Salute 8 Agosto 2022 16:18

Vaccini Covid «aggiornati» pronti a ottobre, scetticismo su tempistiche

La BioNTech ha annunciato che le consegne dei due vaccini anti-Covid 19 adattati a Omicron sono previste già in ottobre «Sono scettico», ammette Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale
Vaccini Covid «aggiornati» pronti a ottobre, scetticismo su tempistiche

Pfizer lo aveva già preannunciato settimane fa, ma ora la BioNTech lo ufficializza: le consegne dei due vaccini anti-Covid 19 adattati a Omicron sono previste già in ottobre. In attesa dell’approvazione da parte delle autorità competenti, BioNTech ha dichiarato che entrambi i vaccini saranno disponibili in tempo per le prossime campagne vaccinali. Ma non tutti sono convinti che arriveranno così presto. «Sono scettico», ammette Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale. «Credo che sia molto difficile che questi vaccini siano pronti e che vengano approvati in così poco tempo», aggiunge.

Cricelli (Simg): «Non aspettate, fate la quarta dose subito»

Oltre al vaccino bivalente basato sul virus originario e su Omicron BA.1, per il quale è già stato chiesto il via libera all’Agenzia europea del farmaco (Ema), BioNTech e Pfizer intendono avviare questo mese i test clinici anche su un vaccino bivalente mirato a Omicron BA.4 e BA.5. Per entrambi i prodotti «prevediamo di poter iniziare a fornire vaccini adattati a Omicron già in ottobre, previa approvazione normativa», informa BioNTech. Non la pensa così Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale che piuttosto invita le categorie per cui è consigliata la quarta dose a non aspettare. «Non aspettate, bisogna rinforzare la protezione ora», evidenzia.

Con i nuovi vaccini BioNTech prevede aumento delle vendite

Nella prima metà del 2022, rispetto ai primi 6 mesi 2021, la BioNTech ha registrato vendite in crescita del 30% a 9,57 miliardi di euro e un utile netto in aumento del 37% a 5,37 miliardi di euro. Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto allo stesso periodo del precedente, sia le vendite che l‘utile netto mostrano un calo del 40% circa, a 3,2 miliardi e a 1,67 miliardi rispettivamente. BioNTech lo attribuisce allo «sviluppo dinamico della pandemia, che porta a un rinvio degli ordini e quindi a fluttuazioni nelle vendite trimestrali». Il gruppo conferma comunque i target di fine esercizio, con vendite di vaccini Covid-19 comprese fra 13 e 17 miliardi di euro. Il partner di BioNTech, Pfizer, alla fine del mese scorso ha previsto 32 miliardi di dollari di vendite del vaccino per l’anno in corso.

L’Ema sta già valutando i dati sui nuovi vaccini

BioNTech sta già producendo dalla primavera le dosi del suo primo vaccino contro la prima versione di Omicron – mirato a BA.1 – che sarebbe pronto alla consegna una volta ottenuto il via libera dall’Ema. L’agenzia europea ha avviato la rolling review, la revisione continua dei dati per riceverli man mano che arrivano dai test clinici prodotti dall’azienda, e velocizzare così il processo di autorizzazione. In questo modo, l’Ema e il Comitato per l’uso umano dei farmaci sarà quindi in grado di esprimere un parere subito dopo che l’azienda avrà presentato una domanda. Ora si aggiungeranno anche i dati per Omicron 4 e 5.

Nuovi vaccini, ma stesso meccanismo d’azione

Non è detto che le dosi tarate su Omicron 1 non servano, gli studi in corso daranno un’idea migliore di come si comportano questi vaccini e di come andranno usati. Di sicuro funzioneranno ancora meglio dei vaccini iniziali basati sulla prima versione del virus, magari affiancandoli e non sostituendoli del tutto. Il nuovo vaccino funzionerebbe come la «vecchia» versione: Comirnaty prepara l’organismo a difendersi dal Covid-19 istruendo le nostre cellule a produrre la proteina Spike, usata dal virus per riprodursi all’interno del nostro organismo. Quando ad una persona viene somministrato il vaccino, alcune delle cellule leggono le istruzioni dell’mRNA e producono temporaneamente la proteina Spike, in modo che venga riconosciuta e attaccata dal sistema immunitario. Così, in caso di infezione futura il sistema immunitario riconoscerà il virus come estraneo e sarà pronto a difendersi con anticorpi specifici.

 

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