Formazione 6 Ottobre 2021 16:36

Medicina a numero chiuso, Messa: «Dispiace offrire 14mila posti a 77mila candidati. Sistema può essere rivisto»

A Sanità Informazione, il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa parla di ricerca, formazione e facoltà a numero chiuso: «Il modo per far coincidere fabbisogno e offerta può essere rivisto. I test sono neutrali ma soggetti a errori»

In Italia esiste una questione universitaria. Troppo basso, rispetto alla media europea, il numero di immatricolati, di laureati e di ricercatori. E anche quello degli adulti tra 25 e 34 anni in possesso di un’istruzione di tipo terziario è inferiore alla media dei Paesi OCSE e dell’Ue: il 28% contro il 45%.

Sono i dati che emergono dalla relazione conclusiva dell’“Indagine conoscitiva sulla condizione studentesca negli atenei italiani e sul precariato nella ricerca”, svolta dalla Commissione Istruzione, università e ricerca del Senato e presentata ieri nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama.

Dal documento è chiaro che, pur riconoscendo la validità del percorso intrapreso nella scorsa legislatura, con l’incremento dei beneficiari delle borse di studio e la riduzione delle tasse universitarie, sono ancora tante le azioni da intraprendere per migliorare il sistema universitario.

Numero chiuso, Messa: «Avere 77mila candidati per 14mila posti dispiace a me, per prima, perché sono un medico»

Secondo il ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, intervistata da Sanità Informazione a margine dell’evento, bisogna incentivare i giovani alla laurea e introdurre misure perché «chiunque possa accedere all’università». Durante la conferenza stampa è stato spesso sottolineato che il diritto allo studio è essenziale, ma anche quest’anno, a causa del numero chiuso, moltissimi aspiranti camici bianchi sono rimasti fuori dalla Facoltà di Medicina. «Avere 77mila candidati per 14mila posti dispiace a me, per prima, perché sono un medico. Per quanto riguarda il fabbisogno nazionale, abbiamo seguito le indicazioni delle agenzie regionali – ha precisato – è importante seguire la programmazione. Se quello è il fabbisogno non possiamo andare molto oltre quella cifra anche perché non avemmo le risorse per poter formare gli studenti in più».

«Test neutrali ma soggetti a errori. Il sistema può essere rivisto»

A dire il vero, però, c’è anche un altro aspetto da considerare sul numero chiuso a Medicina. Anche quest’anno, errori e irregolarità sono stati segnalati – e riconosciuti – sia nel test per le professioni sanitarie che in quello di Medicina. Questo porterà moltissimi ragazzi ad avanzare ricorso per entrare “in sovrannumero”. «Il modo in cui si fanno le scelte e si arriva a questa coincidenza fra fabbisogno e offerta può essere rivisto – ha evidenziato il ministro -. I test sono la cosa più neutrale possibile ma possono essere soggetti a errori. I controlli sono affidati a pochissime persone per evitare la fuoriuscita di domande in anteprima. Io penso che si debba lavorare molto sull’orientamento e sui sistemi di autovalutazione. Ridurre i costi alle famiglie per far preparare i ragazzi ai test ed effettuare un controllo maggiore di questi o addirittura poterne rivedere la composizione».

«Numero chiuso non è una gioia per chi vuole migliorare e allargare la formazione»

Oltre che dai ricorsi, il ministro si dice preoccupata per la qualità della formazione: «Più immettiamo persone e più le strutture diventano carenti e il lavoro difficile da trovare. Diciamo che abbiamo bisogno di tanti medici ma la distribuzione del fabbisogno su scala nazionale non è omogenea. Subisce altri fattori, come l’attrattività dei luoghi in cui si va a lavorare o il tipo di contratto che queste persone avranno». Ad ogni modo, per una revisione del sistema, il ministro Messa si mostra aperta al confronto e al dialogo. «Sono disponibilissima a parlare di numero chiuso perché non è una cosa che dà gioia a chi vuole migliorare e aumentare l’offerta formativa universitaria. Dobbiamo però anche essere pratici e sinceri e pensare al futuro di questi giovani».

Messa: «Il Nobel di Parisi un grande incoraggiamento. Ricercatori meritano di più»

Il ministro ha infine espresso «una gioia profonda» per l’assegnazione del Nobel per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi. «Un premio che dimostra il valore della ricerca italiana – ha spiegato – motivo di grande incoraggiamento». Non basta, però, per definire l’Italia un Paese che investe nella ricerca. E lo dimostra il fatto che erano 62anni che un ricercatore attivo nel nostro paese non raggiungeva il prezioso riconoscimento a livello mondiale. Il ministro Messa intende affrontare l’annosa questione del precariato nella ricerca «modificando le regole per il reclutamento di personale nelle università e negli enti di ricerca» e mettendo a disposizione «un finanziamento per assorbire quei ricercatori bravi che da anni producono tantissimo e che meriterebbero qualcosa di più».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Scadenza triennio formativo, gli Ordini richiamano gli iscritti con informativa personalizzata
Il contenuto della lettera inviata agli iscritti all'Ordine dei medici di Siena. Del Gaudio (Opi Foggia): «Evitare rischio mancata copertura assicurativa». D’Avino (FIMP): «Il Cogeaps ha agito secondo la normativa, che gli iscritti conoscono». Antonazzo (Opi Lecce): «Solo il 28% degli iscritti certificabile»
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Relazioni tossiche: l’amore patologico colpisce almeno il 5% della popolazione
Gori (docente Consulcesi): «Ce ne accorgiamo solo quando sfocia in gesti estremi, necessaria sensibilizzazione tra medici ed educazione affettiva»
ECM, ultimi due mesi per mettersi in regola. Anelli: «Assicurazione a rischio»
Dopo le lettere del Cogeaps alle Federazioni (trasmesse poi agli Ordini), i principali esponenti della sanità ribadiscono ai propri iscritti l’importanza di farsi trovare in regola alla scadenza del triennio
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...