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“LA SFIDA: 2025-2050. UN RINASCIMENTO SCIENTIFICO A PROVA DI SOSTENIBILITÀ”

  • Roma Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, RM, Italia
  • Centro Studi Americani
  • 06 February 2020
  • 06 February 2020

Il 6 febbraio si svolgerà a Roma presso il Centro Studi Americani (Via M. Caetani, 32) il secondo seminario del ciclo di Conferenze, ideato da Beatrice Lorenzin, dal titolo La sfida: 2025-2050: un rinascimento scientifico a prova di sostenibilità per far vincere il paziente’. In questa sessione, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, saranno affrontate le tematiche della ricerca e dell’innovazione scientifica e tecnologica come driver di sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese, con uno sguardo alla sostenibilità ambientale.

L’obiettivo che si pone il ciclo di seminari è quello di costruire un bridge tra sapere scientifico e istituzioni, creando l’occasione affinché questi ultimi possano affrontare in modo positivo e proattivo le numerose sfide che il prossimo futuro proporrà, assumendo decisioni informate alla luce delle evidenze scientifiche più aggiornate.

Anche questo evento sarà caratterizzato dalla presenza dei più accreditati esperti nazionali ed internazionali nei rispettivi ambiti professionali (scienziati, medici, venture capitalist, etc) degli stakeholder della società civile e pubblica e dei policy maker.

La presenza tra gli speaker di scienziati che lavorano negli Stati Uniti e in Italia, occupandosi di tematiche di interesse nazionale ed internazionale, rende naturale la collocazione di questi momenti di confronto e di visione nella prestigiosa cornice del Centro Studi Americani, luogo storico di incontro e dialogo tra le due sponde dell’Atlantico.

«E’ fondamentale ricordare ed evidenziare come il cancro sarà la patologia che in Europa, nei prossimi 15 anni, crescerà di circa il 20%, passando dai 3,5 milioni di malati attuali ai 4,3 milioni del 2035, divenendo la prima causa di mortalità nella UE – spiega Walter Ricciardi, Presidente Mission Board for Cancer EU, che aggiunge – è fondamentale ricordare e evidenziare come il cancro sarà la patologia che in Europa, nei prossimi 15 anni, crescerà di circa il 20%, passando dai 3,5 milioni di malati attuali ai 4,3 milioni del 2035, divenendo la prima causa di mortalità nella UE. Per tale motivo le Istituzioni europee e gli stati Membri stanno profondendo uno sforzo senza precedenti in termini di finanziamenti, di attività di ricerca, di politiche nazionali e sovranazionali, di azioni concrete, finalizzate ad arginare e rendere sempre più “gestibile” e guaribile tale patologia».

«Human Technopole vuole contribuire a migliorare la salute e il benessere dei cittadini. A regime, conterà su 1.200 ricercatori che svilupperanno ricerca di frontiera nelle scienze della vita con l’obiettivo di ideare nuovi approcci per la medicina personalizzata e preventiva” spiega il direttore di Human Technopole, Iain Mattaj, che aggiunge “Si tratta di uno dei più importanti investimenti in ricerca mai fatti dallo Stato italiano. Infatti, oggi più che mai, le life sciences rappresentano un vero e proprio investimento: uno studio del National Health Institute americano ha calcolato che per ogni euro investito in ricerca sulla genomica si ha un ritorno di 141 euro. Per questa ragione parte del nostro impegno è dedicato a promuovere innovazione e progresso favorendo la traduzione delle scoperte scientifiche in applicazioni tangibili che vadano a beneficio dei pazienti e della società in generale. Nel fare questo non saremo soli, lavoreremo insieme a partner accademici, clinici e industriali per portare valore aggiunto alla comunità scientifica nazionale».

Ricorda Giuseppe Remuzzi che «al giorno d’oggi, nel mondo, si muore più per una cattiva alimentazione che per alcol, tabacco, cattive abitudini sessuali e droga messi insieme. Partendo da questa evidenza l’Istituto Mario Negri e l’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno deciso di costituire l’Italian Institute for Planetary Health – IIPH. L’Italia sarà, così, al centro di un progetto dal respiro internazionale che si pone l’obiettivo di aiutare l’uomo a vivere meglio attraverso un’alimentazione sana e corretta e che, allo stesso tempo, migliori la salute e la sostenibilità ambientale del pianeta».

«Conosciamo probabilmente solo il 5% di quello che dovremmo sapere della biologia umana”, evidenzia Stefano Bertuzzi. “In realtà, viviamo una rivoluzione copernicana che sta cambiando le scienze della vita: biologia, fisica ed informatica saranno sempre più integrate per poter risolvere i problemi più complessi dell’umanità. Certamente, però, da questa integrazione, soprattutto nel campo delle life sciences, sorgono almeno due grandi questioni che la società dovrà affrontare: prima di tutto, come sostenere i costi legati non solo alla ricerca ma, e soprattutto, relativi alla traduzione delle scoperte della ricerca in terapie che siano accessibili, eque e giuste e che non creino disparità sociali. Il secondo aspetto, non meno rilevante, riguarda le implicazioni etiche connesse sull’uso di tecnologie potentissime».