Salute 16 Dicembre 2021 10:36

Suona Jingle Bells in sala operatoria mentre il neurochirurgo gli asporta un tumore cerebrale

E. 50 anni, musicista, è il protagonista di un intervento di chirurgia da sveglio effettuato presso la neurochirurgia dell’ospedale di Cremona dal dottor Antonio Fioravanti: «Successo di squadra»

Suona Jingle Bells in sala operatoria mentre il neurochirurgo gli asporta un tumore cerebrale

L’asportazione di un tumore cerebrale mentre il paziente suona uno strumento musicale potrebbe sembrare un evento straordinario; invece, quanto accaduto all’ospedale di Cremona nei primi giorni di dicembre è ormai una routine. Il merito va al dottor Antonio Fioravanti, primario del reparto di Neurochirurgia, e alla sua équipe che, con il musicista impegnato a suonare Jingle Bells in sala operatoria, ha tagliato il traguardo dei 30 interventi realizzati con questa modalità.

«Un successo che va attribuito a tutta la squadra – tiene a precisare Fioravanti –. È una tecnica utilizzata già da qualche anno per i tumori cerebrali in area critica, ovvero dove sono alloccate le funzioni come il linguaggio, la scrittura e il movimento, perché hanno un rischio di deficit maggiore e dunque si predilige operare con un paziente collaborante, sempre che ci siano le condizioni. Nel caso specifico si è trattato dell’asportazione di un tumore cerebrale non comune (recidiva di oligodendroglioma) ad un paziente di cinquant’anni».

Non tutti i pazienti sono idonei alla chirurgia da svegli

Il punto di partenza è proprio questo: individuare il paziente in grado di reggere l’emotività del momento. «Il lavoro inizia con una serie di test che il neuropsicologo fa al paziente prima dell’intervento – spiega Fioravanti -. In questo modo si valuta il paziente da un punto di vista intellettivo, se sono presenti deficit o se ha una forma di ansia tale da rendere impossibile l’impiego di questa tecnica. Se l’esito è positivo, si sceglie di operare con il paziente sveglio». In sala operatoria poi sarà il neuropsicologo a monitorare i parametri del paziente, avendo cura di avvisare il neurochirurgo se dovessero diminuire. «Se lavoriamo su un tumore vicino all’area del movimento chiediamo al paziente di muovere la mano o la gamba, se siamo vicino all’area del linguaggio al paziente viene chiesto di dire alcune parole. Nel caso specifico, siccome il paziente è un organista, e l’area della musica è molto vicina a quella del linguaggio, nell’emisfero sinistro (essendo il paziente destrimano), abbiamo utilizzato anche la musica per capire quando ci avvicinavamo troppo all’area critica. Lui stesso ci avvisava se rilevava qualche difficoltà. Questo ci ha permesso di valutare tutte le sue funzioni per non provocare dei danni permanenti».

Anestesia dello scalpo

Durante la prima parte dell’intervento il paziente viene sedato. «Dapprima viene effettuata un’anestesia locale diffusa su tutta la testa, chiamata dello scalpo, poi si addormenta il paziente mentre quando si raggiunge la zona interessata dal tumore, viene svegliato. In questo modo abbiamo un doppio controllo – aggiunge il primario di neurochirurgia dell’Ospedale di Cremona -: oltre a quello dei test effettuati dal neuropsicologo, anche quello diretto del paziente».

«La chirurgia da sveglio permette di intervenire nell’area critica in modo da ridurre al minimo i deficit – puntualizza – l’obiettivo è di essere meno invasivi possibili, in modo da salvaguardare al meglio la qualità di vita del paziente».

Uno studio per capire l’interazione tra area del linguaggio e della musica

La prova del cinquantenne musicista è stata importante anche in funzione di uno studio che il dottor Fioravanti sta portando avanti con la sua équipe per comprendere l’interazione tra area del linguaggio e della musica.

«Alla fine, il paziente non voleva più smettere di suonare per la gioia», ammette Fioravanti. Un risultato soddisfacente per un paziente che era al suo secondo intervento. «La prima volta nel 2007 avevamo praticato un’anestesia totale perché allora questa procedura era ancora sconosciuta. A distanza di anni, invece la nuova tecnica ha permesso di operare nel miglior modo possibile e garantire un recupero post-operatorio rapido. In quinta giornata il paziente è stato dimesso».

Un successo che il primario della neurochirurgia di Cremona tiene a condividere con i suoi collaboratori: i neurochirurghi Alessandro Morandini, Emanuela Catenacci, Arias Jahard Mijail Aliaga, gli anestesisti Elena Grappa e Pietro Carpeggiani, la neuropsicologa Sara Subacchi, e ancora le strumentiste Claudia Dilda ed Erica Maestri e le infermiere Laura Carini e Ambra Zorza.

La gioia del paziente: «Non dimenticherò mai l’applauso dei sanitari»

Una gioia che ritroviamo nelle parole di E., 50 anni musicista internazionale che ha suonato in sala operatoria mentre il neurochirurgo gli asportava un tumore cerebrale: «Il dottor Fioravanti mi aveva informato e spiegato nei dettagli come si sarebbe svolto l’intervento, quindi ero relativamente tranquillo. All’inizio la neuropsicologa mi ha chiesto di muovere la mano e contare. Poi mi ha chiesto di suonare. Io sono un organista, ho fatto molti concerti in Europa, Russia e Finlandia, ma mai avrei pensato di esibirmi durante il mio intervento chirurgico – racconta il paziente -. Quando il dottor Fioravanti mi ha detto che l’operazione si era conclusa con successo non volevo più smettere di suonare. Non dimenticherò mai l’applauso dei sanitari».

 

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

Articoli correlati
Aumenta l’incidenza e la mortalità del tumore al colon-retto tra i giovani adulti, colpa di alcol e obesità
L'incidenza e la mortalità per tumore al colon-retto sono in aumento tra i giovani adulti di 25-49 anni. E' quanto emerge dai risultati, di uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, nel quale si prevedono i tassi di mortalità per tumore nell'Unione Europea (UE) e nel Regno Unito per il 2024. Ciononostante, la mortalità prevista per questo tipo di tumore risulta complessivamente in calo in tutta Europa
di V.A.
Con cerotto “smart” possibile monitoraggio delle dimensioni del tumore su smartphone
Un dispositivo adesivo indossabile, che si attacca alla pelle come un cerotto, può misurare costantemente le dimensioni di alcuni tumori e trasmettere le informazioni in modalità wireless a uno smartphone. Il dispositivo, sviluppato da Hsing-Wen Sung della National Tsing Hua University di Taiwan e colleghi, è stato descritto sulla rivista ACS Nano
Tumore al seno, l’Intelligenza artificiale può risparmiare alle donne terapie inutili
Grazie all'Intelligenza artificiale è possibile sapere in anticipo se una donna con tumore al seno beneficerà o meno di un trattamento. Un gruppo di ricercatori della Northwestern University, Usa, ha messo a punto un nuovo strumento che potrebbe evitare alle pazienti trattamenti chemioterapici non necessari. Lo studio è stato pubblicato su Nature Medicine
“Movember”: la Società Italiana di Urologia in Senato per promuovere informazione e prevenzione sui tumori maschili
La Siu ha presentato la sua campagna di informazione e sensibilizzazione sui tumori della prostata e dei testicoli. Al centro del dibattito la necessità di un cambiamento culturale nella percezione che gli uomini hanno della propria salute ma anche le difficoltà dei clinici ad agire senza una normativa specifica che ne tuteli le scelte e le azioni. Il contrappasso è il rischio di una medicina difensiva costosa e inutile.
Il BRA DAY allo IEO: ricostruzione del seno più semplice e sicura
L’Istituto Europeo di Oncologia partecipa attivamente alla campagna Bra Day (Breast Reconstruction Awareness, Consapevolezza sulla Ricostruzione mammaria), in occasione dell’Ottobre Rosa, mese dell’informazione e sensibilizzazione sul tumore del seno
di V.A.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...