Salute 19 Maggio 2023 14:47

Spring Meeting SICOB, la chirurgia dell’obesità è sempre più soft ed inclusiva

Nella due giorni a Bari focus sulla gestione delle complicanze, su gravidanza e chirurgia bariatrica e sulla formazione dei giovani chirurghi

Spring Meeting SICOB, la chirurgia dell’obesità è sempre più soft ed inclusiva

«Il titolo di questo incontro, “Condividere per crescere” indica un nostro intento ben preciso, che è quello di implementare sempre più l’integrazione tra la chirurgia dell’obesità, le nuove tecnologie come la chirurgia robotica e l’endoscopia, i farmaci, la corretta nutrizione, la psicoterapia e la multidisciplinarietà per favorire il benessere del paziente». Così Antonio Braun, Delegato Regionale per la Puglia della SICOB, Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e Malattie Metaboliche, Direttore Dipartimento di Chirurgia Bariatrica di GVM Care & Research in Puglia e Presidente dello Spring Meeting SICOB in corso a Bari. La chirurgia bariatrica ha ormai abbandonato gli interventi invasivi e dolorosi del passato, questo perché il 98% dei chirurghi opera in laparoscopia. Cresce sempre più l’integrazione tra chirurgia ed endoscopia – oltre alla chirurgia robotica – il che prospetta un approccio ancora più delicato al paziente del futuro. A questo si aggiungono le sempre più attuali terapie farmacologiche che facilitano la perdita di peso e riducono le percentuali di recupero ponderale; il follow-up personalizzato che prevede un monitoraggio e un supporto al paziente nelle abitudini alimentari, attività fisica e psicoterapia. Questa sinergia aiuta a mantenere il peso e a ridurre drasticamente le comorbidità (diabete, rischi cardiovascolari e persino il rischio di cancro) a patto che il paziente sia assiduo e aderente nel tempo perché il solo intervento non basta. Questa strada si rivela vincente anche per le donne che riescono a ritrovare la fertilità compromessa proprio dall’ obesità.

Il ruolo dell’endoscopia

L’incontro di Bari ha posto dunque l’accento sull’armonizzazione delle discipline coinvolte nel percorso verso il dimagrimento. Sull’endoscopia, il Presidente Braun afferma: «Oggi l’endoscopia è di rilevante supporto alla chirurgia in quanto si possono così evitare nuovi interventi in caso di recupero ponderale grazie alla metodica endobariatrica che può ridurre per esempio l’ampiezza di un by-pass gastrico o di una sleeve. In futuro, in casi selezionati, se i pazienti non potessero candidarsi alla laparoscopia per elevati rischi legati all’intervento, le procedure endoscopiche potrebbero persino sostituirla. Questo per esempio vale per i pazienti cardiopatici, per i pazienti fragili e per chi, essendo avanti negli anni, dovrebbe evitare l’intervento chirurgico. Questi pazienti un tempo non sarebbero stati operabili e avrebbero avuto una aspettativa di vita breve e aggravata da varie comorbidità. Con l’innovazione della chirurgia bariatrica, sempre più sofisticata e delicata, i pazienti non candidabili diventeranno sempre meno».

L’importanza del follow-up personalizzato

Anche il follow-up personalizzato deve prevedere una integrazione tra dieta, attività fisica, psicoterapia e farmacologia, ma va seguito attentamente per non riprendere peso, come conferma Giuseppe Navarra, Presidente Eletto SICOB: «E’ statisticamente provato che chi dopo l’intervento si “distrae” dal percorso terapeutico, negli anni successivi tende a riprendere peso. La letteratura scientifica ci dice chiaramente che dopo la sleeve gastrectomy si tende a riprendere peso nel 28% dei casi (con un range che va dal 14 al 37%). Chi si sottopone ad un by-pass gastrico tende a riprenderlo nel 4% dei casi. Per questo è fondamentale continuare a farsi seguire; gli specialisti della SICOB sono a disposizione dei pazienti nei 133 Centri sul territorio, tutti gratuiti o in convenzione con il SSN».

Obesità e gravidanza

Questo approccio si rivela vincente anche nei confronti dell’infertilità: la maggior parte degli studi scientifici infatti riporta una prevalenza di irregolarità del ciclo mestruale nelle donne con obesità del 30%-36%, che si traduce in termini pratici in una riduzione del tasso di fertilità: «I dati del Nurses’ Health Study – chiarisce il Prof. Stefano Bettocchi, presente al meeting- confermano quindi che le donne con indice di massa corporea superiore a 30 mostravano un rischio 2,7 volte più elevato di infertilità rispetto a quelle normopeso. Tra le donne obese trattate per infertilità il tasso di gravidanza è minore rispetto a quelle normopeso; infatti, dopo il trattamento di fecondazione il rischio di interruzione spontanea di gravidanza è molto elevato. Questo perché l’obesità influisce negativamente anche sulle procedure di fecondazione assistita e le donne con obesità hanno una probabilità 1,3 volte maggiore di abortire spontaneamente».

Nuove tecnologie e formazione

Gli standard di sicurezza sono ormai altissimi grazie alle nuove tecnologie e ancora una volta lo dimostra il convegno di Bari, che punta moltissimo anche sulla formazione. Questo può rassicurare non solo il paziente ma anche i giovani chirurghi, come conclude il Prof. Marco Antonio Zappa, Presidente SICOB: «Noi vogliamo rassicurare non solo i pazienti, ma anche motivare e spingere i giovani medici che affrontano oggigiorno una vera e propria crisi vocazionale. Il messaggio chiaro per coloro che si avvicinano alla chirurgia è che la laparoscopia ha rinnovato profondamente la chirurgia e la renderà sempre più sicura e riproducibile. Se oggi il rischio di mortalità è precipitato allo 0,08 %, grazie alle nuove tecnologie si abbasserà sempre più. Anche le curve di apprendimento dei giovani chirurghi si velocizzano. Oggi – prosegue il Professor Zappa – un giovane chirurgo può partecipare attivamente a molti interventi in maniera diretta e molto più intuitiva. Nei centri di Eccellenza ad alto flusso un giovane specializzando può partecipare anche a 10 interventi al giorno. Grazie alla interattività ed all’ aiuto dei monitor, non solo lo staff chirurgico ha sempre tutto sotto controllo, ma tutti gli interventi sono registrati e puntualmente rivisti. In questo modo si apportano continui miglioramenti alle procedure, per cui i giovani chirurghi invece di impiegare 5 anni, dopo 8-10 mesi hanno già una alta formazione, cosa impensabile con la chirurgia tradizionale. Per essere ancora più persuasivi verso i nostri giovani- conclude il Presidente Zappa – abbiamo deciso di ospitarne a Bari 160, completamente a carico nostro. In sede di Congresso sono stati messi a loro disposizione anche dei simulatori con i quali esercitarsi prima di entrare in una vera sala operatoria».

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