi 10 anni sarà quella legata ai disturbi psichici, e ammonterà a circa 16,3 miliardi di dollari. Le istituzioni – conclude il Presidente CNOP – non possono più girare la testa dall’altra parte e continuare a considerare sacrificabile la presa in carico psicologica. Viceversa, c’è bisogno di destinare delle specifiche risorse a questo ambito assistenziale».

Moccia (Cittandinanzattiva): «Senza investimenti in salute mentale pubblica aumenteranno disuguaglianze»

«Gli effetti della pandemia si innestano spesso su un tessuto sociale già fragile, in cui la povertà domestica e relazionale sono una bomba pronta a esplodere – afferma Francesca Moccia, Vice Segretario Nazionale Cittadinanzattiva -. Per quanto riguarda ad esempio la rete dei malati cronici, a un forte bisogno di assistenza psicologica preesistente si è sommato quello che deriva dalla situazione che stiamo vivendo, amplificato dalla particolare situazione di questi pazienti e delle loro famiglie. Ma è la sanità pubblica – continua Moccia – a dover dare risposte, perché le famiglie non possono più sobbarcarsi gli oneri economici di questo. In caso contrario – conclude – se l’assistenza psicologica continuerà ad essere appannaggio di chi può permettersela, le disuguaglianze sociali dilagheranno».

Leoni (FNOMCeO): «Ragioni economiche non prevalgano su quelle sanitarie»

«Se la prima ondata è stata un fenomeno sanitario che si è trasformato in fenomeno sociale, in questa seconda ondata sta succedendo esattamente il contrario – osserva Giovanni Leoni, Vicepresidente della Federazione degli Ordini dei Medici -. Ad oggi c’è un’Italia che lavora e che soffre, e un’altra Italia che pensa alle festività natalizie. E poi ci sono le istituzioni – continua – che dovrebbero guidare e dare un esempio virtuoso. Ma non sempre ci riescono, non finché si lasciano prevalere le ragioni economiche su quelle sanitarie. Dal punto di vista dell’impatto psicologico – conclude Leoni – sicuramente lo stress degli operatori sanitari è dovuto al vedere tanti colleghi caduti sul campo, così come assistere e curare così tante persone in un tempo così ristretto, spesso con la consapevolezza che non ce la faranno. Tutto questo è devastante».

Cicolini (FNOPI): «Stress operatori sanitari causato anche dalla carenza di personale»

«Tra i miei colleghi in corsia i disturbi più frequenti riguardano l’insonnia e l’ansia – afferma Giancarlo Cicolini, componente del comitato centrale FNOPI – e le carenze strutturali e di personale hanno sicuramente inciso sull’insorgere di questi disturbi. Anche perché molti neolaureati – aggiunge – per sopperire a queste carenze, sono stati subito inseriti in reparti specializzati Covid, dove sono necessarie skills specifiche non solo per quanto riguarda l’assistenza ma anche la capacità di reggere lo stress a causa dell’elevata complessità dei pazienti. Per questo credo sia necessario – conclude – investire adeguatamente su tutte le professioni sanitarie».

Calandra (FNO TRSM): «Nella prima ondata eravamo adrenalici, ora siamo solo stremati»

«Credo che la pandemia abbia inciso su due aspetti cruciali della nostra professione – sostiene Teresa Calandra, tesoriere della Federazione Nazionale Ordini TSRM – e cioè il rapporto tra noi colleghi, più solidali l’uno con l’altro, e il rapporto con i pazienti, che è diventato più empatico: inevitabile dal momento che alla loro sofferenza si sommava la solitudine. In tanti casi abbiamo dovuto sostituirci ai familiari. Trovo inoltre – continua – che l’esperienza ci abbia segnato in modo diverso nelle due ondate: a marzo-aprile ci siamo buttati anima e corpo nel lavoro, eravamo spinti dall’adrenalina. Ora continuiamo a dare il meglio di noi, ma siamo stanchi, stremati».

Gazzi (CNOAS): «Investire subito nel sociale per far fronte al post pandemia»

«A breve ci troveremo di fronte uno tsunami sociale – afferma Gianmario Gazzi, Presidente degli Assistenti Sociali -. Le strutture sanitarie e territoriali non sono in grado di reggere l’onda d’urto, dobbiamo correre ai ripari. I consultori in questo senso – continua – dovranno dare una mano, bisogna investire in interventi di salute psicologica pubblica, perché la maggior parte delle persone non potrà rivolgersi ai privati. Purtroppo – conclude – vaccini per la solitudine e la depressione non esistono».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Giornata della Salute mentale, Lazzari (CNOP): «Pandemia ha messo a dura prova i giovani, bonus psicologo offre risposte»
«I giovani hanno rotto il tabù di rivolgersi allo psicologo: secondo una recente indagine 8 su 10 lo ritengono utile e 7 su 10 se potessero ci andrebbero. La scriminante è che non tutti se lo possono permettere»
Psicologi nelle carceri, nuovi stanziamenti per quasi quattro milioni di euro
Incontro al Ministero della Giustizia tra la Sottosegretaria di Stato Anna Macina e il Presidente del CNOP David Lazzari.
David Lazzari (CNOP) scrive al Dap: «Troppi suicidi, psicologi siano inseriti in modo stabile nelle carceri»
«Per provare a incidere sulle molteplici cause di fatti così gravi è necessario a nostro avviso saper leggere il contesto per agire anche con e sull'organizzazione» spiega il presidente dell'Ordine degli Psicologi David Lazzari
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...