Pubblicata l’analisi dei dati relativi al periodo 15-21 giugno 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020
Per il benessere degli studenti e un miglior rendimento scolastico, da settembre più attenzione alla qualità dell’aria in aula
Al via un ciclo di tavole rotonde con i decisori nazionali e locali, le società scientifiche e le organizzazioni dei medici per fare il punto sulla gestione della cronicità sul territorio nella Fase 2
Corsico (direttore Pneumologia San Matteo Pavia): «Molti ne escono completamente, per fortuna, ma ci può essere chi invece avrà delle alterazioni che non si risolveranno completamente. In autunno rischiamo di mettere in quarantena il milione di persone che contrae la comune influenza»
Chiarla, direttore di CasaOz per bambini malati: «Stiamo progettando attività compatibili con il distanziamento sociale, preferibilmente all’aperto, e insegneremo le regole con giochi e segnaletica. I nostri bambini, essendo soggetti a rischio, finora non sono mai usciti di casa e in molti casi l’isolamento ha peggiorato la loro situazione». E per chi non potrà iscriversi c’è “Casa Smart”
Il premier si è detto consapevole che i contagi potrebbero aumentare di nuovo, ma è sicuro di aver fatto la scelta giusta. Poi si è rivolto ai giovani: «Fondamentale rispettare le regole, non è tempo di movida»
Perrillo (vicepresidente Uneba): «Chiediamo garanzie, professionalità mediche e fondi per ripartire»
Il Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha nominato sei donne nel Comitato Tecnico Scientifico per integrarlo con la presenza femminile. Tra loro la Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici: «La nomina un grande riconoscimento per noi». Sui luoghi di lavoro una delle sfide per la Fase 2: «Serve cultura della sicurezza, controlli e regole chiare»
Nella regione leggero ma costante aumento di casi, colpa anche di un funerale che ha generato un cluster. Il presidente dell’Ordine dei Medici lancia l’allarme sulle liste d’attesa: «Rischiano di esplodere, serve un aumento dell’assistenza specialistica o a rimetterci saranno i più fragili»
Ricerca di compagnia, solitudine, preoccupazione per la salute, disagio psicologico, situazioni famigliari complesse le principali ragioni delle chiamate. Sette su dieci non hanno nessuno con cui parlare ma la maggior parte dei chiamanti è riuscita ad adattarsi alla fase di lockdown