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Psicologia e Salute Mentale 23 Dicembre 2021

Natale, i consigli per godersi le festività senza stress

Un Natale diverso: come possiamo renderlo migliore? I consigli della psicologa per recuperare la magia

Il Natale è un periodo dell’anno delicato da affrontare dal punto di vista psicologico. Molte persone si sentono tristi e angosciate, soprattutto perché anche questo, come lo scorso anno, sarà un Natale diverso, precario, malinconico.
Ma focalizzarsi sulle rinunce, le restrizioni e i cambiamenti che affievoliscono lo spirito natalizio non aiuta. È la dottoressa Stefania Tempesta, psicologa dell’Odp Lazio, a suggerirci di guardare altrove e trovare nuove modalità per vivere queste festività in serenità, con noi stessi e con gli altri.

«Condividiamo tutti, senza distinzione alcuna, la stanchezza dei lunghi mesi di emergenza sanitaria – spiega la dottoressa – il protrarsi della stessa con il senso di precarietà che porta con sé, le difficoltà economiche dovute alla chiusura di molte attività, la perdita del lavoro che tante persone hanno subito loro malgrado». Così anche l’attesa del Natale ha perso un po’ della sua magia: «In un tempo non troppo remoto non si doveva fare i conti con le restrizioni alla libertà, che, seppur necessarie, oggi smorzano l’entusiasmo legato agli addobbi, alla ricerca dei doni, alla preparazione dei pasti tradizionali. Abbiamo dovuto apprendere nuove modalità per stare insieme – precisa la psicologa – a limitare gli incontri per tutelare la salute dei nostri cari e talvolta siamo costretti a rinunciare a stare in relazione per rispettare le attuali misure di prevenzione».

«Possiamo dire forte – aggiunge – che queste festività chiamano a gran voce il senso di responsabilità e lasciano meno spazio allo spirito natalizio. Del resto, possiamo chiederci quanto sia utile ripeterci quanto siano state gravose le nostre rinunce, quanto sia penoso rinviare la realizzazione dei nostri progetti di vita e quanto ci costi sottostare a una montagna di regole che mettono un freno al nostro entusiasmo.

qual è la soluzione per goderci un Natale, per quanto possibile, sereno?

E allora, qual è la soluzione per goderci un Natale, per quanto possibile, sereno? «Proviamo a cambiare prospettiva – suggerisce la dottoressa Tempesta – spostiamo il focus dal problema, che è indubbiamente grosso e persistente, ed espandiamo lo sguardo altrove, curiosi di scovare modalità inconsuete per vivere queste festività in armonia con noi stessi».
Ecco i consigli da seguire:

  • Lasciamo spazio alla creatività. Ciascuno possiede delle risorse, che capita restino seppellite sotto il macigno dei “doveri”. È il momento di curiosare sul web, troveremo mille spunti per il fai da te e il bricolage che possono trasformarci in ingegnosi inventori a costo zero! Possiamo usare i barattoli delle conserve per realizzare splendide candele natalizie, utilizzare vecchie stoffe per creare divertenti segnaposti, trasformare il frigorifero in un grosso Babbo Natale, riciclare i calzini vecchi per creare dei simpaticissimi pupazzi di neve.
  • Accendiamo la curiosità sulle tradizioni del Natale. Ogni anno le festività natalizie vengono celebrate con pratiche e simboli che caratterizzano le singole regioni italiane. Progettare delle piccole gite nella propria regione per visitare deliziosi borghi in cui sono allestiti presepi viventi, concerti di gospel all’aperto e giochi di luce può essere un modo per immergersi nella magica atmosfera natalizia, ma anche un libro illustrato o il “buon web” possono soddisfare il desiderio di conoscere luoghi e culture diverse.
  • Liberiamo la fantasia. Perché non organizzare uno scambio di doni all’aperto, ben coperti e infagottati e, per chi dispone di uno spazio adeguato, allestire un falò di Natale? In molti paesi è tradizione utilizzare grossi tronchi per accendere un maestoso falò nella piazza principale, ma può essere divertente predisporne uno più modesto tra pochi amici, anche come punto d’incontro per consumare un piatto di lenticchie a mezzanotte.
  • Scopriamo qual è la nostra arte. Ognuno di noi è un artista! Proprio così, ogni persona ha una modalità espressiva che predilige e che spesso rimane sopita per mancanza di tempo o semplicemente per paura di un insuccesso. C’è chi cucina divinamente, chi sa cucire gli abiti, chi dipinge e chi crea bracciali di perline, chi sa intrattenere i bambini e chi legge molto. Qualsiasi cosa riusciamo a fare ricavandone un piacere è una forma d’arte, che ci consente di essere in armonia con noi stessi e con l’universo circostante. Durante queste festività fermiamoci a riflettere e ascoltiamoci, comprendiamo se abbiamo bisogni inespressi, forse tenuti a tacere, e regaliamoci il piacere di fare esperienza di ciò verso cui ci sentiamo sospinti.
  • Riscopriamo il piacere di dedicarci agli altri. Preparare e consegnare un pasto a chi è solo, contattare telefonicamente una persona anziana, cucinare un dolce da regalare ai vicini; questi gesti attivano il canale della solidarietà che tanto conforto porta a coloro che donano, e a coloro che ricevono.
  • Coltiviamo la consapevolezza. Se ci sentiamo tristi e prostrati non c’è niente di strano, sappiamo che abbiamo vissuto momenti difficili e nessuno può rassicurarci su un futuro radioso. È giusto essere gentili con noi stessi, condividendo le nostre emozioni con chi è pronto ad ascoltarci, o redigendo un diario in cui appuntare quotidianamente i nostri sentimenti: descrivere come ci sentiamo rende le emozioni meno travolgenti.
  • Lasciamo andare il rancore. La pandemia ha generato ansia e paura, che hanno influito negativamente sulla qualità delle relazioni. La diversità di vedute sul corretto comportamento da adottare per far fronte alla pandemia ha sancito, purtroppo, la frattura di rapporti tra amici di vecchia data, e anche tra familiari. La diversità ci contraddistingue e ognuno ha il diritto di prendere decisioni in base al proprio sentire; è bene essere grati a noi stessi per aver scelto un percorso che rispecchia la nostra percezione degli eventi, del mondo, delle persone, ed è giusto applicare il rispetto per le idee e le opinioni che reputiamo distanti dal nostro modo di pensare.

 

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