L’allarme del coordinatore dell’Osservatorio giovani medici di Napoli: «La laurea abilitante ha questa grande criticità, e a questo si somma il pasticcio burocratico del blocco dei contratti di specializzazione»
Ne parla Francesco Carbonetti, dirigente medico della Asl Roma 2, Ospedale Sant’Eugenio, e rappresentante dei giovani medici della Cisl Medici Lazio
L’assessore al Welfare Gallera: «Fondi in cinque anni da investire nelle discipline maggiormente colpite dal Covid: anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore»
Nuova mobilitazione domani a Roma, in piazza a Montecitorio e in altre 21 piazze italiane. Si incontreranno studenti, medici neoabilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica e generalista «per chiedere l’abolizione dell’imbuto formativo e una riforma della formazione medica e in difesa del SSN pubblico e universalistico»
Sit-in di un centinaio di giovani medici davanti la Camera dei deputati a cui hanno aderito 11 sigle. Di Silverio (Anaao): «Pronto ad incatenarmi se non si risolve l’imbuto formativo». Solidarietà e vicinanza dai parlamentari di tutti i partiti, in piazza anche gli ex ministri Lorenzin e Grillo
La lettera di Roberta Rissotto del Dipartimento post-laurea Sigm
Il Segretariato italiano giovani medici: «Le 5mila borse di specializzazione in più previste nelle bozze del decreto sono sparite dal testo definitivo. Vogliamo spiegazioni». E scrivono a Conte
Nel nuovo numero di Punto Giovani, le opinioni di studenti, neolaureati e specializzandi sull’Educazione Continua in Medicina: «C’è un divario evidente tra i giovani, proiettati al cambiamento, e i meno giovani, meno aperti al nuovo»
«Il primo passo è l’accordo regionale Lombardia 2020 dove verranno chiesti più incentivi per il personale di studio e il sostegno dei giovani medici nell’avvio della propria attività di medicina convenzionata. La cronicità rimane la sfida principale» così Paola Pedrini, alla guida di FIMMG Lombardia
Il Presidente Massimo Tortorella: «La tentazione di andare a lavorare in Francia, Germania o Gran Bretagna, dove vengono offerti contratti migliori e carriere più rapide, è forte per tutti i nostri aspiranti specialisti: in Italia ci sono primari under 40? All’estero è la normalità»