Salute 26 Aprile 2021 12:57

Trapianti, Biotest dona 100mila euro al CNT. L’Ad Audisio: «Scienza fatta con passione vince sempre»

Un aiuto al mondo dei trapianti, che ha subito una leggera flessione durante la pandemia. Biotest Italia, che opera da anni in questo campo, dona 100mila euro. Con l’Ad Silvio Audisio parliamo del ruolo delle case farmaceutiche in questo momento storico

Trapianti, Biotest dona 100mila euro al CNT. L’Ad Audisio: «Scienza fatta con passione vince sempre»

Donare per contrastare la pandemia, donare per aiutare a salvare vite. È la storia della casa farmaceutica Biotest Italia e della sua donazione per il mondo dei trapianti. Un’attività salvavita che non doveva subire rallentamenti o flessioni, eppure qualche segno meno si è registrato. Specie nei primi mesi di lockdown, quando la situazione ha spiazzato tutti e richiesto nuovi mezzi.

Nuovi mezzi che un’azienda farmaceutica ha voluto fornire. Abbiamo incontrato Silvio Audisio, amministratore delegato di Biotest Italia, e gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa ha portato alla donazione di 100mila euro verso il Centro nazionale Trapianti. Biotest è fortemente impegnata nel settore dei trapianti che sviluppa prodotti plasma-derivati altamente specializzati per la protezione degli organi trapiantati dalle reinfezioni virali.

La donazione al CNT

Dunque il gesto è stato sentito come un dovere. «Lo scorso anno – spiega Audisio – durante il lockdown abbiamo sentito il dovere di contribuire in maniera concreta e tangibile a uno degli interlocutori più importanti come il CNT. Poiché i dati segnavano anche una situazione critica dal punto di vista del donante e del ricevente, in poco tempo abbiamo rivisto tutti i piani di investimento aziendali e abbiamo ribaltato il nostro modo di interpretare questo modo di operare».

La donazione vede al centro la realizzazione di tre progetti. «La creazione di un numero verde – prosegue – in modo tale che tutti i pazienti e quelli in attesa di trapianto possano essere più vicini ai centri trapianto, poi l’attivazione della telemedicina che oggi è in voga e ci ha fatto sentire forte questo bisogno che i medici monitorino il paziente tramite videochiamata e terzo, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale per garantire ai pazienti più fragili una sicurezza».

Il Legowall al Bambino Gesù

In aggiunta, durante la presentazione all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in presenza delle Associazioni dei pazienti, si è aggiunto un altro regalo. 1.024 tesserine Lego, ognuna composta da 64 mattoncini colorati, formano l’installazione artistica realizzata da Ale Giorgini. Si tratta di un Legowall di 2 metri costituito da immagini, ciascuna delle quali rappresenta un organo, un tessuto o una cellula: precisamente cuore, polmoni, fegato, reni e cellula staminale.

«Abbiamo voluto lavorare anche su un altro livello – spiega Audisio, illustrandolo – quello legato alla parte emozionale. Ed ecco l’idea di donare questo legowall dell’artista Ale Giorgini a cui chiedemmo di realizzare un’opera in cui potesse trasparire il messaggio che essere donatori significa essere eroi. Ecco il nostro claim “Be a donor, be a hero”».

Case farmaceutiche al centro del dibattito, come comportarsi?

Il periodo storico che stiamo vivendo ha permesso a un pubblico molto più ampio di guardare alle case farmaceutiche. Quelle che producono i vaccini sono al centro di tutte le conversazioni e la ricerca scientifica non è mai stata così seguita. Con l’Ad di Biotest abbiamo analizzato le tematiche e i messaggi che è dunque il momento di lanciare.

«Ritengo – risponde – sia fondamentale favorire una conoscenza più approfondita di tutte le tematiche legate al sistema salute per superare questo diffuso Bias cognitivo e per incrementare la conoscenza del metodo scientifico. Ovvero la modalità con cui la scienza procede e opera per raggiungere la conoscenza reale e oggettiva che sia anche verificabile e condivisibile».

«Abbiamo una grande opportunità da cogliere – prosegue Audisio – da declinare in tre aspetti. Il primo è quello di unire le forze per fare sistema, per accelerare l’accesso alle terapie ai pazienti. Non soltanto al mondo occidentale ma a tutti i paesi meno fortunati del nostro. Il secondo è quello di canalizzare ulteriori risorse sulla medicina digitale. In ultimo penso all’avvento dei farmaci innovativi, in cui sarà sempre più importante anche l’implementazione di un servizio personalizzato per ogni tipo di paziente».

Il contributo Biotest Italia alla pandemia

Biotest sviluppa, produce e commercializza farmaci plasma-derivati, molto spesso utilizzati per malattie genetiche e quindi rare, che comprendono immunodeficienza, complicanze neurologiche, trapianti e terapia intensiva. «Lo scorso anno un nostro farmaco – aggiunge l’Ad -, un’immunoglobulina ad alto titolo di IGM, è stato impiegato anche per salvare vite a pazienti Covid». Poi «ci siamo concentrati per creare un farmaco ulteriormente evoluto con un maggior titolo anticorpale IGM, immunoglobuline con un quintuplo della potenzialità di chelare agenti tossici e tossine e quindi siamo partiti con uno studio clinico e siamo in fermento per aspettare i dati, i preliminari sono già molto confortanti».

Una piccola azienda e un grande contributo. «Non soltanto le Big Pharma – concorda in conclusione – che hanno la potenza di poter cambiare situazioni come quella dei vaccini, ritengo che la scienza fatta con passione e dedizione vince sempre, indipendentemente dalla dimensione dell’azienda».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Trapianti: nuove speranze da fegato di maiale attaccato esternamente al corpo umano
Un team del chirurghi dell’Università della Pennsylvania ha attaccato esternamente il fegato di un maiale a un corpo umano cerebralmente morto e lo hanno osservato filtrare con successo il sangue. Si tratta di un passo in avanti verso la possibilità di provare la stessa tecnica anche in pazienti con insufficienza epatica
Il CNT operativo compie 10 anni. In Italia 1 trapianto ogni 2 ore e mezza
Compie dieci anni il CNT operativo, la struttura del Centro nazionale trapianti attiva 24 ore su 24 che si occupa dell’assegnazione degli organi e del coordinamento dei prelievi per tutti i programmi nazionali di trapianti. Alla cerimonia ha preso parte il ministro della Salute Orazio Schillaci
Anche i malati rari possono donare gli organi. Lo studio italiano
È italiano il primo studio che analizza l’idoneità alla donazione d’organo per circa 500 malattie neurologiche rare. Dallapiccola (Opbg): «Nell’85% dei casi è possibile procedere al trapianto. Stilate le prime linee-guida in materia. Risultati importanti che permetteranno di ampliare il numero di donatori utilizzabili: in Italia sono circa 8 mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto»
Trapianti da donatore Covid-positivo: Italia prima al mondo
Cardillo (CNT): «I trapianti eseguiti sono stati tutti un successo. I risultati sono stati pubblicati sull’American Journal of Transplantation. Dopo di noi, tanti altri Paesi hanno seguito il nostro esempio. Ora si lavora alla redazione di Linee Guida europee»
Il Covid non si ferma, ma i trapianti corrono più veloce: nel 2021 +12% di donazioni d’organo
Un Sistema Sanitario Nazionale a doppia velocità, il direttore del Centro nazionale trapianti: «Mentre le attività ospedaliere, ambulatoriali e chirurgiche hanno subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid, il numero dei trapianti nel 2021 è tornato ai livelli pre-pandemia». Il report 2021
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...