Salute 30 Gennaio 2018 13:30

TheCancerSeek, parla il padre dell’algoritmo Tomasetti: «Ora possiamo individuare anche dov’è il tumore»

«Abbiamo usato una nuova metodologia che combina studio delle proteine e mutazioni genetiche», sottolinea il ricercatore friulano. Anche il Centro Pancreas del San Raffaele ha collaborato alla ricerca. Balzano (Centro Pancreas): «Test apre una finestra sul futuro»

TheCancerSeek, parla il padre dell’algoritmo Tomasetti: «Ora possiamo individuare anche dov’è il tumore»

The CancerSeek, il test del sangue per diagnosticare precocemente i tumori messo a punto da un team dell’università Johns Hopkins University di Baltimora e pubblicato su Science, parla anche italiano. Merito di Cristian Tomasetti, goriziano, padre dell’algoritmo sviluppato per il test e professore associato della Johns Hopkins University.

«Il fatto di aver messo insieme tutti questi tumori e di analizzarli sia con le mutazioni che con le proteine è una cosa importante – spiega a Sanità Informazione Tomasetti -. Mi aspetto in futuro che si possano aggiungere anche elementi di epigenetica. L’idea di usare diverse variabili per trovare il cancro andrà a cambiare in generale l’approccio a questo problema».

Tomasetti è il classico ‘cervello in fuga. Laureato in matematica in Italia, ha poi deciso di specializzarsi ad Harvard in Statistica. Non è la prima volta che contribuisce a studi importanti sul cancro: nel 2015 fu l’autore dello studio sulla casualità delle mutazioni genetiche che sono all’origine dei tumori.

Il test utilizza due diversi tipi di marcatori per l’identificazione dei tumori: Dna e proteine. È pensato per valutare la presenza di mutazioni (nel Dna) di 16 geni correlati al cancro e misurare i livelli di otto proteine, considerate marcatori di alcune forme tumorali.

«La metodologia per trovare il cancro – spiega Tomasetti – è un po’ nuova rispetto a quello che già si stava usando. L’analisi delle proteine è qualcosa che si era provata già decenni fa con risultati non ottimali. In questo studio si è unita questa metodologia e la si è messa insieme con quella sui geni che diversi gruppi stanno provando in questo momento. Il risultato è stato un ‘uovo di Colombo’ dal punto di vista scientifico: il successo è arrivato da questo approccio matematico, basato sul metodo probabilistico. Si sapeva che le proteine potessero essere utili ma l’idea nuova è stata quella di combinarla insieme con le mutazioni genetiche».

Tomasetti sottolinea i due punti di forza dello studio: l’elevato numero di pazienti su cui si è lavorato (2mila) e, novità assoluta, il fatto che il metodo è in grado, analizzando la mutazione delle proteine, di individuare con una certa accuratezza il tessuto di origine del cancro.

A quella che potrebbe essere una delle scoperte più importanti del 2018 ha lavorato però anche l’Unità Funzionale di Chirurgia Pancreatica dell’Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele che è stata chiamata a fornire materiale e documentazione sul tumore del pancreas.

«Questo test ci apre una finestra su come sarà il futuro – spiega a Sanità Informazione Giampaolo Balzano, responsabile dell’Unità Funzionale di Chirurgia Pancreatica del San Raffaele -. Anche se non penso sia un test che entrerà nell’armamentario del servizio sanitario, potrà avere un impatto importante sugli screening, soprattutto nelle popolazioni a rischio».

Secondo Balzano il Sistema Sanitario Nazionale potrebbe approvarlo per i soggetti geneticamente predisposti, come nel caso, ormai celebre, di Angelina Jolie.

LEGGI ANCHE: CURARSI PRIMA DELL’ARRIVO DELLA MALATTIA? CON LA MEDICINA PREDITTIVA E IL DIGITALE…

«L’obiettivo – aggiunge Balzano – è quello di scovare il tumore in una fase ancora più precoce di quello che si prefigge questo test. Certo, se uno fa un test e scopre un tumore quando non ha i sintomi è cosa positiva, anche se magari i sintomi sarebbero comparsi nel giro di qualche mese. Ma il nostro obiettivo, per noi che ci occupiamo di curare queste malattie, è quello di identificarle ancora prima. Nel caso del pancreas, ad esempio, le metastasi spesso non sono visibili e si scoprono solo dopo l’operazione».

«Questo test – conclude Balzano – è la realizzazione di qualcosa che sarà molto concreto tra dieci anni. Negli ultimi anni si è capito che nel sangue ci sono un sacco di cose che vengono rilasciate dal tumore che prima non si conoscevano. Quello che succederà in futuro è che la nostra conoscenza nell’ambito della presenza di frammenti di materiali presenti nel sangue in relazione al tumore sarà ancora più approfondita. Da sottolineare anche l’accuratezza del test che può dare solo falsi negativi, ma non falsi positivi. Se il test dice che c’è un tumore non si sbaglia. La possibilità di sbagliare, cioè di falsi positivi, è bassissima, e questo nelle categorie degli esami di screening è la cosa più importante».

Articoli correlati
Fondazione AIRC: con Le Arance della Salute, una mobilitazione collettiva contro il cancro
L’anno di Fondazione AIRC inizia con una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi che invita ad agire concretamente per fare la differenza, per se stessi e per gli altri, attraverso l’adozione di sane abitudini e il sostegno alla ricerca
Tumori del sangue, creato algoritmo che potrebbe migliorare diagnosi e cure
I ricercatori di Genomics England, dell'Università di Trieste e del Great Ormond Street Hospital for Children dell’NHS Foundation Trust hanno sviluppato un nuovo algoritmo per rendere più accurata l'analisi del sequenziamento completo del genoma, effettuato con tecniche di Whole Genome Sequencing (WGS) in pazienti con tumori del sangue
di V.A.
Tumori: test genomici sottoutilizzati e gravi disparità regionali, 14 punti per ridefinire gli standard
Una ricerca condotta da Cipomo con il contributo di Cergas SDA Bocconi, ha rilevato gravi disparita regionali in Italia nell'accesso e nell'organizzazione dell'oncologia di precisione
di V.A.
Tumori: nuova vita alle statine e agli antifungini, studio rivela efficacia contro le cellule malate
"Affamare" i tumori e poi colpirli "riciclando" farmaci ben noti, a basso costo, utilizzati da anni per tutt’altri scopi, in grado di arrestare la crescita delle cellule tumorali, messe a "stecchetto" con brevi cicli di digiuno. Così i farmaci che, come le statine, impediscono la sintesi di colesterolo cruciale per soddisfare il bisogno di nutrienti delle cellule tumorali, combinati a brevi cicli di digiuno, potrebbero diventare una terapia “low cost” per combattere tumori difficili come quello al pancreas, il carcinoma del colon-retto e il melanoma. Lo dimostra una ricerca appena pubblicata sulla rivista Nature Communication da un team di ricercatori dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova
di V.A.
Tumori: 60% delle strutture poco connesse al territorio. Cipomo: “Più sinergia per presa in carico del paziente”
Iperspecializzate, multidisciplinari ma ancora poco "connesse" con il territorio. È l’identikit delle strutture di oncologia medica italiane. Pur inserite all’interno di un dipartimento oncologico (67%), le strutture soffrono negli aspetti organizzativi interni e nella gestione del percorso del paziente dall’ospedale al territorio. Meno della metà (circa 40%) ha una connessione strutturata con i dipartimenti di prevenzione primaria e secondaria e con centri screening; una cartella informatizzata manca nel 66% delle strutture, ed è condivisa con il territorio solo nell’8% dei casi. Sono questi alcuni dati preliminari di un'indagine che il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo) ha presentato al congresso dell'Aiom
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Automedicazione: dall’Enterogermina al Daflon, ecco i prodotti più venduti in farmacia

I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+...
Prevenzione

Medici di medicina generale, igienisti e pediatri assieme contro il virus respiratorio sincinziale

Il Board del Calendario per la Vita accoglie con soddisfazione la possibilità di offrire a carico del Ssn, come annunciato dalla Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero, l'anticorpo monoclo...
Prevenzione

Aderenza terapeutica, dal Ministero un documento per sensibilizzare alla corretta assunzione dei farmaci

Il documento mira ad avviare un processo culturale di consapevolezza e di responsabilizzazione individuale e sociale. La mancata aderenza terapeutica può avere pesanti ricadute, peggioramento d...