Salute 19 Novembre 2020 17:03

Baricitinib, il farmaco contro l’artrite riduce del 70% i decessi degli anziani per Covid-19?

Per comprendere accuratamente cosa dica la pubblicazione, Sanità Informazione ha intervistato Roberto Gerli, Presidente della Società Italiana di Reumatologia

di Peter D'Angelo
Baricitinib, il farmaco contro l’artrite riduce del 70% i decessi degli anziani per Covid-19?

Secondo il Daily Mail un farmaco contro l’artrite (il Baricitinib) ridurrebbe le morti nei pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19 di ben due terzi. Ma è veramente così? Prima di considerare le conclusioni della pubblicazione scientifica, è necessario chiarire che la quasi totalità dei pazienti erano in terapia combinata con altri farmaci: «Il 95% dei pazienti italiani era in terapia con corticosteroidi, idrossiclorochina, eparina e antibiotici, e poi c’era un gruppo di pazienti (circa il 40%) cui veniva somministrata anche Anakinra». Per comprendere accuratamente cosa dica la pubblicazione, Sanità Informazione ha intervistato Roberto Gerli, Presidente della SIR, Società Italiana di Reumatologia.

Presidente, che tipologia di studio è questo?

«È uno studio osservazionale, quindi senza una randomizzazione. Questa è una delle problematiche della maggioranza degli studi che sono stati fatti sul Covid-19».

Come è strutturata la sperimentazione? La mortalità è veramente ridotta del 70%?

«I ricercatori hanno radunato due gruppi di pazienti, un gruppo italiano e l’altro spagnolo. Le dosi di Baricitinib non sono state esattamente le stesse, nei due gruppi: nei pazienti spagnoli erano in alcuni casi inferiori perché avevano arruolato soggetti più anziani. Non solo, c’è anche una differenza riguardo al “periodo” di trattamento: mentre gli italiani hanno fatto un periodo di tempo più prolungato, il gruppo spagnolo ha fatto un trattamento di almeno tre giorni. Quindi da quello che risulta potrebbero esserci dei pazienti che sono stati trattati soltanto per tre giorni. È uno studio che ha alcune buone premesse ma di conclusioni certe non ne dà, come sta succedendo con la maggior parte di questi studi».

Ci sono altri elementi significativi?

«La problematica delle terapie “concomitanti”. Ad esempio, il 95% dei pazienti italiani era in terapia con corticosteroidi, di quelli che erano in terapia con Baricitinib quasi tutti erano trattati con idrossiclorochina, eparina, antibiotici, e poi c’era un gruppo di pazienti, circa il 40%, che faceva anche Anakinra, un inibitore dell’interleuchina 1 che viene sperimentato in queste situazioni».

Quale conclusione si può trarre da questo studio?

«Diciamo che c’è qualche dato potenziale, ovvero i ricercatori avrebbero visto che i pazienti in Baricitinib muoiono un po’ meno e vanno un po’ meno verso la ventilazione assistita meccanica. Il problema è che non è uno studio RCT (randomizzato) quindi questa è una criticità abbastanza importante e con tutte le problematiche che ho detto di diversità delle tipologie dei pazienti scelti, diversità dei trattamenti e durata, e le terapie di combinazione con più farmaci insieme, rendono complicato trarre precise conclusioni».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità, Benini (FAND): “Attenzione alla Diabesità”

Per la Giornata Mondiale dell'Obesità 2024 sono molte le iniziative promosse, in Italia, in Europa e nel Mondo dalle organizzazioni contro l'obesità, gli operatori sanitari e le persone ...
Advocacy e Associazioni

Disturbi spettro autistico. Associazioni e Società Scientifiche scrivono al Ministro Schillaci

Nella lettera si sottolinea come sia "indispensabile affrontare le criticità più volte evidenziate da operatori e famiglie nell’ambito di tutti i disturbi del neurosviluppo, quale ...
Advocacy e Associazioni

Giornata Mondiale dell’Obesità: un’epidemia con 800 milioni di malati

Presentate le iniziative italiane della World Obesity Day che ricorre il 4 marzo. Nel nostro Paese le persone con obesità sono l’11,4 per cento della popolazione e oltre 21 milioni di ita...
di I.F.