Salute 16 Settembre 2021 13:30

Colesterolo, Maresca: «Sì alla terapia di associazione per raggiungere target terapeutici»

«Riduce gli effetti collaterali e aumenta l’effetto ipocolesterolemizzante rispetto alla monoterapia. È la risposta più corretta dal punto di vista farmacologico utilizzando meccanismi d’azione diversi e complementari»

Colesterolo, Maresca: «Sì alla terapia di associazione per raggiungere target terapeutici»

Dai dati più recenti, emerge che un paziente su due sul rischio alto e un paziente su tre sul rischio molto alto raggiungono il target del colesterolo LDL. E tra chi ha già avuto un evento coronarico, un infarto o una manifestazione simile, solo uno su cinque ha il colesterolo LDL controllato. «Una percentuale non soddisfacente per la cura delle dislipidemie» spiega a Sanità Informazione il Prof. Andrea Maria Maresca del Centro Ricerca Dislipidemie dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Due le motivazioni principali. La prima è la mancata aderenza alla terapia farmacologica. «Alcune di queste classi di farmaci hanno effetti collaterali – precisa il professore – spesso parliamo di effetto nocebo per le statine. Il paziente lamenta fastidi ancora prima di assumerli». La seconda, riguarda i farmaci a disposizione: «Gli obiettivi di colesterolo LDL sono ambiziosi dal punto di vista del conseguimento delle linee guida e i farmaci che abbiamo a disposizione non sono sufficienti per raggiungere i target oltre alla dieta equilibrata e calibrata sul problema del colesterolo LDL» evidenzia Maresca.

Per la difficoltà a raggiungere i target consigliati, «la terapia di associazione diventa spesso, non dico il primo step della terapia farmacologica ma sicuramente un rimedio terapeutico importante nella gestione di questi pazienti» sottolinea Maresca. Tanti i vantaggi: «Riduce gli effetti collaterali potendo usare dosaggi più bassi di alcune di queste classi di farmaci, aumenta l’effetto ipocolesterolemizzante rispetto alla monoterapia e aumenta l’aderenza e la persistenza. Avere un obiettivo così ambizioso di colesterolo LDL – conclude Maresca – ci impone di ricorrere quotidianamente alle terapie di associazione ed è la risposta più corretta dal puto di vista farmacologico utilizzando meccanismi d’azione diversi e complementari».

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Natale ha “effetto booster” sul colesterolo, dai cardiologi 5 strategie salva-cuore
Con l’arrivo delle festività natalizie crescono le occasioni di eccedere a tavola con alimenti grassi, notoriamente collegati a un aumento dei livelli di colesterolo “cattivo”. In occasione dell’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC), che si è concluso da poco a Roma, gli specialisti diffondono poche e semplici regole che possono aiutare a evitare eventuali impennate dei livelli di colesterolo
Colesterolo: nuovo farmaco a mRNA lo dimezza con 2 dosi l’anno
In occasione dell'84esimo congresso nazionale della Società italiana di cardiologia, sono molte le novità presentate dagli specialisti relative al controllo del colesterolo "cattivo": dall'uso precoce dei superfarmaci allo sviluppo di una nuova terapia a mRNA
Tumori: nuova vita alle statine e agli antifungini, studio rivela efficacia contro le cellule malate
"Affamare" i tumori e poi colpirli "riciclando" farmaci ben noti, a basso costo, utilizzati da anni per tutt’altri scopi, in grado di arrestare la crescita delle cellule tumorali, messe a "stecchetto" con brevi cicli di digiuno. Così i farmaci che, come le statine, impediscono la sintesi di colesterolo cruciale per soddisfare il bisogno di nutrienti delle cellule tumorali, combinati a brevi cicli di digiuno, potrebbero diventare una terapia “low cost” per combattere tumori difficili come quello al pancreas, il carcinoma del colon-retto e il melanoma. Lo dimostra una ricerca appena pubblicata sulla rivista Nature Communication da un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova
di V.A.
PFAS aumentano il colesterolo, il rischio infarto cresce nelle zone inquinate
Secondo un nuovo studio dell'Università di Padova, i PFAS farebbero aumentare i livelli di colesterolo, e di conseguenza il rischio di infarto. I risultati, pubblicati sulla rivista Toxicology Reports, dimostra che nella popolazione residente in zone contaminate da PFAS la percentuale dei soggetti con elevati livelli di colesterolo nel sangue è più del doppio rispetto alla popolazione generale di controllo
Dieta chetogenica raddoppia i rischi per il cuore. Cardiologi: “Necessario un consulto medico”
Brutte notizie per chi ha deciso di affidarsi alla dieta chetogenica, un regime alimentare oggi diventato popolarissimo tra le persone che vogliono perdere peso. Uno studio dell'Università della British Columbia, a Vancouver, indica che questo regime alimentare può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiache e altre condizioni cardiovascolari potenzialmente letali. A spiegarci come, Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società italiana di cardiologia
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...