Salute 6 Dicembre 2016 12:43

Lino Banfi: «Rischiavo di morire di Osas». Il popolare comico: «Puntare su diagnosi»

Il Nonno Libero della fiction ‘Un medico in famiglia’ racconta ai nostri microfoni la sua esperienza con le apnee notturne: «È una malattia grave, puntare su diagnosi con polisonnografia e prevenzione. Rischiavo ictus e morte...»

Gli esperti la chiamano la ‘malattia silente’, OSAS, acronimo inglese per ‘Obstructive Sleep Apnea Syndrome’, è un vero e proprio allarme sociale. Ma come si manifesta? Sanità Informazione lo ha chiesto al famoso attore, comico e scrittore, Lino Banfi che soffre di questo disturbo diagnosticato circa quattro anni fa e a cui ha pensato di dedicare un paragrafo del suo nuovo libro. «Russavo come un trattore» scrive Banfi. Poi ho scoperto di soffrire di Apnee notturne. E questo mi ha salvato la vita anche perché nella mia famiglia si pensa che siano morti d’infarto mio padre e mio fratello, invece poi si scopre che erano Apnee Notturne».

«Non mi voglio definire paziente – spiega Banfi intervenuto in occasione del convegno Italia Sonno presso il Marriott Rome Central Park – perché la parola ‘paziente’ fa subito venire in mente una malattia. Paziente lo sono stato tutta la vita, lo sono ancora oggi come Nonno Libero e come Lino Banfi, se non fossi così paziente non avrei fatto tutte le cose che ho fatto». «Eppure OSAS, a parte gli scherzi, purtroppo è una malattia – prosegue il comico -. Si scopre così per caso, almeno per quanto mi riguarda. È difficile rendersene conto da soli di soffrire di apnee notturne, infatti per quanto mi riguarda se ne rese conto mia moglie, ma per chi dorme da solo è davvero difficile rendersene conto». «Il professore che mi seguiva mi spiegò esattamente cosa fosse la polisonnografia – continua -. Ho capito che si trattava di un esame diagnostico che consente di identificare con certezza l’esistenza delle Apnee Notturne, così ho scoperto che arrivavo a 200 apnee a notte, in media 40, 42 a ora, la questione cominciava a diventare pericolosa».

L’OSAS può comportare dei rischi gravi per la salute, infatti la malattia aumenta il rischio di patologie cardiovascolari ed è associata ad un aumento dei casi di ictus e morte improvvisa. «Il mio medico mi disse che rischiavo la vita – racconta Banfi -. Così conobbi la CPAP, che non è una canzone americana, ma una mascherina che salva le vita. Non va scambiata per una mascherina di ossigeno, serve per filtrare l’aria che risulta così più pulita e inoltre se stai avendo l’apnea, la macchina lo segnala e la blocca. Insomma, ti salva la vita». «Certo – prosegue Banfi – i primi tempi dormire con una maschera sul viso non è semplice, diciamo occorre che ci si abitui. Adesso però sono diventato addirittura uno studente modello che fa da modello anche agli altri. È importante, ribadisco, questo dispositivo salva la vita. Proprio per questa ragione, ho deciso di dedicare una piccola parte del mio nuovo libro a questa patologia per raccontare la mia esperienza e far sì che sia utile ad altri».

La malattia del sonno non ha ripercussioni solo durante la notte ma anche e soprattutto durante il giorno, chi ne soffre purtroppo ha difficoltà a rimanere sveglio durante il giorno e dunque al volante aumentano i rischi di fare incidenti stradali. «Quando ancora non sapevo di avere questo problema, spesso mi capitava di avere sonnolenza durante il giorno e spesso non capivo il perché. Delle volte mi è successo anche al volante, mi sono spaventato molto e ho deciso di correre ai ripari» puntualizza l’attore. «Ma voglio concludere il mio racconto con un sorriso – prosegue – perché il mio mestiere è sorridere e far sorridere. Per certi versi questa storia mi ha fatto anche divertire. L’idea che potevo avere un ictus o addirittura morire durante il sonno, mi ha fatto immaginare i titoli dei giornali:  ‘Lino Banfi deceduto per apnea’, ma la cosa paradossale è che io non so nuotare. A parte le battute, ora sto bene, mi sono sottoposto alla corretta diagnosi e al giusto trattamento. Ora finalmente dormo bene, parlo molto meglio e respiro normalmente. Questo vuol dire che, se trattata, monitorata e curata, una malattia diventa risolvibile e magari ci si può anche ridere su…».

Per approfondire leggi anche: Osas, sindrome apnee notturne in crescita. Professore Leone: «Patologia che mette a rischio la vita del paziente»

Articoli correlati
Telemedicina per le apnee notturne: uno studio italiano ne dimostra l’efficacia
Un modello di assistenza che consenta di monitorare da remoto il paziente con apnee ostruttive del sonno (OAS) e che preveda una centrale medica di assistenza, è in grado di migliorarne l’aderenza alla terapia e i risultati clinici. Questa evidenza emerge da uno studio italiano attualmente in corso di valutazione presso la rivista Sleep and Breathing
Giornata mondiale del sonno: ora le apnee si curano a casa
Attivo il servizio di polisonnografia domiciliare del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, in collaborazione con Ve.Di.Se. Hospital Spa
Settimana mondiale cervello, Berardelli (Sin): «Non sono solo malattie “per vecchi”, colpiscono anche i giovani»
In Italia, la campagna di sensibilizzazione, che quest’anno sarà dedicata a “Le stagioni del Cervello”, si svolgerà dal 14 al 20 marzo. Sette giorni in cui, in modalità virtuale o in presenza, i neurologi apriranno le proprie porte ai cittadini
OSAS e malattie cardiovascolari: il rischio aumenta. L’analisi del cardiologo
Nei pazienti con OSAS (sindrome da apnee ostruttive del sonno) l’incidenza di ipertensione arteriosa, aritmie, scompenso cardiaco, ictus e cardiopatia è maggiore, a confermarlo gli studi più recenti. Con il cardiologo Filippo Scalise (Policlinico Monza) analizziamo questa connessione tutt'altro che scontata
Apnee ostruttive del sonno, a cosa deve fare attenzione un odontoiatra per riconoscerle in adulti e bambini?
Intervista al professor Luca Levrini, odontoiatra dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como e Varese
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Airc, un francobollo per i sessant’anni: “Un tributo alla ricerca e a chi la rende possibile”

Un gesto simbolico, ma denso di significati: racchiude l’orgoglio di una comunità scientifica, la gratitudine dei pazienti, la fiducia dei volontari e la tenacia dei ricercatori
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Disabilità, il Decreto Tariffe lascia le persone senza carrozzina. FISH: “Così lo Stato abbandona i più fragili”

Dal 1° gennaio 2025 non è più garantita la sostituzione delle parti essenziali delle carrozzine elettriche e manuali. La denuncia di un cittadino in Veneto accende i riflettori su un...
Advocacy e Associazioni

Nasce la Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA): come orientarsi tra tempi, priorità e (domani) strutture sanitarie

E' online la prima versione della Piattaforma Nazionale per le Liste di Attesa (PNLA) che permette a cittadini e associazioni di conoscere i tempi di attesa per visite ed esami, prestazioni urgenti in...
Lavoro e Professioni

Medici ex specializzandi, approvata la Legge di Delegazione Europea. Ora tavolo tecnico ricognitivo interministeriale su sentenza CGUE

In studio gli effetti della storica sentenza della CGUE che ha accolto il ricorso promosso da Consulcesi: “Confermata la battaglia per il diritto”