Lavoro 22 Marzo 2021 16:27

Vaccini Covid, arrivano i rinforzi: nella campagna anche odontoiatri, pediatri e farmacie

Con l’approvazione del Dl Sostegni, rientrano tra i vaccinatori nuove categorie: infermieri e odontoiatri negli hub senza conflitto di interessi, i pediatri copriranno i caregiver. In farmacia nuovi spazi, ma Fnomceo chiede la presenza di un medico

Vaccini Covid, arrivano i rinforzi: nella campagna anche odontoiatri, pediatri e farmacie

Il generale Figliuolo ha chiesto nuovi vaccinatori contro Covid-19 e l’Italia ha risposto. Non solo il personale impiegato negli hub vaccinali e i medici di famiglia, coinvolti per le vaccinazioni sul territorio alle persone con difficoltà di spostamento: arrivano anche i rinforzi da infermieri, odontoiatri, pediatri e farmacie.

Vaccini anche in farmacia, 19mila locali

Con l’approvazione del Dl Sostegni, infatti, i farmacisti sono ufficialmente inclusi nelle forze previste per la campagna che dovrà raggiungere 500mila immunizzazioni al giorno entro fine aprile. Previsti dei requisiti minimi per i locali in cui avverranno le somministrazioni e la misure di sicurezza previste per gli assistiti.

Dai sindacati sono arrivate risposte positive ed entusiasmo nel prendere parte, com’era stato per la campagna di tamponi rapidi, all’operazione con 19mila farmacie e oltre 70mila professionisti. «Siamo pronti a definire un protocollo di carattere operativo per un’efficace campagna di vaccinazione in farmacia, forti anche della nostra esperienza positiva riportata con i test antigenici» ha dichiarato Marco Cossolo, presidente di Federfarma.

Non si tratta comunque di un’operazione nuova: negli Stati Uniti ad esempio è alle farmacie che sono state assegnate le vaccinazioni degli individui sani. In Europa, succede in Francia, Gran Bretagna e Irlanda.

Anelli (Fnomceo): «Serve supervisione medico per eventuali effetti collaterali»

I farmacisti dovranno seguire una formazione specifica, che rientrerà nel loro aggiornamento professionale continuo. Tuttavia, alcune proteste si sono sollevate da parte dei rappresentati dei medici, puntualizzando che il vaccino è un farmaco e come tale «deve essere somministrato, così come prevedono le agenzie regolatorie, solo previa prescrizione del medico, ossia dopo la valutazione anamnestica e clinica».

Sempre cioè «sotto la supervisione, in presenza, di un medico, che possa raccogliere il consenso informato, valutare lo stato di salute del paziente e gestire in maniera pronta eventuali effetti collaterali», ha puntualizzato il presidente Fnomceo, Filippo Anelli. Questo per adoperarsi il più in fretta possibile in caso di reazione allergica o di assistenza medica urgente. Si richiede perciò di fare un’attenta valutazione delle modalità di attuazione previste nel Dl Sostegni.

Odontoiatri negli hub vaccinali

Il Protocollo d’intesa tra governo, Regioni e categoria degli odontoiatri è stato invece firmato la scorsa settimana. In alcune province i dentisti sono già a lavoro per contribuire alla campagna vaccinale, caratterizzata dalla partecipazione volontaria e dal reclutamento gestito dalle Regioni stesse. Gli odontoiatri si inseriscono come componente aggiuntiva negli hub vaccinali, permettendo in questo modo di aumentare il personale a disposizione e di gestire con efficacia i turni di lavoro.

Caregiver, canale preferenziale dai pediatri

Sul ruolo dei pediatri nella campagna vaccinale è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza, durante un convegno della Federazione italiana dei medici pediatri (FIMP). Secondo l’accordo stipulato, saranno loro a occuparsi della vaccinazione dei caregiver, che si occupano di bambini fragili e impossibilitati (per ora) a vaccinarsi. Grazie alla possibilità di essere presenti sul territorio e a quella di conoscere i propri pazienti e le loro necessità, sono sembrati la scelta più adatta per coprire questa fetta di popolazione.

Novità per gli infermieri: via all’ostacolo “incompatibilità”

La novità del Dl Sostegni per gli infermieri riguarda invece quella clausola di incompatibilità con altre attività che aveva portato al primo “bando vaccinatori” così poche candidature. Ora gli infermieri potranno somministrare il vaccino anche fuori dall’orario di servizio e contemporaneamente ad altre attività lavorative.

Ognuno è chiamato a svolgere la sua parte per accelerare la campagna vaccinale, che dopo lo stop ad AstraZeneca sta riprendendo i suoi ritmi. L’obbiettivo resta l’apertura generalizzata delle vaccinazioni alla popolazione generale entro l’estate. Si attende con ansia l’arrivo del siero Johnson&Johnson, monodose, che dovrebbe aumentare le somministrazioni, previsto per metà aprile.

 

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